Arte/Scienza/Biotecnologia - Progetto Mex-pro International Net
Dal 14 Novembre 2015 al 03 Dicembre 2015
Trieste
Luogo: Palazzo Costanzi e altre sedi
Indirizzo: piazza Piccola 2
Curatori: Maria Campitelli, con la collaborazione di Giancarlo Pagliasso
Enti promotori:
- Gruppo78
- Regione/Attività Produttive/Turismo
- Comune di Trieste
Telefono per informazioni: +39 040 567136
E-Mail info: gruppo78trieste@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.retecivica.trieste.it
Video-performance, installazioni, in diverse locations
Video Festival – Screening Festival/Arts Based Research – guidato da Martin Romeo, 28/29.11 al Science Centre Immaginario Scientifico, Grignano, Trieste
Workshop di Introduzione alla Realtà Virtuale tenuto da Roberto Fazio, 28/29.11, al Science Centre Immaginario Scientifico, Grignano, Trieste
conversazioni di scienziati su alcune tematiche contenute nelle opere esposte e confronti con gli artisti
Il progetto rientra nell’ambito di NEXT, salone europeo della ricerca scientifica
Il Progetto nasce da un’espansione internazionale conseguente a MEX PRO l’evento prodotto l’anno scorso dal Gruppo78 insieme a forze culturali messicane, concentrato nella mostra “Messico circa 2000” che ha portato alle Scuderie del Castello di Miramare 81 artisti messicani per la prima volta in Europa (transitati poi in Piemonte, in Danimarca, ora a Parigi).
I contatti si sono estesi alla Slovenia, alla Svizzera, alla Norvegia, alla Grecia…per promuovere iniziative culturali fondate sull’arte contemporanea. Il progetto rientra dunque nell’idea di una co-progettazione internazionale in una rete di scambi che produca progetti comuni.
Il rapporto arte-scienza, che esiste da sempre, è scaturito proprio dalla conoscenza delle ricerche e degli esiti di artisti messicani come Manolo Cocho e Daniel Romero Nieto che uniscono arte e scienza. Daniel Romero in particolare è nanotecnologo, ricercatore dell’Università della Scienza e Tecnologia di Norvegia NTNU (Norvegian University of Science and Technology-NTNU) e insieme pittore ed usa il linguaggio pittorico per raccontare l’Universo, il Micro e il Macro, il caos e il cosmo.
Nella dinamica del rapporto arte-scienza – di cui l’esempio paradigmatico è Leonardo da Vinci – la contemporaneità ha espanso a dismisura la componente tecnologica.
Obiettivo del progetto è dimostrare che l’aspirazione alla conoscenza è perseguibile non solo attraverso le vie della scienza ma anche con quelle dell’arte essendo la creatività alla base di entrambi i versanti attraverso l’immaginazione. Ci sono artisti che, come Daniel Romero Nieto appunto, raccontano il mondo e l’Universo con le immagini piuttosto che con le parole, i ragionamenti, la sperimentazione del reale. E il racconto si snoda sulla base delle conquiste della cosidetta “nuova scienza” che ingloba la fisica quantistica, la teoria del caos, la teoria della complessità.
L’iniziativa intende far conoscere gli esiti delle ricerche di artisti/scienziati o quanto meno di incontri tra arte e scienza, ritenendo l’arte un parametro irriducibile nel processo diramato e pluridisciplinare della conoscenza, come nella dimensione esistenziale umana. Apre porte su paesaggi sconfinati, configurando espansioni cognitive “altre”, calando negli abissi del subconscio.
Il progetto guarda anche ad una specificità, quella attualissima delle biotecnologie che investono la vita, indagando nell’applicazione tecnologica che si serve dei sistemi biologici degli organismi viventi per creare processi di risanamento e di miglioramento della qualità e della durata della vita. E di essi si appropriano gli artisti, come è sempre stato, per lo meno dalle avanguardie storiche, coniugando biotecnologie e investigazioni che sconfinano – col pensiero – nella lettura critica del mondo, nella storia, nella filosofia.
