Sophie Westerlind. Pensa a Knut!
Dal 28 Marzo 2022 al 24 Aprile 2022
Milano
Luogo: Teatro Oscar
Indirizzo: Via Lattanzio 58
Curatori: Erica Roccella e Luca Zuccala
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Inaugura lunedì 28 marzo 2022, a Milano, al Teatro Oscar deSidera, la mostra Pensa a Knut! di Sophie Westerlind (Stoccolma, 1985), a cura di Erica Roccella e Luca Zuccala, seconda esposizione del nuovo spazio di Casa Testori presieduto da Giuseppe Frangi, critico d’arte e presidente dell’Associazione Giovanni Testori.
I soggetti: il padre e la madre di Sophie,il signore e la signora Westerlind, in posa. Il titolo: quasi un grugno, una smorfia, un'onomatopea distratta che rievoca il monito dell’artista durante le sedute di pittura nello studio in Giudecca, a Venezia. Pensa a Knut!, diceva – un invito volto a smuovere un gesto, una ruga del padre, per poi riuscire a ritrarlo, a suo agio,nel quadro. Il risultato: una tela quadrata (120 x 120 cm), concepita appositamente per la mostra milanese, che traduce in pittura le conversazioni con i due curatori, tutte incentrate sui temidi soglia, di limbo, di limite, di liminale – fino a racchiudere, dialetticamente, il concetto stesso di scena. C’è tutto questo sulla tela di Sophie, elementi che riguardano la dimensione teatrale ed esistenziale dell’opera, i rapporti umani, l’esserci, con continui incontri-scontri-schianti tra la sfera privata dell’artista e la realtà universale.
Ma chi è Knut? La risposta si risolve su due binari: in senso stretto, si tratta di un simpatico e giovanissimo nipote della famiglia Westerlind; in senso ampio, il nome Knut rimanda a un appellativo antico e obsoleto in Svezia – i nostri Eustachio, Muzio, Ugo, per rendere l’idea – nomi non propriamente adattia chiamare un bambino. Il titolo, Pensa a Knut!, prova a infondere una saggia leggerezza e levità all’attesa tragica, gravosa e sospesa del quadro. Pensa a Knut!, e sono subito risate; forse confuse – quasi a ripetere ad alta voce una parola straniera, e d'improvviso non essere più certi del suo significato originale. Pensa a Knut!, e si fatica a decifrare la psiche e i pensieri dei due soggetti ritratti, ora silenziosamente sospesi e seduti all’interno del foyer del Teatro Oscar, ora abbandonati in una logorante, palpabile attesa. Pensa a Knut!
Poggiati su una soglia, assorti quasi in un sogno, rievocato da sguardi in cui affiora e si respira, tangibile, il confronto con lo spessore liminale, il signore e la signora Westerlind sembrano scrutare la realtà dal sipario della tela.Non sanno se valicare la tenda, forse, se mescolarsi con la platea, se schiantarsi, materici,sulla realtà delle cose. E noi insieme a loro, corpi dispesi nello spazio-limite del foyer. Osservare, riflettere, entrare, bloccarsi o andare oltre, perdersi nell’esperienza dei blocchi di colore che compongono l’espressione dei volti, coglierne la trama della pittura, la sua carne spessa che si scioglie negli occhi. Cola via, come i pensieri grevi che quel verso monosillabico – Knut! – ha provato a dissimulare.
Sophie Westerlind (Stoccolma, 1985) è una pittrice svedese di stanza in Italia, a Venezia. Disegna e dipinge per lo più dal vero, stimolata dall’esperienza e dall’impatto che le persone, gli ambienti e le cose hanno su di lei. Ha studiato a Londra presso la Central Saint Martins e il Royal College of Art. Una borsa di studio Erasmus all’Università di Padova le ha permesso di avvicinarsi ai maestri di pittura veneziana. Il suo grande interesse per l’espressività del corpo umano l’ha poi riportata in Italia e all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove ha svolto degli studi approfonditi sull’anatomia e sulle composizioni magistrali di Tintoretto. Nel 2019 ha ricevuto una borsa nazionale per il disegno dalla Konstakademien in Svezia. I suoi disegni sono stati esposti al Museo delle Antichità di Stoccolma. In Italia lo stesso anno è stata invitata a esporre i suoi dipinti in dialogo con uno dei capolavori di Tintoretto al Museo Diocesano di Belluno-Feltre a cura di Gianluca D’Incà Levis. Uno stimolo e una fonte di ispirazione per Westerlind sono le residenze d’artista perché permettono un confronto e un dialogo fondamentale con le persone e gli ambienti. Attualmente si trova nella residenza Cité internazionale desarts, Parigi, in collaborazione con Konstakademien, Svezia. In Italia è stata nel 2019 ospitata da Dolomiti Contemporanee a Borca di Cadore, nel 2020 a Porto Marghera presso il cantiere di Fincantieri in collaborazione con VeniceGalleriesView, nel 2021 a Fano per la residenza Lido Contemporaneo a cura di Luca Zuccala, Caterina Angelucci e Andrea Tinterri. Ora è in mostra fino al 16 aprile a Reggio Emilia con la personale “Yes, I used to be a greatdancer” curato dal progetto NEUTRO. I disegni in pastelli ad olio su larga scala si focalizzano sulle personalità espressive delle sue nonne Ingrid e Siv. Vive e lavora tra la Svezia e l’Italia, è rappresentata in Italia dalla Galleria Michela Rizzo.
