Dino Ignani. Dark Portraits. Rome 1982-1985
![Dino Ignani. Dark Portraits. Rome 1982-1985 Dino Ignani. Dark Portraits. Rome 1982-1985](http://www.arte.it/foto/600x450/32/23537-dark.jpg)
Dino Ignani. Dark Portraits. Rome 1982-1985
Dal 19 Giugno 2014 al 11 Luglio 2014
Milano
Luogo: Pomo Galerie
Indirizzo: via Giuseppe Sirtori 6
Curatori: Matteo Di Castro, Paola Paleari
Telefono per informazioni: +39 02 36523236
E-Mail info: galerie@thepomo.com
Sito ufficiale: http://www.galerie.thepomo.com
Pomo Galerie presenta, in occasione della Settimana della Moda, Dark Portraits. Rome 1982-1985. La mostra, nata in collaborazione con s.t. foto libreria galleria, ripercorre la ricerca condotta dal fotografo romano Dino Ignani nei primi anni Ottanta sui giovani che animavano la nuova vita notturna della capitale e, in particolare, i locali e gli appuntamenti legati all’universo dark.
In Italia il termine dark è stato utilizzato per identificare uno stile riconducibile a varie tendenze musicali e della moda di quegli anni: dal post-punk, al new romantic, al gothic vero proprio.
Nei video-bar, nelle discoteche e in altri spazi che all’epoca proponevano serate dark (Olimpo, Supersonic, Angelo Azzurro, Blue Bar, X-Club, Venice, Black Out, Uonna Club, Piper, Cinema Espero), Ignani invitava i presenti a farsi ritrarre, predisponendo un set ad hoc: cavalletto, ombrello da studio, lampada da 1000 watt e un fondale il più possibile neutro.
Lo shooting prevedeva che a ciascun soggetto fosse dedicato un unico scatto, ma ad alcuni habitué di quelle serate capitò di essere ritratti in più occasioni. Dietro una rappresentazione standardizzata e apparentemente distaccata di quel mondo si nasconde infatti l’esigenza del fotografo di cogliere le specificità individuali e la trama creativa dei nuovi stili di vita.
Ignani si dedica a registrare e a valorizzare i minimi dettagli e i segni distintivi del popolo dark: il trucco, gli accessori e le acconciature sono i grandi protagonisti delle immagini e sono gli stessi elementi che successivamente, come spesso accade con le avanguardie, saranno riassorbiti dal mondo della moda.
Pur utilizzando occasionalmente anche la pellicola a colori, Ignani ha scelto poi il bianco e nero come forma compiuta del suo progetto. Il risultato è un corpus di circa cinquecento immagini, una parte delle quali venne pubblicata su Rockstar e altre riviste specializzate, ed esposta per la prima volta nel 1986.
Roberto D’Agostino, presentandole in quell’occasione, scriveva: “I ritratti di Dino Ignani sono la materializzazione di una ricerca inquieta di identità immediata, di seduzione, di comunicazione. Queste facce ci guardano e dicono: Vedi! Ho un’immagine, dunque sono, esisto”.
In occasione della mostra (dove sarà esposta una selezione dei ritratti) verrà presentato a Pomo Galerie anche il nuovo libro dedicato a questi scatti, intitolato Dark Portraits. Rome 1982 - 1985: un volume di 560 pagine, edito da Yard Press, che si propone non solo di valorizzare l’originaria vocazione seriale del lavoro di Ignani, ma di offrirne una nuova chiave di lettura, nel contesto di un progetto editoriale di impronta tutta contemporanea. Con un testo: quello scritto nel 1986 da Roberto D’Agostino.
Dino Ignani è nato e vive a Roma. Ha iniziato a occuparsi di fotografia a metà degli anni Settanta, privilegiando progetti seriali, sviluppati spesso nel corso di più anni. Fra questi, la serie dedicata ai poeti italiani, Intimi ritratti, presentata nel 1987 da Enzo Siciliano e Diego Mormorio, entrata nelle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
In Italia il termine dark è stato utilizzato per identificare uno stile riconducibile a varie tendenze musicali e della moda di quegli anni: dal post-punk, al new romantic, al gothic vero proprio.
Nei video-bar, nelle discoteche e in altri spazi che all’epoca proponevano serate dark (Olimpo, Supersonic, Angelo Azzurro, Blue Bar, X-Club, Venice, Black Out, Uonna Club, Piper, Cinema Espero), Ignani invitava i presenti a farsi ritrarre, predisponendo un set ad hoc: cavalletto, ombrello da studio, lampada da 1000 watt e un fondale il più possibile neutro.
Lo shooting prevedeva che a ciascun soggetto fosse dedicato un unico scatto, ma ad alcuni habitué di quelle serate capitò di essere ritratti in più occasioni. Dietro una rappresentazione standardizzata e apparentemente distaccata di quel mondo si nasconde infatti l’esigenza del fotografo di cogliere le specificità individuali e la trama creativa dei nuovi stili di vita.
Ignani si dedica a registrare e a valorizzare i minimi dettagli e i segni distintivi del popolo dark: il trucco, gli accessori e le acconciature sono i grandi protagonisti delle immagini e sono gli stessi elementi che successivamente, come spesso accade con le avanguardie, saranno riassorbiti dal mondo della moda.
Pur utilizzando occasionalmente anche la pellicola a colori, Ignani ha scelto poi il bianco e nero come forma compiuta del suo progetto. Il risultato è un corpus di circa cinquecento immagini, una parte delle quali venne pubblicata su Rockstar e altre riviste specializzate, ed esposta per la prima volta nel 1986.
Roberto D’Agostino, presentandole in quell’occasione, scriveva: “I ritratti di Dino Ignani sono la materializzazione di una ricerca inquieta di identità immediata, di seduzione, di comunicazione. Queste facce ci guardano e dicono: Vedi! Ho un’immagine, dunque sono, esisto”.
In occasione della mostra (dove sarà esposta una selezione dei ritratti) verrà presentato a Pomo Galerie anche il nuovo libro dedicato a questi scatti, intitolato Dark Portraits. Rome 1982 - 1985: un volume di 560 pagine, edito da Yard Press, che si propone non solo di valorizzare l’originaria vocazione seriale del lavoro di Ignani, ma di offrirne una nuova chiave di lettura, nel contesto di un progetto editoriale di impronta tutta contemporanea. Con un testo: quello scritto nel 1986 da Roberto D’Agostino.
Dino Ignani è nato e vive a Roma. Ha iniziato a occuparsi di fotografia a metà degli anni Settanta, privilegiando progetti seriali, sviluppati spesso nel corso di più anni. Fra questi, la serie dedicata ai poeti italiani, Intimi ritratti, presentata nel 1987 da Enzo Siciliano e Diego Mormorio, entrata nelle collezioni del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo.
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