Presentato il riallestimento del MAN, mentre i percorsi della città antica vincono il Premio Francovich
Il nuovo volto del Museo Archeologico di Aquileia
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI AQUILEIA CREDIT © Alessandra Chemollo
Francesca Grego
03/08/2018
Udine - A 136 anni dall’apertura dell’imperial Regio Museo di Villa Cassis Faraone, che svelava per la prima volta al pubblico la ricchezza di Aquileia antica, e a 20 dall’iscrizione delle sue vestigia nel Patrimonio dell’Umanità Unesco, il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia presenta il suo nuovo volto, frutto di un’efficace sinergia tra finanziamenti pubblici e privati.
Una capillare azione di crowdfounding ha affiancato infatti i 4,5 milioni di euro destinati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali al Piano strategico di restauro e valorizzazione del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, dando vita al rinnovamento di uno spazio cruciale per comprendere la grandezza, la varietà e la continuità temporale dell’area archeologica di Aquileia.
Il nuovo allestimento, studiato per venire incontro alle esigenze del pubblico contemporaneo, beneficia del restauro di tesori rappresentativi dell’arte dell’antica città romana, ma anche di gioielli finora celati nei depositi del museo, che oggi vediamo esposti per la prima volta.
Il risultato è un colpo d’occhio straordinario sul passato di un territorio posto alla confluenza tra le rotte del Mediterraneo e dei Balcani, dell’Europa settentrionale e dell’Oriente, in cui la storica convivenza tra popoli e civiltà differenti ha prodotto esiti artistici e culturali di grande raffinatezza.
Da quello che attualmente è il più completo esempio di città romana nell’area del Mediterraneo, arrivano mosaici di bellezza sorprendente, fiori all’occhiello dell’archeologia aquileiese, ma anche gli arredi, gli affreschi e gli oggetti in ceramica, vetro e metalli preziosi che un tempo ornavano le domus e che oggi ci parlano della vita quotidiana dei ceti più agiati.
Accanto ai corredi funerari ritrovati nella necropoli di Sant’Egidio, i visitatori potranno ammirare splendide sculture, tra cui imponenti statue in marmo degli imperatori Augusto e Claudio, la bellissima Venere Pudica e una serie di caratteristici ritratti degli abitanti dell’antica Aquileia, che costituiscono una delle peculiarità della raccolta.
A scandire il percorso sono focus sull’impianto urbanistico, i costumi, le attività produttive, le arti e i luoghi maggiormente rappresentativi di questo insediamento millenario, fino a una nuova importante sezione dedicata ad “Aquileia Porta del Mediterraneo”, che attraverso documenti ed epigrafi restituisce l’immagine di un centro portuale vivace e cosmopolita, crocevia di persone, merci, lingue e religioni.
“Il museo è sempre un organismo complesso con una sua vita e una sua storia, nel quale conoscenza, emozione e narrazione costituiscono un insieme multiforme, che tutto si modifica quando muta anche solo una sua parte. Per questo, il compito di riallestirlo conservandone luogo e anima, ma volgendolo agli standard moderni, chiede tanto intima partecipazione che lucido distacco”, spiega il direttore del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia Luca Carbulotto.
“Il fine del progetto”, continua il direttore del MAN di Aquileia Marta Novello, “è stato quello di fare del museo, ancor più di prima, un luogo aperto a tutti e non solo agli addetti e ai cultori dell’archeologia. Un luogo vivo, in cui siano le opere stesse, e per loro tramite gli antichi abitanti di Aquileia, ad accompagnare il visitatore, o meglio i diversi visitatori con le loro molteplici esigenze, alla scoperta di quello che fu uno dei più importanti centri economici, culturali e strategico-militari del mondo romano”.
I criteri espositivi sono stati ripensati radicalmente per valorizzare al massimo la collezione, racconta il direttore: “i materiali sono stati sottoposti a una attenta opera di selezione e vengono ora presentati all’interno dei loro contesti di utilizzo, nell’intento di offrire un coinvolgente percorso narrativo che consenta una maggiore comprensione della realtà della città antica”.