Questo incontro arte-scienza accade nella città della scienza per antonomasia, Trieste, ricca di eccellenze scientifiche che hanno fatto nascere NEXT, la piattaforma europea della ricerca scientifica, svoltasi poco più di un mese fa cui il Gruppo78ha ha partecipato con l’anteprima di questo progetto.
Un evento polivalente che contiene proposte artistiche variatissime inglobando linguaggi disparati, dai più tradizionali, come la pittura, ai tecnologicamente più avanzati dove nella mobilità del video, dalla straordinaria potenza trasformistica, s’incrociano procedimenti olografici, proiezioni stereografiche, 3D tracking, come si può vedere nel video documentativo di una performance del danese Carl Emil Carlsen che lavora in sintonia col musicista elettronico Biorn Svin, costituendo insieme il gruppo dal significativo nome di Silicium
Le performance e le installazioni che si svolgono tra Sala Veruda , Immaginario Scientifico, Casa della Musica, Stazione Rogers, affrontano problematiche di vario tipo, afferenti intensamente l’umano, come l’indagine sul dolore di Cecilia Donaggio, o indagando sul concetto di trasmutazione come nel lavoro video di Elisa Zurlo, che dal dato fisico trapassa a quello antropologico, a un concetto più generale di cambiamento, oppure, nella diffusa multimedialità, si approcciano modalità diverse, veramente impensabili, di sonificazioni, ottenute da animali vivi come le meduse investigate da Robertina Sebjanic, in qualità sia di artista che di ricercatrice, procurando agli spettatori, con grandiosi effetti spettacolari, un’incredibile immersione sono-visiva. Le sorprese dunque non mancano in questa variegata kermesse dell’arte, della scienza e della tecnologia. Alessandro Fogar ricreerà una sorta di cosmo sonoro ponendo l’ascoltatore, nell’immaginazione – non per niente la cosa accade all’Immaginario Scientifico .- al centro di un sistema stellare e Guilermo Giampietro , con Isomorfismi in un campo magnetico provocato da percussionisti ritroverà la verità nell’accadimento in sé, sia della scienza che dell’arte, calato in un reale pur sempre inafferrabile.
Ma saranno documentate anche preziose ricerche di taglio innovativo condotte su basi rigorosamente scientifiche, come quella dal titolo “Musica, Scienze, Emozioni” del prof Marco Maiocchi del Politecnico di Milano, che si chiede – ribaltando il processo dell’emozione estetica scatenata da una realtà artistica – data un’emozione come obiettivo quali sono gli strumenti artistici da impiegare per ottenerla? L’investigazione si tramuta in concerto dimostrativo con l’ausilio del maestro Rapattoni al pianoforte, del Conservatorio di Milano, che trasporta l’indagine nell’ambito musicale per rispondere a un’emozione, precedentemente definita, con immagini dell’arte moderna e contemporanea. E di musica si occuperanno anche i Baby Gelido, assieme all’artista sassofonista Paolo Cervi Kervischer sviluppando una musica simpatetica incentrata sulla “Quinta ascendete – 432 Hz”, per non parlare della musica delle proteine ideata e realizzata, tramite un software costruito ad hoc, da Max Jurcev. Ci saranno sculture sonore, macchine come mosaici tecnologici, che si fanno metafora delle menzogne divulgate da media e politica, calandosi dunque nella realtà del sistema sociale, fotografie che traducono riflessioni sulle leggi intrinseche della natura…
Gli artisti partecipanti al molteplice evento sono:
Carl Emil Carlsen, Isabel Carafi, Paolo Cervi Kervischer, Manolo Cocho, Bruna Daus, Pascal Dombis, Cecilia Donaggio, Luciana Esqueda, Fabiola Faidiga, Lucia Flego, Alessandro Fogar, Fabio Fonda, Guillermo Giampietro, Antonio Griton, Max Jurcev, Kaartik-Indiemotion, Andrej Koruza, Ivana Maksimovic, Stefano Martino, Jean Claude Meynard, Joseph Nechvatal, Gina Morandini, Angela Pietribiasi, Paola Pisani, Elisabetta Porro, Daniel Romero Nieto, Robertina Sebjanic, Erika Stocker Micheli, Todo Modo, Polona Tratnik, Dean Verzel, Barry Wolfryd, Marko Zigon, Pierre Zufferey, Elisa Zurlo.
