Le opere saranno esposte dal 3 febbraio al Fitzwilliam Museum
Scoperti due bronzi di Michelangelo
Photo: The Fitzwilliam Museum
L. Sanfelice
02/02/2015
Dal 3 febbraio, il Fitzwilliam Museum di Cambridge esporrà una coppia di statue in bronzo raffiguranti due seguaci nudi (uno giovane e uno più anziano) del dio Bacco che cavalcano pantere e sono databili 1508-1510, la cui peculiarità risiede nell’attribuzione a Michelangelo.
Non è una sorpresa che Michelangelo abbia lavorato il bronzo, ma non esistono esemplari di sculture in metallo pervenute fino ai nostri giorni.
Il riconoscimento dell’importante paternità già ipotizzata e contestata alla fine del XIX secolo, è stata annunciata dalla BBC che ha spiegato come il processo di attribuzione sia frutto del lavoro di un’equipe profilata e di prestigio internazionale che oltre al sostegno del professore emerito di storia dell’arte a Cambridge, Paul Joannidas, che ha avviato l’ipotesi sulla base di un disegno del 1508 circa - opera di un allievo del Buonarroti, custodito al Musée Fabre di Montpellier e raffigurante figure simili ai bronzi in questione -, ha incontrato il consenso di Victoria Avery, responsabile per le arti applicate al Fitzwilliam, quella di due esperti di conservazione del Rijksmuseum di Amsterdam, Robert van Langh e Arie Pappot, che hanno condotto esami specifici e analisi radiografiche con metodo neutronico, e ancora la benedizione di Peter Abrahams, professore di anatomia clinica alla Warwick University Medical School che si è concentrato sullo studio comparativo dei lineamenti delle sculture di Michelangelo la cui caratteristica riconosciuta è la correttezza anatomica dei soggetti immortalati.
Le sculture, appartenenti alla collezione Rothschild fino al 1957, in seguito ad un passaggio nelle mani di un privato francese sono tornate sul mercato nel 2002 quando l’attuale proprietario le ha acquistate alle aste di Sotheby’s con una spesa di 1,8 milioni di sterline.
Non è una sorpresa che Michelangelo abbia lavorato il bronzo, ma non esistono esemplari di sculture in metallo pervenute fino ai nostri giorni.
Il riconoscimento dell’importante paternità già ipotizzata e contestata alla fine del XIX secolo, è stata annunciata dalla BBC che ha spiegato come il processo di attribuzione sia frutto del lavoro di un’equipe profilata e di prestigio internazionale che oltre al sostegno del professore emerito di storia dell’arte a Cambridge, Paul Joannidas, che ha avviato l’ipotesi sulla base di un disegno del 1508 circa - opera di un allievo del Buonarroti, custodito al Musée Fabre di Montpellier e raffigurante figure simili ai bronzi in questione -, ha incontrato il consenso di Victoria Avery, responsabile per le arti applicate al Fitzwilliam, quella di due esperti di conservazione del Rijksmuseum di Amsterdam, Robert van Langh e Arie Pappot, che hanno condotto esami specifici e analisi radiografiche con metodo neutronico, e ancora la benedizione di Peter Abrahams, professore di anatomia clinica alla Warwick University Medical School che si è concentrato sullo studio comparativo dei lineamenti delle sculture di Michelangelo la cui caratteristica riconosciuta è la correttezza anatomica dei soggetti immortalati.
Le sculture, appartenenti alla collezione Rothschild fino al 1957, in seguito ad un passaggio nelle mani di un privato francese sono tornate sul mercato nel 2002 quando l’attuale proprietario le ha acquistate alle aste di Sotheby’s con una spesa di 1,8 milioni di sterline.
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