Il progetto di riallestimento è frutto di un lavoro di squadra che ha visto affiancate professionalità interne al Mibac – quali i direttori Caburlotto e Novello, Anna Chiarelli, Responsabile unico del procedimento, Stefania Casucci per la progettazione, Elena Braidotti e Annalisa De Franzoni per il supporto tecnico-scientifico – a professionisti come Giovanni Tortelli per l’allestimento museografico, a un comitato scientifico composto da esperti del settore – Gemma Sena Chiesa, Francesca Ghedini, Franca Maselli Scotti, Francesca Morandini, Matteo Ceriana.
E mentre gli scavi continuano, Aquileia raggiunge un altro importante traguardo: i complessi della Domus e del Palazzo Episcopale, del Battistero e dell’Aula Sud sono i vincitori della sesta edizione del prestigioso Premio Francovich, rivolto a musei e parchi archeologici che esprimano buone prassi di allestimento museografico, attività didattico-comunicative e qualità scientifica su tematiche di archeologia tardo antica o alto medievale.
Recentemente realizzati da Fondazione Aquileia per mettere in luce e rendere più accessibile il patrimonio archeologico della cittadina friulana, i due percorsi sono stati premiati dai voti del pubblico.
“Credo che la forza evocativa di questi due allestimenti museali, opera degli architetti Tortelli e Frassoni, e delle importanti vestigia sia stato uno dei motivi principali che i visitatori hanno apprezzato”, ha commentato il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi: “Grazie ad essi, si riesce a comprendere come il complesso basilicale, tra la seconda metà del IV e il V secolo, avesse un'estensione planimetrica e una raffinatezza decorativa decisamente più ampia e ricca di quello che si poteva riconoscere solo pochi anni fa. La domus e palazzo episcopale, per di più, consente di apprezzare in tutta la sua profonda stratigrafia come l'area della città oggi prossima alla basilica sia cresciuta nei secoli su se stessa, cambiando nel tempo e fino ai giorni nostri la destinazione funzionale, e in particolare costituendo un settore della vasta residenza del vescovo di Aquileia”.
Per festeggiare l’evento, domenica 5 agosto i complessi della Domus-Palazzo Episcopale e del Battistero-Aula Sud saranno aperti gratuitamente.
Leggi anche:
• Alla scoperta di Aquileia con Cristiano Tiussi
• Aquileia “Madre di Venezia” e Porta verso l’Oriente – Intervista ad Antonio Zanardi Landi
• Aquileia: nuova passerella per ammirare i mosaici della Domus e del Palazzo Episcopale
Per saperne di più visita il Canale AQUILEIA su ARTE.it
Una capillare azione di crowdfounding ha affiancato infatti i 4,5 milioni di euro destinati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali al Piano strategico di restauro e valorizzazione del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia, dando vita al rinnovamento di uno spazio cruciale per comprendere la grandezza, la varietà e la continuità temporale dell’area archeologica di Aquileia.
Il nuovo allestimento, studiato per venire incontro alle esigenze del pubblico contemporaneo, beneficia del restauro di tesori rappresentativi dell’arte dell’antica città romana, ma anche di gioielli finora celati nei depositi del museo, che oggi vediamo esposti per la prima volta.
Il risultato è un colpo d’occhio straordinario sul passato di un territorio posto alla confluenza tra le rotte del Mediterraneo e dei Balcani, dell’Europa settentrionale e dell’Oriente, in cui la storica convivenza tra popoli e civiltà differenti ha prodotto esiti artistici e culturali di grande raffinatezza.
Da quello che attualmente è il più completo esempio di città romana nell’area del Mediterraneo, arrivano mosaici di bellezza sorprendente, fiori all’occhiello dell’archeologia aquileiese, ma anche gli arredi, gli affreschi e gli oggetti in ceramica, vetro e metalli preziosi che un tempo ornavano le domus e che oggi ci parlano della vita quotidiana dei ceti più agiati.
Accanto ai corredi funerari ritrovati nella necropoli di Sant’Egidio, i visitatori potranno ammirare splendide sculture, tra cui imponenti statue in marmo degli imperatori Augusto e Claudio, la bellissima Venere Pudica e una serie di caratteristici ritratti degli abitanti dell’antica Aquileia, che costituiscono una delle peculiarità della raccolta.
