A tu per tu con l'opera. Porte Aperte al Laboratorio di Restauro Storico-Artistico di Trento
Dal 04 Agosto 2017 al 04 Agosto 2017
Trento
Luogo: Soprintendenza ai Beni Culturali
Indirizzo: via San Marco 27
Orari: alle ore 9.00 ed alle ore 10.30
Enti promotori:
- MiBACT
Costo del biglietto: ingresso gratuito. La prenotazione è obbligatoria (posti limitati)
Telefono per informazioni: +39 0461 884983
E-Mail info: ufficio.culturaturismo@comune.trento.it
Sito ufficiale: http://https://www.cultura.trentino.it
Incontro con i restauratori della Campana della Guardia della Torre Civica e di altri manufatti attualmente in deposito scoprendo le metodologie utilizzate per farli tornare alla loro originale bellezza.
Laboratorio di restauro storico artistico
Attraverso la struttura, la Soprintendenza opera interventi in diretta amministrazione su opere la cui delicatezza conservativa richiede conoscenze approfondite e metodologie interdisciplinari.
“Medicare” i beni di interesse storico-artistico significa saper utilizzare le più aggiornate tecniche analitiche per comprendere a fondo le vicende conservative del manufatto e individuare la miglior “cura” dei danni apportati dal tempo o dall’uomo, contrastati grazie a uno stretto intreccio di abilità tecniche e conoscenze scientifiche.
È quanto accade nel Laboratorio di restauro storico-artistico della Soprintendenza per i Beni culturali, ubicato al pian terreno di Palazzo Tambosi in via San Marco a Trento. Attraverso la struttura, la Soprintendenza opera interventi in diretta amministrazione, a cura del personale interno (storici dell’arte, architetti, chimici, restauratori), su opere la cui delicatezza conservativa richiede conoscenze approfondite e metodologie interdisciplinari. Molto intensa è inoltre l’attività di progettazione o controllo dei restauri su beni mobili condotti da terzi sul territorio provinciale.
In collegamento con le necessarie ricerche bibliografiche e d’archivio, tutte le più aggiornate tecniche analitiche – radiografie, osservazione mediante spettrometro a fluorescenza, riflettografia all’infrarosso, indagini chimico-stratigrafiche, analisi xilologiche e dendrocronologiche dei materiali lignei – vengono messe a frutto per comprendere a fondo le vicende conservative dei più svariati manufatti storico-artistici e demoantropologici e circoscrivere i fenomeni di alterazione e degrado, anche in collaborazione con le Università e i migliori centri di ricerca sul territorio nazionale.
Tra le numerose tipologie di beni oggetto di restauro si contano arredi, pitture murali, dipinti su tavola, su tela, su rame, su pietra e su cuoio, sculture lignee policrome e lapidee, stucchi, gessi, maioliche, bronzetti e opere di oreficeria; vengono inoltre effettuati interventi di manutenzione di materiali fotografici di interesse storico-artistico e su cimeli della Grande Guerra.
Assolutamente preziosa si rivela la sinergia tra i restauratori e gli storici dell’arte della Soprintendenza: grazie a questo dialogo costante, i materiali “sofferenti” sono riportati a nuova leggibilità, ed opere sottovalutate o del tutto ignorate proprio per il loro cattivo stato di conservazione recuperano il loro spessore storico-artistico, non di rado con nuove attribuzioni, datazioni, individuazione di committenti e vicende collezionistiche.
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