Effetto Serra. Quando la voce del Serra scende a valle e propaga il suo Effetto
Dal 19 Luglio 2019 al 29 Luglio 2019
Calci | Pisa
Luogo: Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa
Indirizzo: via Roma 79
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 20
Enti promotori:
- Patrocinio del Comune di Calci
E-Mail info: parco793@gmail.com
Venerdì 19 luglio alle ore 18, presso il Museo di Storia Naturale dell'Università di Pisa, col Patrocinio del Comune di Calci e con il supporto di Parco 793, inaugura la quinta ed ultima tappa espositiva del progetto itinerante “Effetto Serra”, coordinato dall’artista Matteo Nuti, dagli architetti Luca Doveri e Marco Martinelli e dalla curatrice d’arte contemporanea Alessandra Ioalé. Nato con lo scopo di sensibilizzare il pubblico locale su gli episodi dolosi, che hanno attanagliato il Monte Serra e che da sempre lo attanagliano, e con la speranza di contribuire a creare consapevolezza del grande valore che il Monte Pisano ha e avrà sempre nella vita dei suoi abitanti, contrastando questa cultura incendiaria e dolosa con la forza dell'arte e lo spirito di aggregazione, il progetto, dopo le tappe a Bientina, Pontedera, Buti e Vicopisano, porta per la prima volta in mostra a Calci le opere pittoriche, scultoree, fotografiche, installative e video di Cristina Gardumi, Elisabetta Cardella, Enrico Nieri, Francesco Battaglia, Giada Fedeli, Luca Doveri, Marco Martinelli, Matteo Nuti, Muz, Nico Lopez Bruchi, Roberto Filippi e Roberto Ghezzi.
L’“Effetto Serra” è ciò che ha permesso alla Terra e continua a permetterle oggi, con molta difficoltà, di essere un pianeta ospitale, basandosi su un equilibrio tanto perfetto quanto delicato. Nel tempo, paradossalmente, il termine ha assunto un’accezione fortemente negativa nella nostra cultura, ciò non è da attribuire al fenomeno in sé, che in realtà sarebbe positivo per la sopravvivenza terrestre, quanto piuttosto all’azione dell’uomo che, per il suo egoismo ed egocentrismo, ne ha messo a repentaglio l’equilibrio cominciando a scardinarne la naturale perfezione e diventare un fenomeno dannoso per la specie umana. Negli ultimi decenni abbiamo visto tante volte come la scelleratezza dell’uomo non abbia conosciuto ostacoli, soprattutto guardando al nostro territorio, la cui ricchezza naturale, di cui il Monte Serra è simbolo, è stata più volte messa a dura prova dai vari episodi incendiari, accidentali e dolosi, compromettendone flora e fauna, nonché la vita e le attività delle persone che vi vivono. Abbiamo però assistito anche a un risveglio delle coscienze totale, che hanno unito le forze per un unico obiettivo: rendere omaggio al nostro patrimonio naturale, meritevole di tutela e valorizzazione, dicendo basta all’ignoranza umana e portando lo scorso febbraio all’elezione di tale patrimonio locale a patrimonio nazionale e luogo del cuore FAI. Ciò lo vorrei definire come un nuovo “Effetto Serra”, da cui prende il titolo l’esposizione, ridonando al termine e al concetto un significato positivo. Effetto Serra diventa sinonimo di ciò che questo Monte è riuscito e riesce a creare intorno a sé ogni giorno da secoli ed è, allo stesso tempo, ciò che il concentrato di energia creativa delle dodici personalità artistiche qui esposte è riuscito a creare per il Serra e che questa collettiva vuole mostrare al pubblico.
Le voci di Cristina Gardumi, Elisabetta Cardella, Enrico Nieri, Francesco Battaglia, Giada Fedeli, Luca Doveri, Marco Martinelli, Matteo Nuti, Muz, Nico Lopez Bruchi, Roberto Filippi e Roberto Ghezzi riunite sotto un’unica voce: Effetto Serra, che sostiene il nostro Monte e allo stesso tempo si alimenta con ciò che esso regala loro ogni giorno. Trovandoci davanti alla manifestazione di uno scambio di energie in equilibrio perfetto, in cui gli artisti agiscono come dei “gas serra” favorendo la riflessione della loro energia creativa verso il Monte e trattenendo parte del suo calore per ridistribuirlo oltre i confini locali.
Un Effetto così, non si era mai visto prima. La geografia del Serra è studiata e ridefinita naturalmente nella ricerca dell’architetto Enrico Nieri; la devastazione subita dal Monte, ma anche le sue bellezze naturali, che cercano costantemente di riemergere più forti di prima, sono al centro del video del videomaker Francesco Battaglia e delle fotografie di Roberto Filippi. Il Serra è trasfigurato nelle pitture digitali e nei collage dall’atmosfera surreale e sospesa della designer ed artista Elisabetta Cardella, nelle sculture naturali dell’architetto Luca Doveri e dell’architetto Marco Martinelli. È protagonista nel lettering di Muz, il quale lo raffigura all’interno delle lettere che compongono la sua firma, e nelle opere sperimentali dell’artista sociale Nico Lopez Bruchi, che utilizza la pittura, il video, la fotografia come mezzi per trascrivere le sue emozioni. Infine, l’essenza del Monte Serra è catturata nei dipinti e nelle installazioni multimateriali, a metà tra tradizione pittorica e new media digitali, dell’artista Matteo Nuti; si sprigiona dalle Mani scolpite o ricamate di Giada Fedeli, ma anche quelle della sua Madonna, che divengono simbolo della spiritualità del lavoro manuale, caratteristica di vita per la maggior parte delle persone che abitano il Monte; ed è interpretata ed espressa dai gesti messi in scena dai personaggi dalla testa animale dell’artista e performer Cristina Gardumi. Un Effetto Serra che ha avuto una forza di propagazione tale da arrivare a influenzare e coinvolgere il progetto a lungo termine di naturografia messo a punto dall’artista aretino Roberto Ghezzi con cui trasferirà l’anima del Monte nelle sue opere “create attraverso la natura”, quella del Serra, in cui sono immerse.
Il Monte Serra ha il potere di mitigare e appagare gli animi delle persone, di influenzare il paesaggio esteriore e interiore degli abitanti, che gravitano intorno ad esso. Per le personalità artistiche più sensibili e aperte vivere o aver vissuto ai piedi o sulle pendici del Serra, significa avere una percezione del tempo, del suo fluire, così come quella del paesaggio, diverse. Il Monte plasma le forme assunte dalle loro ricerche invitando al sentire sé stessi, insegnando all’ascolto del vivere quotidiano e producendo un senso di appartenenza diversi che confluiscono in un unico grande richiamo, quello naturale. La natura richiama a sé i suoi figli, incita le loro voci a cantare un messaggio portatore di valori locali, che si trasformano poi in valori universali; un coro, che possa diffondere ciò che il Serra ha insegnato loro. Così la loro voce diventa quella del Serra e ciò che viene espresso in questa mostra itinerante non è altro che il suo Effetto, che dalla cima del Monte scende a valle e si propaga.
Effetto Serra si ricollega per tema e concetto a “Radici”, la precedente collettiva realizzata a Palazzo Pretorio di Vicopisano nel dicembre 2018, e si caratterizza come itinerante nei centri espositivi d’arte in collaborazione con i Comuni di riferimento.
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