Dal 10 novembre 2016 al 5 febbraio 2017
Il terzo dialogo attorno a Caravaggio crea scompiglio a Brera
Caravaggio, Cena in Emmaus, 1605-06, Pinacoteca di Brera, Milano
Ludovica Sanfelice
02/11/2016
Milano - Il ciclo del "dialogo", adottato dalla direzione della Pinacoteca di Brera per valorizzare i capolavori delle sue collezioni e stabilire interessanti confronti artistici con opere in prestito, giunge al suo terzo appuntamento. Protagonisti dell'incontro: la "Cena di Emmaus" di Caravaggio, di proprietà della Pinacoteca, e il dipinto "Giuditta e Oloferne", rinvenuto qualche settimana fa in una soffitta di Tolosa e rapidamente attribuito a Caravaggio tra le proteste di studiosi scettici.
Proteste che si sono estese anche al comitato scientifico di Brera, diviso sull'opportunità di esporre l'opera controversa, e che si sono risolte con le dimissioni presentate da Giovanni Agosti, storico dell'arte e docente universitrario, in aperta contestazione con l'iniziativa del direttore James Bradburne.
Secondo Agosti, l'esposizione legittimerebbe un'autorevolezza dell'opera ancora da verificare, ma Bradburne minimizzando ha dichiarato che Brera non intende assumersi responsabilità sulla paternità dell'opera perchè il suo scopo è semplicemente quello di stimolare un confronto con finalità scientifiche e conoscitive attorno ad alcuni problemi di attribuzione.
L’opera della discordia sarà esposta accanto alla "Cena di Emmaus" che in questa occasione verrà collocata in una nuova posizione più attenta a valorizzare i chiaroscuri del dipinto realizzato da Caravaggio nel drammatico periodo della fuga da Roma. Insieme a loro ci sarà una copia di "Giuditta e Oloferne" del fiammingo Finson, proveniente dalle collezioni di Banca Intesa a Napoli e altre tre opere attribuite a Caravaggio e diversamente accolte, contestate o assegnate ad altri pittori suoi contemporanei.
La mostra, curata da Nicola Spinosa, sarà dunque occasione di scambio e ricerca su Caravaggio, artista capace di sollevare continuamente questioni cruciali, dibattiti e speculazioni in ambito accademico e ad appassionare al tempo stesso il grande pubblico.
Per approfondimenti:
Rivoluzione Brera
Guida d'arte di Milano
Proteste che si sono estese anche al comitato scientifico di Brera, diviso sull'opportunità di esporre l'opera controversa, e che si sono risolte con le dimissioni presentate da Giovanni Agosti, storico dell'arte e docente universitrario, in aperta contestazione con l'iniziativa del direttore James Bradburne.
Secondo Agosti, l'esposizione legittimerebbe un'autorevolezza dell'opera ancora da verificare, ma Bradburne minimizzando ha dichiarato che Brera non intende assumersi responsabilità sulla paternità dell'opera perchè il suo scopo è semplicemente quello di stimolare un confronto con finalità scientifiche e conoscitive attorno ad alcuni problemi di attribuzione.
L’opera della discordia sarà esposta accanto alla "Cena di Emmaus" che in questa occasione verrà collocata in una nuova posizione più attenta a valorizzare i chiaroscuri del dipinto realizzato da Caravaggio nel drammatico periodo della fuga da Roma. Insieme a loro ci sarà una copia di "Giuditta e Oloferne" del fiammingo Finson, proveniente dalle collezioni di Banca Intesa a Napoli e altre tre opere attribuite a Caravaggio e diversamente accolte, contestate o assegnate ad altri pittori suoi contemporanei.
La mostra, curata da Nicola Spinosa, sarà dunque occasione di scambio e ricerca su Caravaggio, artista capace di sollevare continuamente questioni cruciali, dibattiti e speculazioni in ambito accademico e ad appassionare al tempo stesso il grande pubblico.
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