Con la collaborazione di Science Centre Immaginario Scientifico, Grignano, Trieste, dell’Università di Trieste/divulgazione scientifica, Della Casa della Musica, Trieste, di Stazione Rogers, Trieste, del Caffè Tommaseo, di Acquari Zen.
Video Festival – Screening Festival/Arts Based Research – guidato da Martin Romeo, 28/29.11 al Science Centre Immaginario Scientifico, Grignano, Trieste
Workshop di Introduzione alla Realtà Virtuale tenuto da Roberto Fazio, 28/29.11, al Science Centre Immaginario Scientifico, Grignano, Trieste
conversazioni di scienziati su alcune tematiche contenute nelle opere esposte e confronti con gli artisti
Il progetto rientra nell’ambito di NEXT, salone europeo della ricerca scientifica
Il Progetto nasce da un’espansione internazionale conseguente a MEX PRO l’evento prodotto l’anno scorso dal Gruppo78 insieme a forze culturali messicane, concentrato nella mostra “Messico circa 2000” che ha portato alle Scuderie del Castello di Miramare 81 artisti messicani per la prima volta in Europa (transitati poi in Piemonte, in Danimarca, ora a Parigi).
I contatti si sono estesi alla Slovenia, alla Svizzera, alla Norvegia, alla Grecia…per promuovere iniziative culturali fondate sull’arte contemporanea. Il progetto rientra dunque nell’idea di una co-progettazione internazionale in una rete di scambi che produca progetti comuni.
Il rapporto arte-scienza, che esiste da sempre, è scaturito proprio dalla conoscenza delle ricerche e degli esiti di artisti messicani come Manolo Cocho e Daniel Romero Nieto che uniscono arte e scienza. Daniel Romero in particolare è nanotecnologo, ricercatore dell’Università della Scienza e Tecnologia di Norvegia NTNU (Norvegian University of Science and Technology-NTNU) e insieme pittore ed usa il linguaggio pittorico per raccontare l’Universo, il Micro e il Macro, il caos e il cosmo.
Nella dinamica del rapporto arte-scienza – di cui l’esempio paradigmatico è Leonardo da Vinci – la contemporaneità ha espanso a dismisura la componente tecnologica.
Obiettivo del progetto è dimostrare che l’aspirazione alla conoscenza è perseguibile non solo attraverso le vie della scienza ma anche con quelle dell’arte essendo la creatività alla base di entrambi i versanti attraverso l’immaginazione. Ci sono artisti che, come Daniel Romero Nieto appunto, raccontano il mondo e l’Universo con le immagini piuttosto che con le parole, i ragionamenti, la sperimentazione del reale. E il racconto si snoda sulla base delle conquiste della cosidetta “nuova scienza” che ingloba la fisica quantistica, la teoria del caos, la teoria della complessità.
L’iniziativa intende far conoscere gli esiti delle ricerche di artisti/scienziati o quanto meno di incontri tra arte e scienza, ritenendo l’arte un parametro irriducibile nel processo diramato e pluridisciplinare della conoscenza, come nella dimensione esistenziale umana. Apre porte su paesaggi sconfinati, configurando espansioni cognitive “altre”, calando negli abissi del subconscio.
Il progetto guarda anche ad una specificità, quella attualissima delle biotecnologie che investono la vita, indagando nell’applicazione tecnologica che si serve dei sistemi biologici degli organismi viventi per creare processi di risanamento e di miglioramento della qualità e della durata della vita. E di essi si appropriano gli artisti, come è sempre stato, per lo meno dalle avanguardie storiche, coniugando biotecnologie e investigazioni che sconfinano – col pensiero – nella lettura critica del mondo, nella storia, nella filosofia.
Questo incontro arte-scienza accade nella città della scienza per antonomasia, Trieste, ricca di eccellenze scientifiche che hanno fatto nascere NEXT, la piattaforma europea della ricerca scientifica, svoltasi poco più di un mese fa cui il Gruppo78ha ha partecipato con l’anteprima di questo progetto.
