Microcosmos
Dal 23 Marzo 2013 al 14 Aprile 2013
Catanzaro
Luogo: MARCA
Indirizzo: via Alessandro Turco 63
Orari: da martedì a domenica 9.30-13/ 16-20.30
Curatori: Alberto Fiz, Serena Carbone
Enti promotori:
- Provincia di Catanzaro
- Dena Foundation for Contemporary Art
Telefono per informazioni: +39 0961 84721/ 0961 84724
E-Mail info: info@museomarca.com
Sito ufficiale: http://www.museomarca.info/
Venerdì 22 marzo alle ore 18.00 s?inaugura, nella sede del MARCA di Catanzaro, Microcosmos, una mostra che ha l?obiettivo di focalizzare l?attenzione sulle più innovative esperienze artistiche del territorio.
L?'esposizione, organizzata dalla Provincia di Catanzaro in collaborazione con la Dena Foundation for Contemporary Art, a cura di Alberto Fiz e Serena Carbone, si può visitare sino al 14 aprile.
?Il nuovo progetto del MARCA dimostra il costante impegno della nostra istituzione nel valorizzare la creatività e prosegue la linea di collaborazione iniziata nel 2011 con la Dena Foundation, una delle più importanti strutture internazionali impegnate nell?arte contemporanea a sostegno dei giovani artisti italiani all?estero in una prospettiva di scambi con gli altri paesi?, afferma Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro.
Gli artisti scelti per questo viaggio nel microcosmo sono Santo Alessandro Badolato, in arte Bado, Paola Ascone, Leonardo Cannistrà e Roberta Mandoliti. Il primo, nel 2012, è stato il vincitore della II edizione del concorso per la Borsa di studio internazionale per un giovane artista calabrese e ha partecipato al Programmi di Residenza d'Artista della Dena Foundation presso l?Omi International Arts Center nello Stato di New York. Ascone, Cannistrà e Mandoliti, invece, sono stati finalisti del concorso.
Gli artisti, tutti con meno di trent?anni, si sono formati all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro e questa loro provenienza consente di delineare i tratti comuni di una generazione dall'identità complessa e sfaccettata.
Come affermano Alberto Fiz e Serena Carbone ?nella mostra al MARCA emerge una specifica attenzione verso le questioni più attuali dove lo spazio urbano, il sistema dell'usa e getta, la bulimia del possesso, la vita artificiale, sono trattati dagli artisti senza facili estetismi, a conferma di un rinnovato impegno dell?arte nei confronti della società.?
Ognuno degli artisti, infatti, ha scelto il proprio approccio alle problematiche della quotidianità, utilizzando, di volta in volta, linguaggi differenti, dall'installazione al video, dalla fotografia al disegno, sino alla performance, tutti rappresentati nell?inedito progetto del MARCA.
La ricerca di Bado si caratterizza per una riflessione critica e ironica sull'impatto che le nuove tecnologie hanno sulla vita quotidiana. In mostra viene presentato il progetto Urbanizzazioni che crea un vero e proprio cortocircuito tra il paesaggio e la rete digitale rendendo inscindibile le informazioni. Bado, inoltre, presenta due lavori realizzati durante la residenza ad Omi: Coperta per senza tetto, già esposta alla mostra Primavera presso la Galleria Immanence di Parigi e il video della performance European football championship dove un avvenimento gioioso come i campionati europei di calcio del 2012 sono l?occasione per denunciare il maltrattamento degli animali.
In Paola Ascone e Roberta Mandoliti, la logica del riciclo s?inserisce in una più ampia riflessione sulla società degli sprechi e dell'abbondanza. Ascone presenta, tra l?altro, il video Food Fiction e un ciclo di foto, Food, che hanno per soggetto un banchetto solitario ed un taciturno quanto falso consumo.
La ricerca di Mandoliti, invece, si indirizza verso la catena di mercificazione dell'oggetto-prodotto, con una particolare attenzione verso l'aspetto etologico ed ecologico. Raccolta Multimendiale risulta così un'installazione dal sapore giocoso che nasconde, sotto vivaci colori di superficie, le insidie che il meccanismo di serializzazione genera quando viene trasferito al mondo dell?arte e l'immaginazione stessa diviene oggetto di consumo.
Leonardo Cannistrà, infine, espone l'intero Fabbricazione Vite, un progetto che riflette sulle procedure della procreazione assistita. L?artista mette in scena la trafila per una richiesta di maternità senza svelare la sua vera natura e, in tal modo, evidenzia l?infinita burocrazia di un meccanismo che spesso esula dalle componenti umane e psicologiche facendo prevalere procedure farraginose e spesso inquietanti.
