Continente Africa. Arte africana contemporanea
Dal 24 Ottobre 2015 al 13 Dicembre 2015
Pavia
Luogo: Castello Visconteo
Indirizzo: viale XI Febbraio 35
Orari: da martedì a domenica 10 - 17.50
Enti promotori:
- Comune di Pavia - Settore Cultura e Turismo
- Sarenco Foundation
Costo del biglietto: € 4
Telefono per informazioni: +39 0382.399770
E-Mail info: museicivici@comune.pv.it
Dal 24 ottobre al 29 novembre 2015, al Castello Visconteo di Pavia, l'esposizione Continente Africa offrirà uno sguardo approfondito sull'arte africana contemporanea attraverso 70 lavori di 35 tra i suoi autori più rappresentativi.
Pavia esplora la frontiera artistica del nuovo millennio.
Al Castello Visconteo, dal 24 ottobre al 29 novembre 2015, Continente Africa getterà uno sguardo approfondito sulla creatività artistica del continente africano.
La mostra, curata da Giosuè Allegrini e Sarenco, promossa e organizzata dal Comune di Pavia - Settore Cultura e Turismo e dalla Fondazione Sarenco, con il sostegno dell'Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi, la collaborazione dei Musei Civici del Castello Visconteo, e con il contributo di UBI, presenterà, in alcuni casi per la prima volta, 70 dipinti, sculture, fotografie e installazioni di 35 tra più rappresentativi esponenti dell'arte africana contemporanea, quali Mikidadi Bush, George Lilanga, Esther Mahlangu, Cheri Samba, Seni Camara, Efiaimbelo, Paa Joe, Graeme Williams, Guy Tillim, Ricardo Rangel e altri.
"Fin dall'inizio di questo mandato - dichiara Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia - abbiamo privilegiato le iniziative culturali di respiro internazionale: l'esperienza della mostra sull'arte africana sarà senza dubbio la più rilevante e affascinante di questo primo scorcio del nostro periodo amministrativo.
Un viaggio emozionante in una delle frontiere artistiche del nuovo millennio e un'occasione imperdibile per alzare lo sguardo della nostra città su quella parte di mondo così tormentata ma così affascinante".
"L'Amministrazione comunale - continua Giacomo Galazzo - è orgogliosa di accogliere questi capolavori, con la storia della loro terra che li accompagna e che ci arricchirà davvero. Per noi questi giorni saranno stimolo per continuare in futuro il nostro percorso culturale, da Pavia al Mondo".
La rassegna approfondirà il complesso e articolato panorama creativo africano che, a differenza di quello archeologico e antico, ben rappresentato nei musei di tutto il mondo, è stato spesso confinato all'interno di collezioni private e raramente accolto da istituzioni pubbliche. Oggi l'arte africana si muove tra un passato coloniale non ancora superato, un presente postcoloniale dalle molteplici sfaccettature e le rigide leggi del mercato dell'arte; una realtà problematica, ma per certi aspetti estremamente intrigante in forza del nomadismo intellettuale a essa correlato. Come scrive Achille Bonito Oliva, nel suo testo in catalogo, "E' chiaro che partendo dal nomadismo si arriva naturalmente ad intercettare l'arte africana contemporanea per il fatto che essa è un deposito di spunti, direi anche involontari, di linguaggi che noi abbiamo scremato in maniera laica".
La nascita dell'arte africana contemporanea può essere fatta risalire alla metà del secolo scorso, quando i vari paesi del continente iniziavano la loro lotta per l'indipendenza dal colonialismo europeo. È in questi anni che si afferma la tecnica della pittura - se non addirittura del disegno - prima confinata a una connotazione meramente decorativa della scultura. È indubbio che le maggiori novità, negli ultimi decenni, siano soprattutto pittoriche. Artisti come Cheri Samba, Lilanga, Ester Mahlangu, Mikidadi Bush, si fanno portavoce di un'arte che è riuscita ad affermarsi in maniera autonoma dagli influssi occidentali e dalla tradizione figurativa autoctona.
Per quanto riguarda la scultura, il panorama si connota per una estrema varietà di forme e tecniche adottate o inventate dagli artisti africani contemporanei - da Seni Camara a Paa Joe, da Simon Dastani a Efiaimbelo - al punto da rendere arduo ogni tentativo di raccoglierle in una prospettiva unitaria.
Differenze profonde tra artisti e atelier sussistevano anche in passato, conseguenti dalle vicissitudini storiche alle quali sono state esposte varie etnie e regioni. Tuttavia se la globalizzazione ha moltiplicato gli effetti di ibridazione introdotti dai colonialismi europei, il mercato dell'arte ha potenziato la diffusione di indirizzi artistici molto eterogenei.
Un'altra forma di espressione molto usata e molto rappresentata nella mostra di Pavia è quella della fotografia. Quella che si potrà ammirare nelle sale del Castello Visconteo è una selezione di scatti d'autore, che tracciano una testimonianza unica del lavoro di artisti africani, sia i precursori della fotografia del continente che gli autori d'oggi - da Graeme Williams a Guy Tillim, da Ricardo Rangel a Ousmane Ndiaye Dago - che hanno sviluppato un singolare modo di leggere la realtà e di raccontarla. Quello che ne risulta è l'immagine di un'Africa che rivendica con orgoglio la differenza delle sue identità, delle sue culture, delle sue tradizioni, del suo passato, così come delle lingue e delle sfortune dei popoli che la compongono.