Un evento polivalente che contiene proposte artistiche variatissime inglobando linguaggi disparati, dai più tradizionali, come la pittura, ai tecnologicamente più avanzati dove nella mobilità del video, dalla straordinaria potenza trasformistica, s’incrociano procedimenti olografici, proiezioni stereografiche, 3D tracking, come si può vedere nel video documentativo di una performance del danese Carl Emil Carlsen che lavora in sintonia col musicista elettronico Biorn Svin, costituendo insieme il gruppo dal significativo nome di Silicium
Le performance e le installazioni che si svolgono tra Sala Veruda , Immaginario Scientifico, Casa della Musica, Stazione Rogers, affrontano problematiche di vario tipo, afferenti intensamente l’umano, come l’indagine sul dolore di Cecilia Donaggio, o indagando sul concetto di trasmutazione come nel lavoro video di Elisa Zurlo, che dal dato fisico trapassa a quello antropologico, a un concetto più generale di cambiamento, oppure, nella diffusa multimedialità, si approcciano modalità diverse, veramente impensabili, di sonificazioni, ottenute da animali vivi come le meduse investigate da Robertina Sebjanic, in qualità sia di artista che di ricercatrice, procurando agli spettatori, con grandiosi effetti spettacolari, un’incredibile immersione sono-visiva. Le sorprese dunque non mancano in questa variegata kermesse dell’arte, della scienza e della tecnologia. Alessandro Fogar ricreerà una sorta di cosmo sonoro ponendo l’ascoltatore, nell’immaginazione – non per niente la cosa accade all’Immaginario Scientifico .- al centro di un sistema stellare e Guilermo Giampietro , con Isomorfismi in un campo magnetico provocato da percussionisti ritroverà la verità nell’accadimento in sé, sia della scienza che dell’arte, calato in un reale pur sempre inafferrabile.
Ma saranno documentate anche preziose ricerche di taglio innovativo condotte su basi rigorosamente scientifiche, come quella dal titolo “Musica, Scienze, Emozioni” del prof Marco Maiocchi del Politecnico di Milano, che si chiede – ribaltando il processo dell’emozione estetica scatenata da una realtà artistica – data un’emozione come obiettivo quali sono gli strumenti artistici da impiegare per ottenerla? L’investigazione si tramuta in concerto dimostrativo con l’ausilio del maestro Rapattoni al pianoforte, del Conservatorio di Milano, che trasporta l’indagine nell’ambito musicale per rispondere a un’emozione, precedentemente definita, con immagini dell’arte moderna e contemporanea. E di musica si occuperanno anche i Baby Gelido, assieme all’artista sassofonista Paolo Cervi Kervischer sviluppando una musica simpatetica incentrata sulla “Quinta ascendete – 432 Hz”, per non parlare della musica delle proteine ideata e realizzata, tramite un software costruito ad hoc, da Max Jurcev. Ci saranno sculture sonore, macchine come mosaici tecnologici, che si fanno metafora delle menzogne divulgate da media e politica, calandosi dunque nella realtà del sistema sociale, fotografie che traducono riflessioni sulle leggi intrinseche della natura…
Gli artisti partecipanti al molteplice evento sono:
Carl Emil Carlsen, Isabel Carafi, Paolo Cervi Kervischer, Manolo Cocho, Bruna Daus, Pascal Dombis, Cecilia Donaggio, Luciana Esqueda, Fabiola Faidiga, Lucia Flego, Alessandro Fogar, Fabio Fonda, Guillermo Giampietro, Antonio Griton, Max Jurcev, Kaartik-Indiemotion, Andrej Koruza, Ivana Maksimovic, Stefano Martino, Jean Claude Meynard, Joseph Nechvatal, Gina Morandini, Angela Pietribiasi, Paola Pisani, Elisabetta Porro, Daniel Romero Nieto, Robertina Sebjanic, Erika Stocker Micheli, Todo Modo, Polona Tratnik, Dean Verzel, Barry Wolfryd, Marko Zigon, Pierre Zufferey, Elisa Zurlo.
Con la collaborazione di Science Centre Immaginario Scientifico, Grignano, Trieste, dell’Università di Trieste/divulgazione scientifica, Della Casa della Musica, Trieste, di Stazione Rogers, Trieste, del Caffè Tommaseo, di Acquari Zen.
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