Gennaro Vallifuoco e le Guarattelle. Divagazioni su Pulcinella, Toto’ e segni picassiani
Dal 29 Maggio 2017 al 11 Giugno 2017
Napoli
Luogo: Castel dell'Ovo
Indirizzo: via Eldorado 3
Orari: 10-13 / 15-19; festivi 9-13
Curatori: Augusto Ozzella
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura e Turismo - Comune di Napoli
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@associazionecosmoart.com
Saranno le suggestive sale espositive delle Terrazze di Castel dell’Ovo a Napoli ad ospitare, dal 29 maggio all’11 giugno, la personale dell’artista avellinese Gennaro Vallifuoco “Divagazioni su Pulcinella, TOTO’ e segni picassiani”, con la partecipazione degli allievi del corso di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, è inserita nel programma del Maggio dei Monumenti 2017 ed è curata da Augusto Ozzella.
Il vernissage è in programma lunedì 29 maggio, a partire dalle ore 17.30, con ultimo ingresso consentito alle 19.30.
Alla presentazione della mostra, insieme all'artista e al curatore, interverranno:
Nino Daniele - Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli
Paolo Ricci - Presidente Accademia di Belle Arti di Napoli
Paolo Palumbo - Delegato del Rettore alle attività di orientamento e terza missione dell’Università Telematica Giustino Fortunato.
A curare il benvenuto, con un intrigante cocktail nel segno dei sapori irpini, direttamente dalla terra natia dell'artista Vallifuoco, sarà l’Agriresort Tenuta Ippocrate di Montefredane, in provincia di Avellino.
L’esposizione presenta un focus centrale con le tavole realizzate da Gennaro Vallifuoco a corredo del volume «Le Guarattelle: fra Pulcinella, Teresina e la morte», dato alle stampe da Roberto De Simone e pubblicato dall’editore Di Mauro nel 2003.
Dalla tradizione del teatro popolare dei burattini, all’avanguardia dei primi del Novecento, ai giorni nostri: la mostra “Divagazioni su Pulcinella, TOTO’ e segni picassiani” è un omaggio a quello che è il linguaggio più caro a Gennaro Vallifuoco, un linguaggio che si lega al filo della memoria e lo attualizza attraverso la ricerca del segno che trasferisce un sogno.
E il sogno è anche quello degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli (Angela Iesce, Dalila Blasio, Claudio Langella, Fabio Marigliano, Sara Di Nardo, Rosa Di Francesco, Francesca Ricciardi, Federica Perrone, Rosaria Celotto, Maria Maddalena Tafuri, Gabriella Ricci, Noemi Sorrentino, Martina Ramunno, Mattia Rodi, Pio Domenico Sellitto, Xu Jiapeng, Elena Schelenz, Alessia Vaccari, Federica Grassi, Serafino Tranzillo, Zhou Xinhui, Zang Jiaxin, Wu Yiuxin, Pfafmann Lou), con la direzione tecnica di Marco Perrella, i cui lavori esposti in contemporanea con le tavole di Vallifuoco, rappresentano un’incredibile sintesi tra le tradizioni figurative del teatro popolare, del teatro dei burattini e di quella anche mestiere dell’”arte” del teatro di cui il Principe della risata è stato tra i più grandi ambasciatori nel mondo.
“C’è nel lavoro di Gennaro Vallifuoco l’abilità dei vecchi maestri di scena, pittori ancor prima che tecnici, capaci di restituire grazie ai loro grandi pennelli, con cui dipingere dall’alto, le atmosfere di questa o quell’ambientazione a “pinakes” fissi - osserva Stefano De Stefano, docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli -. E infatti nel linguaggio dello scenografo irpino si riscontra quella sapienza storica, che in genere rifugge dalle tecnologie estreme del tempo presente, per immergersi nella cultura più autentica del suo nobile mestiere. Come peraltro la mostra di Castel dell’Ovo chiarisce a fondo, a partire dal rapporto fecondo fra il maestro e i suoi allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, anche loro in parte protagonisti di questo ciclo. A partire dalla prima sezione, quella che prevede l’esposizione del tema centrale, quello del filo rosso che lega i suoi burattini, Picasso e Totò. Con l’idea scenografica partorita da alcuni studenti per un immaginario allestimento del «Pulcinella» di Stravinskij o con le sagome ritagliate in legno di un Totò decisamente cubista. E poi la ricostruzione di uno scenario per guarattelle di Serafino Tanzillo, un fondale quasi metafisico di un notturno sul golfo di Napoli. Infine le tavole con la sequenza ripresa del libro «Le Guarattelle: fra Pulcinella, Teresina e la morte», scritto da Roberto De Simone e pubblicato dall’editore Di Mauro nel 2003, di cui Vallifuoco ha curato con tratto rapido e fortemente espressivo le illustrazioni qui esposte. Segmenti di un rapporto di collaborazione con il musicologo e compositore che va avanti da anni e che di volta in volta si rinnova sul terreno di una sperimentazione, che rimanda costantemente all’incrocio fra la cultura partenopea e la freschezza stilistica che riporta alle avanguardie storiche di primo Novecento”.
Gennaro Vallifuoco dal 1990, anno in cui si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze, svolge l’attività di Scenografo, Pittore ed Illustratore.
Ha realizzato pubblicazioni editoriali di prestigio tra le quali: “Fiabe Campane”, “Lo Cunto de li cunti” e “La Canzone Napolitana”, nella collana ”I Millenni”, della casa editrice Einaudi, illustrate da sue opere pittoriche e grafiche.
Autore di numerosi allestimenti scenici, tra cui l’opera lirica “Il Re Bello” di Roberto De Simone, in scena al teatro La Pergola di Firenze nel 2004, e di numerosi altri allestimenti scenici in vari teatri e manifestazioni, nel 2008 ha realizzato il sipario dipinto del Teatro Comunale “Carlo Gesualdo” di Avellino.
Lavora come Scenografo all’Auditorium Parco della Musica di Roma, per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia dove, dal 2010, ha curato le scene per le opere liriche: “Lo Scoiattolo in gamba”, musica di Nino Rota e libretto di Eduardo De Filippo, “Chi rapì la topina Costanza?”, musica di Roberta Vacca, “Cosi’ fan tutte”, musica di Wolfgang Amadeus Mozart, “ La piccola volpe astuta”, musica di Leos Janàcek, “L’heure espagnole”, musiche di Maurice Ravel, “Gianni Schicchi”, musica di Giacomo Puccini.
Nel 2012 firma anche le scene per l’Opera Lirica “Adina”, di Gioacchino Rossini, in scena al Reate Festival e le scene per “L’elisir d’amore” opera buffa in due atti di Gaetano Donizetti, in scena al Teatro Marrucino di Chieti.
Sue le scene per: La Bohème”, musica di Giacomo Puccini, in scena nel 2013 al Teatro “Carlo Gesualdo” di Avellino.
Prosegue inoltre la sua attività di Pittore con numerose mostre personali e collettive, tra queste: le collettive di pittura al Giffoni Film Festival, la Mostra “Omaggio a De Chirico”, a cura della Galleria d’Arte Cà d’Oro di Roma in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico di Roma, le personali: al Teatro Olimpico di Roma, alla sede Centrale della Banca Carige di Roma, al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino ed in numerose altre gallerie e spazi espositivi pubblici e privati.
Attualmente vive tra Avellino e Napoli dove insegna Scenografia all’Accademia di Belle Arti.
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