Catalogo in mostra.
Pavia esplora la frontiera artistica del nuovo millennio.
Al Castello Visconteo, dal 24 ottobre al 29 novembre 2015, Continente Africa getterà uno sguardo approfondito sulla creatività artistica del continente africano.
La mostra, curata da Giosuè Allegrini e Sarenco, promossa e organizzata dal Comune di Pavia - Settore Cultura e Turismo e dalla Fondazione Sarenco, con il sostegno dell'Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi, la collaborazione dei Musei Civici del Castello Visconteo, e con il contributo di UBI, presenterà, in alcuni casi per la prima volta, 70 dipinti, sculture, fotografie e installazioni di 35 tra più rappresentativi esponenti dell'arte africana contemporanea, quali Mikidadi Bush, George Lilanga, Esther Mahlangu, Cheri Samba, Seni Camara, Efiaimbelo, Paa Joe, Graeme Williams, Guy Tillim, Ricardo Rangel e altri.
"Fin dall'inizio di questo mandato - dichiara Giacomo Galazzo, Assessore alla Cultura del Comune di Pavia - abbiamo privilegiato le iniziative culturali di respiro internazionale: l'esperienza della mostra sull'arte africana sarà senza dubbio la più rilevante e affascinante di questo primo scorcio del nostro periodo amministrativo.
Un viaggio emozionante in una delle frontiere artistiche del nuovo millennio e un'occasione imperdibile per alzare lo sguardo della nostra città su quella parte di mondo così tormentata ma così affascinante".
"L'Amministrazione comunale - continua Giacomo Galazzo - è orgogliosa di accogliere questi capolavori, con la storia della loro terra che li accompagna e che ci arricchirà davvero. Per noi questi giorni saranno stimolo per continuare in futuro il nostro percorso culturale, da Pavia al Mondo".
La rassegna approfondirà il complesso e articolato panorama creativo africano che, a differenza di quello archeologico e antico, ben rappresentato nei musei di tutto il mondo, è stato spesso confinato all'interno di collezioni private e raramente accolto da istituzioni pubbliche. Oggi l'arte africana si muove tra un passato coloniale non ancora superato, un presente postcoloniale dalle molteplici sfaccettature e le rigide leggi del mercato dell'arte; una realtà problematica, ma per certi aspetti estremamente intrigante in forza del nomadismo intellettuale a essa correlato. Come scrive Achille Bonito Oliva, nel suo testo in catalogo, "E' chiaro che partendo dal nomadismo si arriva naturalmente ad intercettare l'arte africana contemporanea per il fatto che essa è un deposito di spunti, direi anche involontari, di linguaggi che noi abbiamo scremato in maniera laica".
La nascita dell'arte africana contemporanea può essere fatta risalire alla metà del secolo scorso, quando i vari paesi del continente iniziavano la loro lotta per l'indipendenza dal colonialismo europeo. È in questi anni che si afferma la tecnica della pittura - se non addirittura del disegno - prima confinata a una connotazione meramente decorativa della scultura. È indubbio che le maggiori novità, negli ultimi decenni, siano soprattutto pittoriche. Artisti come Cheri Samba, Lilanga, Ester Mahlangu, Mikidadi Bush, si fanno portavoce di un'arte che è riuscita ad affermarsi in maniera autonoma dagli influssi occidentali e dalla tradizione figurativa autoctona.
Per quanto riguarda la scultura, il panorama si connota per una estrema varietà di forme e tecniche adottate o inventate dagli artisti africani contemporanei - da Seni Camara a Paa Joe, da Simon Dastani a Efiaimbelo - al punto da rendere arduo ogni tentativo di raccoglierle in una prospettiva unitaria.
Differenze profonde tra artisti e atelier sussistevano anche in passato, conseguenti dalle vicissitudini storiche alle quali sono state esposte varie etnie e regioni. Tuttavia se la globalizzazione ha moltiplicato gli effetti di ibridazione introdotti dai colonialismi europei, il mercato dell'arte ha potenziato la diffusione di indirizzi artistici molto eterogenei.
Un'altra forma di espressione molto usata e molto rappresentata nella mostra di Pavia è quella della fotografia. Quella che si potrà ammirare nelle sale del Castello Visconteo è una selezione di scatti d'autore, che tracciano una testimonianza unica del lavoro di artisti africani, sia i precursori della fotografia del continente che gli autori d'oggi - da Graeme Williams a Guy Tillim, da Ricardo Rangel a Ousmane Ndiaye Dago - che hanno sviluppato un singolare modo di leggere la realtà e di raccontarla. Quello che ne risulta è l'immagine di un'Africa che rivendica con orgoglio la differenza delle sue identità, delle sue culture, delle sue tradizioni, del suo passato, così come delle lingue e delle sfortune dei popoli che la compongono.
Catalogo in mostra.
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