La Corrispondenza del Tutto
Dal 25 Marzo 2015 al 17 Aprile 2015
Firenze
Luogo: Archispazio - Biblioteca di Scienze Tecnologiche - Architettura
Indirizzo: via Micheli 2
Orari: 9,30 - 18,30
Curatori: Adolfina De Stefani, Gaetano Salerno
Telefono per informazioni: +39 055 2756400
E-Mail info: info@segnoperenne.it
Sito ufficiale: http://www.sba.unifi.it
Il progetto di ricerca ideato e curato da Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, in collaborazione con Segnoperenne, è focalizzato sull’indagine e sulla documentazione del rapporto tra arte e vita, tra finzione e realtà, tra artista e spazio interno/ spazio esterno della galleria. Il progetto ha voluto costruire un ponte ideale con la 14ma Mostra di Architettura di Venezia 2014 coinvolgendo un numero consistente di artisti in dialogo tra loro e con i temi proposti e dibattuti dall’importante appuntamento veneziano. Ricercando corrispondenze con il tutto in pittura scultura, fotografia, video, grafica, molti artisti hanno partecipato alla selezione inviando un lavoro realizzato per il progetto, vincolati al formato 30x30 cm suggerito dai curatori.
Artisti partecipanti: ANONIMO, Roberto Assenza, Enzo Barion, Alessandra Borsetti Venier, Alessandro Botta, Manù Brunello, Maurizio Bucca, Gloria Campriani, Gianpaolo Canova, Libera Carraro, Donato Ceron, Antonio Ciarallo, Paolo G. Conti, Fiorella Corsi, Carmela Corsitto, Angelo Cortese, Giorgio Costantino, Luca De Silva, Andrea Del Sere, Adolfina De Stefani, Maurizio Follin, Gabriella Gallo, Gisella Genini, Cristina Gozzini, liibaan, Gian Paolo Lucato, Marta Luppi, Ruggero Maggi, Giuliano Mammoli, Antonello Mantovani, Nives Marcassoli, Angela Marchionni, Andrea Marini, Emilio Morandi, Anastasia Moro, Angelo Muriotto, Riccardo Naletto, Antonio Panino, Emanuele Panzarini, Doria Paola, Rita Pedulà, Edoardo Pilutti, Gianpiero Poggiali Berlinghieri, Carlo Pucci, Giancarlo Pucci, Roberto Pupi, Gigliola Ranzato, Rossella Ricci, Edda Sensini, Fulgor Silvi, Erik Strauss, Giorgio Trinciarelli, Stefano Turrini, Giovanna Ugolini, Daniele Valente, Angelo Ventimiglia, Piero Viti.
“La Corrispondenza del Tutto” scrive il critico Gaetano Salerno, “risveglia l’archetipo culturale (e cultuale) di un pensiero antico, contemporaneamente analitico e sintetico, robusto e inamovibile come una struttura trilitica, stabilmente retta da piedritti dorici e definita, nel suo potenziale e infinito sviluppo verticale, dal rigore della trabeazione.
Nell’immagine della perfezione architettonica del tempio greco, espressione di una forza intellettuale spiritualmente contestualizzata nel mondo fenomenico, la pietra posta sulla pietra rimarca come l’uomo, scoperte le leggi della natura, abbia saputo comprenderle e interpretarle in maniera funzionale.
In queste leggi, sopravvissute al tempo, sono celati i principi del nostro essere moderni; nella loro ingannevole semplicità la spinta a un progresso – la cui manifesta espressione artistica è lettura dello sviluppo del pensiero – che non può prescindere dall’interpretazione del canone, pena la rinuncia a principi di libertà espressiva faticosamente intercettati.
Nelle architetture dei secoli d’oro ellenici è ancora possibile intuire la metafora di un principio euritmico e armonico ben più importante del progetto realizzativo stesso, più pesante dei rocchi delle colonne, che subordina la venustas, ai principi di utilitas e di firmitas e poi ancora ridefinisce e ridiscute i concetti di mediocritas e concinnitas.