I soggetti: il padre e la madre di Sophie,il signore e la signora Westerlind, in posa. Il titolo: quasi un grugno, una smorfia, un'onomatopea distratta che rievoca il monito dell’artista durante le sedute di pittura nello studio in Giudecca, a Venezia. Pensa a Knut!, diceva – un invito volto a smuovere un gesto, una ruga del padre, per poi riuscire a ritrarlo, a suo agio,nel quadro. Il risultato: una tela quadrata (120 x 120 cm), concepita appositamente per la mostra milanese, che traduce in pittura le conversazioni con i due curatori, tutte incentrate sui temidi soglia, di limbo, di limite, di liminale – fino a racchiudere, dialetticamente, il concetto stesso di scena. C’è tutto questo sulla tela di Sophie, elementi che riguardano la dimensione teatrale ed esistenziale dell’opera, i rapporti umani, l’esserci, con continui incontri-scontri-schianti tra la sfera privata dell’artista e la realtà universale.
Ma chi è Knut? La risposta si risolve su due binari: in senso stretto, si tratta di un simpatico e giovanissimo nipote della famiglia Westerlind; in senso ampio, il nome Knut rimanda a un appellativo antico e obsoleto in Svezia – i nostri Eustachio, Muzio, Ugo, per rendere l’idea – nomi non propriamente adattia chiamare un bambino. Il titolo, Pensa a Knut!, prova a infondere una saggia leggerezza e levità all’attesa tragica, gravosa e sospesa del quadro. Pensa a Knut!, e sono subito risate; forse confuse – quasi a ripetere ad alta voce una parola straniera, e d'improvviso non essere più certi del suo significato originale. Pensa a Knut!, e si fatica a decifrare la psiche e i pensieri dei due soggetti ritratti, ora silenziosamente sospesi e seduti all’interno del foyer del Teatro Oscar, ora abbandonati in una logorante, palpabile attesa. Pensa a Knut!
Poggiati su una soglia, assorti quasi in un sogno, rievocato da sguardi in cui affiora e si respira, tangibile, il confronto con lo spessore liminale, il signore e la signora Westerlind sembrano scrutare la realtà dal sipario della tela.Non sanno se valicare la tenda, forse, se mescolarsi con la platea, se schiantarsi, materici,sulla realtà delle cose. E noi insieme a loro, corpi dispesi nello spazio-limite del foyer. Osservare, riflettere, entrare, bloccarsi o andare oltre, perdersi nell’esperienza dei blocchi di colore che compongono l’espressione dei volti, coglierne la trama della pittura, la sua carne spessa che si scioglie negli occhi. Cola via, come i pensieri grevi che quel verso monosillabico – Knut! – ha provato a dissimulare.
Sophie Westerlind (Stoccolma, 1985) è una pittrice svedese di stanza in Italia, a Venezia. Disegna e dipinge per lo più dal vero, stimolata dall’esperienza e dall’impatto che le persone, gli ambienti e le cose hanno su di lei. Ha studiato a Londra presso la Central Saint Martins e il Royal College of Art. Una borsa di studio Erasmus all’Università di Padova le ha permesso di avvicinarsi ai maestri di pittura veneziana. Il suo grande interesse per l’espressività del corpo umano l’ha poi riportata in Italia e all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove ha svolto degli studi approfonditi sull’anatomia e sulle composizioni magistrali di Tintoretto. Nel 2019 ha ricevuto una borsa nazionale per il disegno dalla Konstakademien in Svezia. I suoi disegni sono stati esposti al Museo delle Antichità di Stoccolma. In Italia lo stesso anno è stata invitata a esporre i suoi dipinti in dialogo con uno dei capolavori di Tintoretto al Museo Diocesano di Belluno-Feltre a cura di Gianluca D’Incà Levis. Uno stimolo e una fonte di ispirazione per Westerlind sono le residenze d’artista perché permettono un confronto e un dialogo fondamentale con le persone e gli ambienti. Attualmente si trova nella residenza Cité internazionale desarts, Parigi, in collaborazione con Konstakademien, Svezia. In Italia è stata nel 2019 ospitata da Dolomiti Contemporanee a Borca di Cadore, nel 2020 a Porto Marghera presso il cantiere di Fincantieri in collaborazione con VeniceGalleriesView, nel 2021 a Fano per la residenza Lido Contemporaneo a cura di Luca Zuccala, Caterina Angelucci e Andrea Tinterri. Ora è in mostra fino al 16 aprile a Reggio Emilia con la personale “Yes, I used to be a greatdancer” curato dal progetto NEUTRO. I disegni in pastelli ad olio su larga scala si focalizzano sulle personalità espressive delle sue nonne Ingrid e Siv. Vive e lavora tra la Svezia e l’Italia, è rappresentata in Italia dalla Galleria Michela Rizzo.
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