Dal 1 marzo l'avvio alla Fondazione Cini
Con Replica 360rv - circular scanner la digitalizzazione fa passi da gigante
Replica 360rv - circular scanner
L.Sanfelice
18/02/2016
Venezia - Sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini, è stato presentato lo scanner Replica 360rv - circular scanner, prototipo realizzato nell’ambito del progetto internazionale REPLICA per digitalizzare archivi storici documentali di grande dimensione.
Lo speciale strumento che attualmente è il più veloce del mondo e può scansionare un documento fronte-retro in quattro secondi con una risoluzione di 5424 per 3616 pixel, dal prossimo 1 marzo inizierà la propria attività sui materiali della Fototeca dell’Istituto di Storia dell’Arte, il centro di documentazione della Fondazione Cini che raccoglie un patrimonio da 1 milione di fotografie dedicate alla storia dell’arte e dell’architettura della civiltà veneziana.
L’intera digitalizzazione del fondo verrà conclusa entro settembre 2018 grazie ad una rivoluzione tecnica capace di incidere sulle procedure di acquisizione dati che, sebbene rimangano vincolate all'intervento umano di due operatori - uno adibito al posizionamento e l'altro alla rimozione dei documenti dallo scanner -, saranno sintetizzate grazie alla possibilità di effettuare scansioni senza estrarre le stampe dalle loro protezioni.
Replica 360rv, sfornato dall’Atelier Factum Arte di Madrid sotto la direzione di Adam Lowe, ha le sembianze di un tavolo circolare rotante di due metri di diametro. A caratterizzarlo sono il sistema di sensori che rileva e calcola il posizionamento di un documento sul vetro, una colonna di telecamere digitali con unità di illuminazione progettate per la cattura istantanea delle immagini, e una rete di computer programmati per eseguire il download automatico e archiviare le immagini abbinandole fronte-retro e catalogandole in specifiche cartelle che, grazie ad algoritmi elaborati dall’École polytechnique fédérale di Losanna, vengono a loro volta ordinate in un flusso. Tutto in tempo reale.
Le immagini, processate sulla base della tecnologia CNN (Convolutional Neural Network), daranno luogo ad un motore di ricerca che permetterà di rintracciare le similarità visive tra i diversi documenti disponibili. Al materiale si accederà tramite un portale web aperto alla consultazione libera, che consentirà agli utenti di effettuare una navigazione tra migliaia di foto individuando possibili legami tra immagini, osservando affinità tra le opere d’arte o semplicemente esplorando tesori sconosciuti in una modalità radicalmente nuova.
Come dicevamo, il prototipo dello scanner è stato infatti sviluppato come parte del progetto internazionale di ricerca REPLICA che nell'arco di tre anni si pone come obiettivo la creazione del suddetto motore di ricerca con chiavi iconografiche dedicate agli artefatti pittorici e architettonici.
Il progetto si configura anche come un modello per le grandi istituzioni pubbliche e private che intendano valorizzare e promuovere le loro raccolte documentarie incoraggiando la conoscenza e lo studio di opere meno note o del tutto sepolte.
Lo speciale strumento che attualmente è il più veloce del mondo e può scansionare un documento fronte-retro in quattro secondi con una risoluzione di 5424 per 3616 pixel, dal prossimo 1 marzo inizierà la propria attività sui materiali della Fototeca dell’Istituto di Storia dell’Arte, il centro di documentazione della Fondazione Cini che raccoglie un patrimonio da 1 milione di fotografie dedicate alla storia dell’arte e dell’architettura della civiltà veneziana.
L’intera digitalizzazione del fondo verrà conclusa entro settembre 2018 grazie ad una rivoluzione tecnica capace di incidere sulle procedure di acquisizione dati che, sebbene rimangano vincolate all'intervento umano di due operatori - uno adibito al posizionamento e l'altro alla rimozione dei documenti dallo scanner -, saranno sintetizzate grazie alla possibilità di effettuare scansioni senza estrarre le stampe dalle loro protezioni.
Replica 360rv, sfornato dall’Atelier Factum Arte di Madrid sotto la direzione di Adam Lowe, ha le sembianze di un tavolo circolare rotante di due metri di diametro. A caratterizzarlo sono il sistema di sensori che rileva e calcola il posizionamento di un documento sul vetro, una colonna di telecamere digitali con unità di illuminazione progettate per la cattura istantanea delle immagini, e una rete di computer programmati per eseguire il download automatico e archiviare le immagini abbinandole fronte-retro e catalogandole in specifiche cartelle che, grazie ad algoritmi elaborati dall’École polytechnique fédérale di Losanna, vengono a loro volta ordinate in un flusso. Tutto in tempo reale.
Le immagini, processate sulla base della tecnologia CNN (Convolutional Neural Network), daranno luogo ad un motore di ricerca che permetterà di rintracciare le similarità visive tra i diversi documenti disponibili. Al materiale si accederà tramite un portale web aperto alla consultazione libera, che consentirà agli utenti di effettuare una navigazione tra migliaia di foto individuando possibili legami tra immagini, osservando affinità tra le opere d’arte o semplicemente esplorando tesori sconosciuti in una modalità radicalmente nuova.
Come dicevamo, il prototipo dello scanner è stato infatti sviluppato come parte del progetto internazionale di ricerca REPLICA che nell'arco di tre anni si pone come obiettivo la creazione del suddetto motore di ricerca con chiavi iconografiche dedicate agli artefatti pittorici e architettonici.
Il progetto si configura anche come un modello per le grandi istituzioni pubbliche e private che intendano valorizzare e promuovere le loro raccolte documentarie incoraggiando la conoscenza e lo studio di opere meno note o del tutto sepolte.
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