RamificAzioni - Urban Land Art
Dal 18 Settembre 2021 al 26 Settembre 2021
Novi di Modena | Modena
Luogo: Parco Villa delle Rose
Indirizzo: Via A. Gramsci 7
Curatori: Gianfranco Ferlisi
Enti promotori:
- Patrocinio di
- Aia Folk festival
- Comune di Novi
- Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi
Natura e arte agiscono sulle “RamificAzioni” dell’antico parco di Villa delle Rose che corona la storica dimora, un tempo appartenuta ai Testi Rangoni, oggi magione della famiglia Vecchi, in via Gramsci 7, a Novi di Modena.
Questa speciale declinazione di “Urban Land Art” – curata da Gianfranco Ferlisi - si presenta nella bellezza di una sorta di Arcadia punteggiata da magnolie e querce, da pioppi e tassi, da pini argentati e ontani, da aceri e olmi. In questa oasi riscoperta, tra alberi che dichiarano la loro resistenza al cambiamento climatico, qui si sperimenta l’interazione tra la loro chioma, i loro rami o i loro tronchi e gli altri elementi del paesaggio circostante. In questo eden padano si gioisce nello scoprire che gli alberi sono, ancora oggi, la tecnologia più efficace contro il caldo mentre le azioni artistiche, nelle loro ramificazioni, ne esaltano il ruolo e regalano opere sacre come una meditazione, talvolta volatili come sogni perché destinate a dissolversi, a corrompersi e a svanire, come, del resto, tutto ciò che è terreno.
Ma un’opera non scompare mai del tutto perché l’essenza delle azioni estetiche (installazioni e sculture comprese) può sopravvivere a lungo, perché un’opera appartiene all’amalgama di tutti i giorni esperiti dalle nostre esistenze e i giorni restano e alimentano, nel tempo, la memoria. Permane e resta, dell’essenza di ogni esistenza, ciò che questa esistenza ha testimoniato, con una ricerca artistica intrisa di etica e di giustizia e, naturalmente, del sentimento del bello. I giorni dell’arte permettono dunque il rigoglio del giardino delle delizie di Villa delle Rose a Novi di Modena.
Le opere che punteggiano l’intero contesto sono installazioni di Land Art e Earth Art (e non solo) realizzate appositamente per l’occasione, in prevalenza da artisti emiliani, mantovani e veronesi. Per chi si accosta a “RamificAzioni”(questo il titolo della speciale rassegna a cielo aperto), sono la materializzazione di processi ideativi e di interventi ispirati: la loro presenza è ripagata soprattutto dalla qualità delle emozioni che suscitano. Ma queste opere traggono forza e importanza anche dal lavoro condiviso, dal sentimento appagante di una comunità che associa il bello alla natura, da un senso di sacralità che riconosce nel parco un valore da preservare, come patrimonio identitario da custodire.
Le opere di Roberto Alessandria, Manuela Bedeschi, Tiziano Bellomi, Caterina Borghi, Giuseppe Branà, Milena Buzzoni, Tina De Falco, Antonella De Nisco, Nicla Ferrari, Franco Girondi, Paola Mancini, Enrico Manelli, Bruno Mangiaterra, Gianni Mantovani, Iolanda Martini, Carlo Moretti, Vincenzo Paonessa, Ermanno Poletti, Chiara Reggiani, Carmine Sabbatella, Tytty San (Santa Sammartino),Marzia Sandri, Davide Squassabia, Luciana Soriato e Federica Toni, opere quasi tutte legate alla manualità e alla naturalità dei materiali, propongono una felice indagine sulla natura, riletta attraverso l’intervento libero degli artisti nella natura, con la natura e sulla natura.
“RamificAzioni” è una scommessa su un luogo, recuperato dopo le vicissitudini del terremoto, in cui accendere il confronto tra linguaggi artistici, tra vicende estetiche dissimili, tra vere e proprie sculture, tra installazioni calibratissime, tra intrecci vegetali, tra tronchi e foglie, tra acqua e cielo. Qui molti artisti si sono distaccati dalle poetiche della loro produzione routinaria per provare l’ebbrezza di una libertà da contrapporre all’inesorabilità del consumismo. A Villa delle Rose non esistono residui passatistici e oziosità da perditempo: nessuno cerca qui le romanticherie del sublime. Tutti contribuiranno a creare un dialogo con un ambiente da tutelare (come l’intero mondo che ci è stato affidato), valorizzandone la rappresentazione, assecondandone l’essenza consolidata eppure trasformabile, rendendolo protagonista di un’operazione che esperisce la natura nella sua più ampia essenza umana e artistica.
Tutti gli artisti creeranno, insieme, il miracolo dell’arte. Perché la natura si accresce grazie alle nostre azioni e meditazioni, alla nostra cultura e al nostro operare nella dimensione della comunità. Le opere di “RamificAzioni” esalteranno la bellezza in un necessario un dialogo coi luoghi e con le persone appartenenti ai luoghi grazie a semplici brandelli di esperienze ambientali. Qui, come afferma Gianfranco Ferlisi (il curatore della mostra), “ci si accorge che, grazie agli artisti, è possibile mutare la visione del mondo, perché negli alberi e nell’erba, nelle zolle e nei sassi, tra i rami e le foglie, calerà una linfa speciale, fatta di sensibilità e cultura. E poi la valenza di queste opere appare ancora più significativa agli occhi della comunità novese: perché esse mostrano che l’arte è, comunque, un percorso prezioso, che sa proporre le sue leggi al mondo senza alterarne l’autenticità: è così che grazie all’arte il paesaggio assume costantemente nuovi confini, sconcertando le piccole o grandi certezze degli uomini, aprendo lo sguardo all’emozione poetica”.
