Tomaso Albertini. Imperfetto
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Dal 10 Aprile 2015 al 10 Aprile 2015
Milano
Luogo: Fondazione Maimeri
Indirizzo: corso Cristoforo Colombo 15
Orari: h 18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 90698229
E-Mail info: silvia.basta@fondazionemaimeri.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionemaimeri.it
Venerdì 10 aprile, in occasione di Miart, Spazio Fondazione Maimeri ospita Imperfetto che, attraverso circa 30 opere pittoriche e scultore, ripercorre il processo di un progetto triennale di Tomaso Albertini. Sita nell’area dei Navigli, simbolo della cultura giovanile e notturna milanese, Spazio Fondazione Maimeri ben si adegua alla ricerca di stampo underground di Albertini, la serata aprirà ad un pubblico non solo di addetti ai lavori con un party sino a Mezzanotte.
Le opere di Albertini narrano le contraddizioni e i paradossi del quotidiano. Albertini comunica con grande immediatezza le turbolenze provocate dalla scelta dell’individuo di adattarsi ad una realtà diacronica rispetto a sé. I protagonisti della mostra Imperfetto sono i testimoni della continua frizione emotiva e sociale provocata dall’adeguamento ad un sistema sociale imperfetto, appunto, o inadatto alle esigenze umane. Esplosioni cromatiche o bianchi e neri materici rendono con maestria questo contrasto fisico ed psicologico, fra l’uomo e l’ambiente che lo circonda dando voce allo stridente incastro fra l’individuo e la società.
Albertini ritrae uomini e donne ormai melanconicamente assuefatti a questo status di “imperfezione” in cui si trovano e alla quale non si ribellano più, essi sono lontani dal loro progenitore urlante munchano. I cittadini e le cittadine di Albertini lanciano sguardi malinconici verso lo spettatore. I neri e i toni scuri degli occhi cristallini restano l’unico appiglio che lo spettatore ha per tentare di instaurare un dialogo con una fisicità in disfacimento perché , la pennellata rapida dell’artista annienta la loro fisicità dei loro corpi.
Le opere di Albertini narrano le contraddizioni e i paradossi del quotidiano. Albertini comunica con grande immediatezza le turbolenze provocate dalla scelta dell’individuo di adattarsi ad una realtà diacronica rispetto a sé. I protagonisti della mostra Imperfetto sono i testimoni della continua frizione emotiva e sociale provocata dall’adeguamento ad un sistema sociale imperfetto, appunto, o inadatto alle esigenze umane. Esplosioni cromatiche o bianchi e neri materici rendono con maestria questo contrasto fisico ed psicologico, fra l’uomo e l’ambiente che lo circonda dando voce allo stridente incastro fra l’individuo e la società.
Albertini ritrae uomini e donne ormai melanconicamente assuefatti a questo status di “imperfezione” in cui si trovano e alla quale non si ribellano più, essi sono lontani dal loro progenitore urlante munchano. I cittadini e le cittadine di Albertini lanciano sguardi malinconici verso lo spettatore. I neri e i toni scuri degli occhi cristallini restano l’unico appiglio che lo spettatore ha per tentare di instaurare un dialogo con una fisicità in disfacimento perché , la pennellata rapida dell’artista annienta la loro fisicità dei loro corpi.
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