Oscar Piattella. Quando nasce l'azzurro
Dal 26 Novembre 2022 al 04 Marzo 2023
Senigallia | Ancona
Luogo: Spazio Made in Tomboy
Indirizzo: VIa Pisacane 55
Orari: martedì-sabato 10:30-19:30; lunedì 15:30-19:30. Domenica chiuso eccetto il mese di dicembre aperto 10:30-19:30
Curatori: Alberto Mazzacchera
Telefono per informazioni: +39 071 9900483
E-Mail info: info@madeintomboy.com
Sabato 26 novembre, alle 17, presso lo Spazio Made in Tomboy di Senigallia (AN) inaugura la mostra di Oscar Piattella “Quando nasce l’azzurro”, patrocinata dal Comune di Senigallia; prima tappa di “Incursioni”, progetto espositivo a cura di Alberto Mazzacchera che intende proporre una serie di eventi annuali per far dialogare le arti in sedi ‘non convenzionali’. “Incursioni” prende il via con il binomio arte/moda, scintilla d’avvio per un incontro davvero felice: quello tra Oscar Piattella appena insignito del Premio Marche 2022 - artista di fama internazionale da sempre attento e pronto a sperimentare i materiali - e il designer senigalliese Luca Bucari, fondatore con uno staff di grande talento, di “madeintomboy”, brand di alta moda che racconta la passione assoluta per il denim. In occasione dell’inaugurazione, in programma una conversazione con Piattella e Bucari cui seguirà la presentazione del curatore.
L’esposizione di Piattella a Senigallia è ‘una mostra inevitabile’ - così la definisce Mazzacchera perché risultato di una sintonia perfetta – e offre al pubblico una porzione di produzione artistica (21 opere in totale) caratterizzata dalla scelta di tele in jeans come materia e dell’azzurro come tavolozza principale, entrambi evidenti richiami alle collezioni firmate “madeintomboy”.
Pur nella differenza dei materiali, si tratta di opere storiche che appartengono alla lunga stagione dei muri - di cui una prima serie esposta nel 1958 alla Galleria L’Ariete di Milano a cura di Franco Russoli e nel 1960 a Roma alla Galleria La Medusa – segnate da una profonda attrazione per la luce e la sua energia ma anche da un’esigenza forte di tridimensionalità e spazialità. Tema centrale nel Novecento, il muro viene interpretato da Piattella lungo due direttrici fondamentali: da una parte è barriera costruita dall’uomo contro le libertà che hanno flagellato a lungo i popoli europei del XX secolo, dall’altra rappresenta invece una porta d’accesso all’universo interiore.
Da una calibrata ricerca di infinite gradazioni di colore nascono poi le opere della seconda metà degli anni Ottanta in parte dominate dagli azzurri che spesso diventano superficie fluida dalla leggerezza impalpabile. D’altra parte, proprio a questo cromatismo Piattella ha dedicato nel 2000 Azzurro, blu, celeste (Milano, Unaluna), preziosa antologia con tavole fuori testo e rilievi a secco dove osserva: “se distillassimo tutti i mari del mondo non rimarrebbe un accenno del loro azzurro”…, inutili sarebbero “le nostre reti di seta” gettate sui fondali, finché ci si renderebbe conto “che un po’ di quella materia è lì, fusa con il colore del nostro sangue, come in un sogno, come il sogno di quella stessa materia”. Si torna dunque ancora alla materia che per Piattella, ben sublimata dalla luce, è così potente da suggestionare l’inconscio e spalancare orizzonti mentali nuovi.
‘Orizzonti mentali nuovi’ sono anche quelli ‘aperti’ dallo Spazio Made in Tomboy - non a caso l’acronimo made contenuto nel naming del brand raccoglie le iniziali di moda, arte e design -, sede speciale che accoglie e rende possibile questa incursione: perché - Luca Bucari ci crede fortemente - l’incontro di due mondi creativi come la moda e l’arte, produce stupefacenti contaminazioni non solo nell’immaginario del fashion designer ma anche dei fruitori delle boutique che si trovano a vivere un’esperienza dal vivo decisamente coinvolgente e unica, circondati dalla bellezza di opere artistiche e capi da indossare. Il negozio di Senigallia è il primo store monomarca “madeintomboy”, un ambiente curatissimo dallo stile contemporaneo che porta in città il mood delle boutique delle grandi capitali europee. Inaugurato lo scorso agosto, rientra in un progetto che prevede l’apertura di almeno 10 punti vendita nel mondo nei prossimi due anni.
