La Passione di Mario Luzi nell’interpretazione di Sandro Lombardi
Dal 02 Aprile 2021 al 02 Aprile 2021
Firenze
Luogo: Pagina Facebook Museo Marino Marini
Indirizzo: online
Orari: ore 20.15
Sito ufficiale: http://www.museomarinomarini.it
Domani 2 aprile 2021, alle ore 20.15 in diretta sul proprio canale Facebook, il Museo Marino Marini di Firenze presenta “La Passione” di Mario Luzi: una toccante interpretazione dell’attore Sandro Lombardi che, nella suggestiva cornice della Cappella Rucellai, legge la Via Crucis alla sola luce delle 30 candele straordinariamente accese intorno alla merlatura gigliata in occasione del Venerdì Santo.
L’opera è stata scritta da Mario Luzi per la Pasqua 1999 e fu letta dallo stesso Sandro Lombardi, fondatore della Compagnia Lombardi-Tiezzi e cinque volte Premio Ubu come migliore attore, durante la liturgia pasquale celebrata da Giovanni Paolo II al Colosseo il Venerdì Santo del 2 aprile 1999. Oggi come allora i versi del grande poeta, rivolti sia ai laici che ai credenti, uniti alla sacralità del luogo, segneranno un momento di forte intensità emotiva.
“Sandro Lombardi ci regala una magistrale interpretazione dei versi di uno dei più grandi poeti del Novecento - dichiara Patrizia Asproni, Presidente del Museo Marino Marini - e lo fa in occasione del Venerdì Santo all’interno della Cappella Rucellai: una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro. Un luogo ancora consacrato - prosegue Asproni - che concorre a determinare il fascino e l’esclusività del Museo Marini, unico museo d’arte contemporanea della città, non solo custode della collezione del grande scultore Marino Marini ma anche espressione straordinaria della storia dell’architettura italiana”.
“È una gioia - afferma Sandro Lombardi - poter riportare alla vita un testo, quello di Luzi sulla Via Crucis, che nel 1999 il poeta mi chiese di interpretare al Colosseo, durante la celebrazione del Venerdì Santo officiata da Giovanni Paolo II.
È grazie a Patrizia Asproni e al Museo Marino Marini che questo può accadere, in un luogo infinitamente piccolo rispetto al Colosseo ma, di certo, non meno suggestivo e potente, quale la Cappella Rucellai di Leon Battista Alberti”.
Il Museo Marino Marini
Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento, individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come luogo ideale al quale legare la donazione di opere che l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più significativi della cultura figurativa del Novecento. Il museo ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie, dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro.
Canale Facebook del Museo: https://www.facebook.com/museomarinomarini
L’opera è stata scritta da Mario Luzi per la Pasqua 1999 e fu letta dallo stesso Sandro Lombardi, fondatore della Compagnia Lombardi-Tiezzi e cinque volte Premio Ubu come migliore attore, durante la liturgia pasquale celebrata da Giovanni Paolo II al Colosseo il Venerdì Santo del 2 aprile 1999. Oggi come allora i versi del grande poeta, rivolti sia ai laici che ai credenti, uniti alla sacralità del luogo, segneranno un momento di forte intensità emotiva.
“Sandro Lombardi ci regala una magistrale interpretazione dei versi di uno dei più grandi poeti del Novecento - dichiara Patrizia Asproni, Presidente del Museo Marino Marini - e lo fa in occasione del Venerdì Santo all’interno della Cappella Rucellai: una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro. Un luogo ancora consacrato - prosegue Asproni - che concorre a determinare il fascino e l’esclusività del Museo Marini, unico museo d’arte contemporanea della città, non solo custode della collezione del grande scultore Marino Marini ma anche espressione straordinaria della storia dell’architettura italiana”.
“È una gioia - afferma Sandro Lombardi - poter riportare alla vita un testo, quello di Luzi sulla Via Crucis, che nel 1999 il poeta mi chiese di interpretare al Colosseo, durante la celebrazione del Venerdì Santo officiata da Giovanni Paolo II.
È grazie a Patrizia Asproni e al Museo Marino Marini che questo può accadere, in un luogo infinitamente piccolo rispetto al Colosseo ma, di certo, non meno suggestivo e potente, quale la Cappella Rucellai di Leon Battista Alberti”.
Il Museo Marino Marini
Il Museo Marino Marini è nato dalla volontà di Marino e Marina Marini che, alla fine degli anni Settanta del Novecento, individuarono l’ex chiesa di San Pancrazio di Firenze come luogo ideale al quale legare la donazione di opere che l’artista, poco prima di morire, aveva fatto alla città. La ristrutturazione della chiesa, recuperata dopo secoli e ridestinata a una funzione pubblica, è stata realizzata dagli architetti Lorenzo Papi e Bruno Sacchi che hanno saputo creare un allestimento a immagine e somiglianza di quel mondo così affascinante di Marino Marini, uno dei personaggi più significativi della cultura figurativa del Novecento. Il museo ospita 183 opere di Marino Marini: disegni, litografie, dipinti, sculture, tutte esposte al pubblico sui quattro livelli del museo. Parte integrante del museo, recuperata alla visita del pubblico dopo un lungo restauro, è una delle meraviglie del Rinascimento fiorentino: la Cappella Rucellai, capolavoro assoluto dell’architetto Leon Battista Alberti, con il Tempietto del Santo Sepolcro.
Canale Facebook del Museo: https://www.facebook.com/museomarinomarini
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