A scandire il percorso sono focus sull’impianto urbanistico, i costumi, le attività produttive, le arti e i luoghi maggiormente rappresentativi di questo insediamento millenario, fino a una nuova importante sezione dedicata ad “Aquileia Porta del Mediterraneo”, che attraverso documenti ed epigrafi restituisce l’immagine di un centro portuale vivace e cosmopolita, crocevia di persone, merci, lingue e religioni.
“Il museo è sempre un organismo complesso con una sua vita e una sua storia, nel quale conoscenza, emozione e narrazione costituiscono un insieme multiforme, che tutto si modifica quando muta anche solo una sua parte. Per questo, il compito di riallestirlo conservandone luogo e anima, ma volgendolo agli standard moderni, chiede tanto intima partecipazione che lucido distacco”, spiega il direttore del Polo Museale del Friuli Venezia Giulia Luca Carbulotto.
“Il fine del progetto”, continua il direttore del MAN di Aquileia Marta Novello, “è stato quello di fare del museo, ancor più di prima, un luogo aperto a tutti e non solo agli addetti e ai cultori dell’archeologia. Un luogo vivo, in cui siano le opere stesse, e per loro tramite gli antichi abitanti di Aquileia, ad accompagnare il visitatore, o meglio i diversi visitatori con le loro molteplici esigenze, alla scoperta di quello che fu uno dei più importanti centri economici, culturali e strategico-militari del mondo romano”.
I criteri espositivi sono stati ripensati radicalmente per valorizzare al massimo la collezione, racconta il direttore: “i materiali sono stati sottoposti a una attenta opera di selezione e vengono ora presentati all’interno dei loro contesti di utilizzo, nell’intento di offrire un coinvolgente percorso narrativo che consenta una maggiore comprensione della realtà della città antica”.
Il progetto di riallestimento è frutto di un lavoro di squadra che ha visto affiancate professionalità interne al Mibac – quali i direttori Caburlotto e Novello, Anna Chiarelli, Responsabile unico del procedimento, Stefania Casucci per la progettazione, Elena Braidotti e Annalisa De Franzoni per il supporto tecnico-scientifico – a professionisti come Giovanni Tortelli per l’allestimento museografico, a un comitato scientifico composto da esperti del settore – Gemma Sena Chiesa, Francesca Ghedini, Franca Maselli Scotti, Francesca Morandini, Matteo Ceriana.
E mentre gli scavi continuano, Aquileia raggiunge un altro importante traguardo: i complessi della Domus e del Palazzo Episcopale, del Battistero e dell’Aula Sud sono i vincitori della sesta edizione del prestigioso Premio Francovich, rivolto a musei e parchi archeologici che esprimano buone prassi di allestimento museografico, attività didattico-comunicative e qualità scientifica su tematiche di archeologia tardo antica o alto medievale.
Recentemente realizzati da Fondazione Aquileia per mettere in luce e rendere più accessibile il patrimonio archeologico della cittadina friulana, i due percorsi sono stati premiati dai voti del pubblico.
“Credo che la forza evocativa di questi due allestimenti museali, opera degli architetti Tortelli e Frassoni, e delle importanti vestigia sia stato uno dei motivi principali che i visitatori hanno apprezzato”, ha commentato il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi: “Grazie ad essi, si riesce a comprendere come il complesso basilicale, tra la seconda metà del IV e il V secolo, avesse un'estensione planimetrica e una raffinatezza decorativa decisamente più ampia e ricca di quello che si poteva riconoscere solo pochi anni fa. La domus e palazzo episcopale, per di più, consente di apprezzare in tutta la sua profonda stratigrafia come l'area della città oggi prossima alla basilica sia cresciuta nei secoli su se stessa, cambiando nel tempo e fino ai giorni nostri la destinazione funzionale, e in particolare costituendo un settore della vasta residenza del vescovo di Aquileia”.
Per festeggiare l’evento, domenica 5 agosto i complessi della Domus-Palazzo Episcopale e del Battistero-Aula Sud saranno aperti gratuitamente.
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