Oscar Piattella (Pesaro, 1932)
Sin dall’inizio delle sue esperienze artistiche, Piattella si muove nell’ambito dell’Informale con una particolare attenzione ai materiali. L’esordio artistico avviene nel 1958 con la personale alla Galleria Ariete di Milano presentato da Franco Russoli. Il suo lavoro si snoda nel corso degli anni Sessanta e Settanta in modo del tutto autonomo e solitario ma mai avulso dalla contemporanea ricerca europea alla quale Piattella guarda con estrema attenzione. La sua intensa attività lo ha portato negli anni a ricevere ampi consensi da parte di un vasto pubblico; le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Molte le partecipazioni ad avvenimenti internazionali e le esposizioni personali tra cui Milano, 1958, 1968, 1973, 1975; Roma, 1960, 1970, 1971, 1978, 1980, 1987; Torino, 1973; Urbino, 1987, 2017; Bologna, 1988; Parigi 1989, 1997; Perugia, 1991, 2019; Taiwan 1997, 2000; Genova, 1998; Pesaro, 1982, 2002, 2020; Tours, 2006; Gubbio 2010; Tournay, 2013; Monte Vidon Corrado, 2016. Numerosi i premi e i riconoscimenti nazionali che gli sono stati tributati.
L’esposizione di Piattella a Senigallia è ‘una mostra inevitabile’ - così la definisce Mazzacchera perché risultato di una sintonia perfetta – e offre al pubblico una porzione di produzione artistica (21 opere in totale) caratterizzata dalla scelta di tele in jeans come materia e dell’azzurro come tavolozza principale, entrambi evidenti richiami alle collezioni firmate “madeintomboy”.
Pur nella differenza dei materiali, si tratta di opere storiche che appartengono alla lunga stagione dei muri - di cui una prima serie esposta nel 1958 alla Galleria L’Ariete di Milano a cura di Franco Russoli e nel 1960 a Roma alla Galleria La Medusa – segnate da una profonda attrazione per la luce e la sua energia ma anche da un’esigenza forte di tridimensionalità e spazialità. Tema centrale nel Novecento, il muro viene interpretato da Piattella lungo due direttrici fondamentali: da una parte è barriera costruita dall’uomo contro le libertà che hanno flagellato a lungo i popoli europei del XX secolo, dall’altra rappresenta invece una porta d’accesso all’universo interiore.
Da una calibrata ricerca di infinite gradazioni di colore nascono poi le opere della seconda metà degli anni Ottanta in parte dominate dagli azzurri che spesso diventano superficie fluida dalla leggerezza impalpabile. D’altra parte, proprio a questo cromatismo Piattella ha dedicato nel 2000 Azzurro, blu, celeste (Milano, Unaluna), preziosa antologia con tavole fuori testo e rilievi a secco dove osserva: “se distillassimo tutti i mari del mondo non rimarrebbe un accenno del loro azzurro”…, inutili sarebbero “le nostre reti di seta” gettate sui fondali, finché ci si renderebbe conto “che un po’ di quella materia è lì, fusa con il colore del nostro sangue, come in un sogno, come il sogno di quella stessa materia”. Si torna dunque ancora alla materia che per Piattella, ben sublimata dalla luce, è così potente da suggestionare l’inconscio e spalancare orizzonti mentali nuovi.
‘Orizzonti mentali nuovi’ sono anche quelli ‘aperti’ dallo Spazio Made in Tomboy - non a caso l’acronimo made contenuto nel naming del brand raccoglie le iniziali di moda, arte e design -, sede speciale che accoglie e rende possibile questa incursione: perché - Luca Bucari ci crede fortemente - l’incontro di due mondi creativi come la moda e l’arte, produce stupefacenti contaminazioni non solo nell’immaginario del fashion designer ma anche dei fruitori delle boutique che si trovano a vivere un’esperienza dal vivo decisamente coinvolgente e unica, circondati dalla bellezza di opere artistiche e capi da indossare. Il negozio di Senigallia è il primo store monomarca “madeintomboy”, un ambiente curatissimo dallo stile contemporaneo che porta in città il mood delle boutique delle grandi capitali europee. Inaugurato lo scorso agosto, rientra in un progetto che prevede l’apertura di almeno 10 punti vendita nel mondo nei prossimi due anni.
Oscar Piattella (Pesaro, 1932)
Sin dall’inizio delle sue esperienze artistiche, Piattella si muove nell’ambito dell’Informale con una particolare attenzione ai materiali. L’esordio artistico avviene nel 1958 con la personale alla Galleria Ariete di Milano presentato da Franco Russoli. Il suo lavoro si snoda nel corso degli anni Sessanta e Settanta in modo del tutto autonomo e solitario ma mai avulso dalla contemporanea ricerca europea alla quale Piattella guarda con estrema attenzione. La sua intensa attività lo ha portato negli anni a ricevere ampi consensi da parte di un vasto pubblico; le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. Molte le partecipazioni ad avvenimenti internazionali e le esposizioni personali tra cui Milano, 1958, 1968, 1973, 1975; Roma, 1960, 1970, 1971, 1978, 1980, 1987; Torino, 1973; Urbino, 1987, 2017; Bologna, 1988; Parigi 1989, 1997; Perugia, 1991, 2019; Taiwan 1997, 2000; Genova, 1998; Pesaro, 1982, 2002, 2020; Tours, 2006; Gubbio 2010; Tournay, 2013; Monte Vidon Corrado, 2016. Numerosi i premi e i riconoscimenti nazionali che gli sono stati tributati.
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