In occasione della presentazione di Microcosmos, verrà annunciata la terza edizione della Borsa di Studio Internazionale che nasce anche quest?anno dalla collaborazione tra il MARCA, la Dena Foundation for Contemporary Art e la Provincia di Catanzaro. Dopo Domenico Cordì e Santo Alessandro Badolato, il progetto consentirà ad un altro giovane artista l'accesso all'International Artists Residence, presso l'Omi International Arts Center dello Stato di New York per una fondamentale esperienza di formazione e di confronto.
L?'esposizione, organizzata dalla Provincia di Catanzaro in collaborazione con la Dena Foundation for Contemporary Art, a cura di Alberto Fiz e Serena Carbone, si può visitare sino al 14 aprile.
?Il nuovo progetto del MARCA dimostra il costante impegno della nostra istituzione nel valorizzare la creatività e prosegue la linea di collaborazione iniziata nel 2011 con la Dena Foundation, una delle più importanti strutture internazionali impegnate nell?arte contemporanea a sostegno dei giovani artisti italiani all?estero in una prospettiva di scambi con gli altri paesi?, afferma Wanda Ferro, Presidente della Provincia di Catanzaro.
Gli artisti scelti per questo viaggio nel microcosmo sono Santo Alessandro Badolato, in arte Bado, Paola Ascone, Leonardo Cannistrà e Roberta Mandoliti. Il primo, nel 2012, è stato il vincitore della II edizione del concorso per la Borsa di studio internazionale per un giovane artista calabrese e ha partecipato al Programmi di Residenza d'Artista della Dena Foundation presso l?Omi International Arts Center nello Stato di New York. Ascone, Cannistrà e Mandoliti, invece, sono stati finalisti del concorso.
Gli artisti, tutti con meno di trent?anni, si sono formati all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro e questa loro provenienza consente di delineare i tratti comuni di una generazione dall'identità complessa e sfaccettata.
Come affermano Alberto Fiz e Serena Carbone ?nella mostra al MARCA emerge una specifica attenzione verso le questioni più attuali dove lo spazio urbano, il sistema dell'usa e getta, la bulimia del possesso, la vita artificiale, sono trattati dagli artisti senza facili estetismi, a conferma di un rinnovato impegno dell?arte nei confronti della società.?
Ognuno degli artisti, infatti, ha scelto il proprio approccio alle problematiche della quotidianità, utilizzando, di volta in volta, linguaggi differenti, dall'installazione al video, dalla fotografia al disegno, sino alla performance, tutti rappresentati nell?inedito progetto del MARCA.
La ricerca di Bado si caratterizza per una riflessione critica e ironica sull'impatto che le nuove tecnologie hanno sulla vita quotidiana. In mostra viene presentato il progetto Urbanizzazioni che crea un vero e proprio cortocircuito tra il paesaggio e la rete digitale rendendo inscindibile le informazioni. Bado, inoltre, presenta due lavori realizzati durante la residenza ad Omi: Coperta per senza tetto, già esposta alla mostra Primavera presso la Galleria Immanence di Parigi e il video della performance European football championship dove un avvenimento gioioso come i campionati europei di calcio del 2012 sono l?occasione per denunciare il maltrattamento degli animali.
In Paola Ascone e Roberta Mandoliti, la logica del riciclo s?inserisce in una più ampia riflessione sulla società degli sprechi e dell'abbondanza. Ascone presenta, tra l?altro, il video Food Fiction e un ciclo di foto, Food, che hanno per soggetto un banchetto solitario ed un taciturno quanto falso consumo.
La ricerca di Mandoliti, invece, si indirizza verso la catena di mercificazione dell'oggetto-prodotto, con una particolare attenzione verso l'aspetto etologico ed ecologico. Raccolta Multimendiale risulta così un'installazione dal sapore giocoso che nasconde, sotto vivaci colori di superficie, le insidie che il meccanismo di serializzazione genera quando viene trasferito al mondo dell?arte e l'immaginazione stessa diviene oggetto di consumo.
Leonardo Cannistrà, infine, espone l'intero Fabbricazione Vite, un progetto che riflette sulle procedure della procreazione assistita. L?artista mette in scena la trafila per una richiesta di maternità senza svelare la sua vera natura e, in tal modo, evidenzia l?infinita burocrazia di un meccanismo che spesso esula dalle componenti umane e psicologiche facendo prevalere procedure farraginose e spesso inquietanti.
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