Questa speciale declinazione di “Urban Land Art” – curata da Gianfranco Ferlisi - si presenta nella bellezza di una sorta di Arcadia punteggiata da magnolie e querce, da pioppi e tassi, da pini argentati e ontani, da aceri e olmi. In questa oasi riscoperta, tra alberi che dichiarano la loro resistenza al cambiamento climatico, qui si sperimenta l’interazione tra la loro chioma, i loro rami o i loro tronchi e gli altri elementi del paesaggio circostante. In questo eden padano si gioisce nello scoprire che gli alberi sono, ancora oggi, la tecnologia più efficace contro il caldo mentre le azioni artistiche, nelle loro ramificazioni, ne esaltano il ruolo e regalano opere sacre come una meditazione, talvolta volatili come sogni perché destinate a dissolversi, a corrompersi e a svanire, come, del resto, tutto ciò che è terreno.
Ma un’opera non scompare mai del tutto perché l’essenza delle azioni estetiche (installazioni e sculture comprese) può sopravvivere a lungo, perché un’opera appartiene all’amalgama di tutti i giorni esperiti dalle nostre esistenze e i giorni restano e alimentano, nel tempo, la memoria. Permane e resta, dell’essenza di ogni esistenza, ciò che questa esistenza ha testimoniato, con una ricerca artistica intrisa di etica e di giustizia e, naturalmente, del sentimento del bello. I giorni dell’arte permettono dunque il rigoglio del giardino delle delizie di Villa delle Rose a Novi di Modena.
Le opere che punteggiano l’intero contesto sono installazioni di Land Art e Earth Art (e non solo) realizzate appositamente per l’occasione, in prevalenza da artisti emiliani, mantovani e veronesi. Per chi si accosta a “RamificAzioni”(questo il titolo della speciale rassegna a cielo aperto), sono la materializzazione di processi ideativi e di interventi ispirati: la loro presenza è ripagata soprattutto dalla qualità delle emozioni che suscitano. Ma queste opere traggono forza e importanza anche dal lavoro condiviso, dal sentimento appagante di una comunità che associa il bello alla natura, da un senso di sacralità che riconosce nel parco un valore da preservare, come patrimonio identitario da custodire.
Le opere di Roberto Alessandria, Manuela Bedeschi, Tiziano Bellomi, Caterina Borghi, Giuseppe Branà, Milena Buzzoni, Tina De Falco, Antonella De Nisco, Nicla Ferrari, Franco Girondi, Paola Mancini, Enrico Manelli, Bruno Mangiaterra, Gianni Mantovani, Iolanda Martini, Carlo Moretti, Vincenzo Paonessa, Ermanno Poletti, Chiara Reggiani, Carmine Sabbatella, Tytty San (Santa Sammartino),Marzia Sandri, Davide Squassabia, Luciana Soriato e Federica Toni, opere quasi tutte legate alla manualità e alla naturalità dei materiali, propongono una felice indagine sulla natura, riletta attraverso l’intervento libero degli artisti nella natura, con la natura e sulla natura.
“RamificAzioni” è una scommessa su un luogo, recuperato dopo le vicissitudini del terremoto, in cui accendere il confronto tra linguaggi artistici, tra vicende estetiche dissimili, tra vere e proprie sculture, tra installazioni calibratissime, tra intrecci vegetali, tra tronchi e foglie, tra acqua e cielo. Qui molti artisti si sono distaccati dalle poetiche della loro produzione routinaria per provare l’ebbrezza di una libertà da contrapporre all’inesorabilità del consumismo. A Villa delle Rose non esistono residui passatistici e oziosità da perditempo: nessuno cerca qui le romanticherie del sublime. Tutti contribuiranno a creare un dialogo con un ambiente da tutelare (come l’intero mondo che ci è stato affidato), valorizzandone la rappresentazione, assecondandone l’essenza consolidata eppure trasformabile, rendendolo protagonista di un’operazione che esperisce la natura nella sua più ampia essenza umana e artistica.
Tutti gli artisti creeranno, insieme, il miracolo dell’arte. Perché la natura si accresce grazie alle nostre azioni e meditazioni, alla nostra cultura e al nostro operare nella dimensione della comunità. Le opere di “RamificAzioni” esalteranno la bellezza in un necessario un dialogo coi luoghi e con le persone appartenenti ai luoghi grazie a semplici brandelli di esperienze ambientali. Qui, come afferma Gianfranco Ferlisi (il curatore della mostra), “ci si accorge che, grazie agli artisti, è possibile mutare la visione del mondo, perché negli alberi e nell’erba, nelle zolle e nei sassi, tra i rami e le foglie, calerà una linfa speciale, fatta di sensibilità e cultura. E poi la valenza di queste opere appare ancora più significativa agli occhi della comunità novese: perché esse mostrano che l’arte è, comunque, un percorso prezioso, che sa proporre le sue leggi al mondo senza alterarne l’autenticità: è così che grazie all’arte il paesaggio assume costantemente nuovi confini, sconcertando le piccole o grandi certezze degli uomini, aprendo lo sguardo all’emozione poetica”.
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