Una preziosa lezione dunque per chi, nella conquista estrema di sprazzi di contemporaneità, ha scordato di anteporre la visione etica a quell’estetica, compiendo due operazioni culturalmente rischiose: porsi come intransigente ostacolo alla linea di trasmissione di un sapere consolidato e storicizzato e confutare l’idea che la modernità sia un perdurare attenuato ma costante di una percezione iniziale, disgiungendo così materia e memoria ed erodendo quelle corrispondenze che, riunendo il tutto, il particolare all’universale, la sezione all’insieme, impediscono alle nostre culture di sconfinare nel caos disgiuntivo e nella frammentazione dei saperi”.
In collaborazione con MultiMedia91 (Firenze), La Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea (Pontassieve), Segnoperenne (Venezia Mestre).
Artisti partecipanti: ANONIMO, Roberto Assenza, Enzo Barion, Alessandra Borsetti Venier, Alessandro Botta, Manù Brunello, Maurizio Bucca, Gloria Campriani, Gianpaolo Canova, Libera Carraro, Donato Ceron, Antonio Ciarallo, Paolo G. Conti, Fiorella Corsi, Carmela Corsitto, Angelo Cortese, Giorgio Costantino, Luca De Silva, Andrea Del Sere, Adolfina De Stefani, Maurizio Follin, Gabriella Gallo, Gisella Genini, Cristina Gozzini, liibaan, Gian Paolo Lucato, Marta Luppi, Ruggero Maggi, Giuliano Mammoli, Antonello Mantovani, Nives Marcassoli, Angela Marchionni, Andrea Marini, Emilio Morandi, Anastasia Moro, Angelo Muriotto, Riccardo Naletto, Antonio Panino, Emanuele Panzarini, Doria Paola, Rita Pedulà, Edoardo Pilutti, Gianpiero Poggiali Berlinghieri, Carlo Pucci, Giancarlo Pucci, Roberto Pupi, Gigliola Ranzato, Rossella Ricci, Edda Sensini, Fulgor Silvi, Erik Strauss, Giorgio Trinciarelli, Stefano Turrini, Giovanna Ugolini, Daniele Valente, Angelo Ventimiglia, Piero Viti.
“La Corrispondenza del Tutto” scrive il critico Gaetano Salerno, “risveglia l’archetipo culturale (e cultuale) di un pensiero antico, contemporaneamente analitico e sintetico, robusto e inamovibile come una struttura trilitica, stabilmente retta da piedritti dorici e definita, nel suo potenziale e infinito sviluppo verticale, dal rigore della trabeazione.
Nell’immagine della perfezione architettonica del tempio greco, espressione di una forza intellettuale spiritualmente contestualizzata nel mondo fenomenico, la pietra posta sulla pietra rimarca come l’uomo, scoperte le leggi della natura, abbia saputo comprenderle e interpretarle in maniera funzionale.
In queste leggi, sopravvissute al tempo, sono celati i principi del nostro essere moderni; nella loro ingannevole semplicità la spinta a un progresso – la cui manifesta espressione artistica è lettura dello sviluppo del pensiero – che non può prescindere dall’interpretazione del canone, pena la rinuncia a principi di libertà espressiva faticosamente intercettati.
Nelle architetture dei secoli d’oro ellenici è ancora possibile intuire la metafora di un principio euritmico e armonico ben più importante del progetto realizzativo stesso, più pesante dei rocchi delle colonne, che subordina la venustas, ai principi di utilitas e di firmitas e poi ancora ridefinisce e ridiscute i concetti di mediocritas e concinnitas.
Una preziosa lezione dunque per chi, nella conquista estrema di sprazzi di contemporaneità, ha scordato di anteporre la visione etica a quell’estetica, compiendo due operazioni culturalmente rischiose: porsi come intransigente ostacolo alla linea di trasmissione di un sapere consolidato e storicizzato e confutare l’idea che la modernità sia un perdurare attenuato ma costante di una percezione iniziale, disgiungendo così materia e memoria ed erodendo quelle corrispondenze che, riunendo il tutto, il particolare all’universale, la sezione all’insieme, impediscono alle nostre culture di sconfinare nel caos disgiuntivo e nella frammentazione dei saperi”.
In collaborazione con MultiMedia91 (Firenze), La Barbagianna: una casa per l’arte contemporanea (Pontassieve), Segnoperenne (Venezia Mestre).
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