Festival dell'Illustrazione di Pavia. Tutto cominciò con una zuppa. Il cibo attraverso la metafora dell'illustrazione
Dal 03 Ottobre 2014 al 02 Novembre 2014
Pavia
Luogo: Castello Visconteo
Indirizzo: viale XI Febbraio 35
Enti promotori:
- SBI Pavese
- Comune di Pavia
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0382 399610
E-Mail info: chiara.argenteri@comune.pv.it
Sito ufficiale: http://www.festivalillustrazionepavia.it
Tutto cominciò con una zuppa – Il cibo attraverso la metafora dell’illustrazione.
È questo il titolo della settima edizione del Festival dell’Illustrazione di Pavia, che si terrà dal 3 ottobre al 2 novembre presso il Castello Visconteo – viale XI Febbraio 35. (www.festivalillustrazionepavia.it)
Dopo il successo dell’edizione 2013, dedicata all’affascinante figura dell’Ippogrifo e del suo volo straordinario sulla luna, e l’interessamento della RAI che ha dedicato ampio spazio alla manifestazione pavese nel programma Mediterraneo in onda su RAI3, quest’anno il Festival dell’Illustrazione di Pavia torna con un programma ricco e articolato, confermando il ruolo di primo piano della città nella promozione della cultura e dell’arte.
Dal 2008 il Sistema Bibliotecario Intercomunale del Pavese “Renato Sòriga”, in collaborazione con il Comune di Pavia, cura e organizza il Festival dell’Illustrazione che coinvolge artisti di spicco del panorama nazionale e internazionale.
L’iniziativa, da una parte corrisponde alla dimensione culturale della città, sempre interessata a valorizzare le forme di espressione e i linguaggi trasversali dell’arte, dall’altra, alla volontà di dare stabilità e continuità a una serie di eventi che hanno un’importante ricaduta sociale.
Negli anni il Festival è diventato un periodico “sguardo dentro il segno”, un momento di attenzione sulla produzione di immagini in quanto forma essenziale di espressione e comunicazione.
Come spiega Ivo Milazzo, presidente dell’associazione Autori d’immagini e tra i più autorevoli fumettisti italiani: “La comunicazione tramite il disegno è indubbiamente la forma più istintiva dell’uomo sin dalla nascita, così da concretizzare nel tempo graffiti, affreschi, pittura, illustrazioni e fumetti che continuano a rimandare fascino ed emozione a tutti coloro che ne fruiscono.”
È proprio in quest’ottica di “concretizzare” le emozioni attraverso l’uso di un linguaggio e di trasmettere una misteriosa fascinazione che, fin dalla prima edizione, il Festival dell’Illustrazione di Pavia ha cercato e ottenuto un forte legame con il territorio, rendendo omaggio ai più illustri cittadini pavesi che hanno portato il nome della città nel mondo.
Va ricordata, a questo proposito, la mostra Le mani di Mino che proponeva una storia della produzione narrativa di Mino Milani attraverso tutti gli artisti -i più importanti in Italia- che hanno illustrato le pagine delle sue opere.
Degne di nota sono anche la mostra dedicata a Tiziano Sclavi, che ha incontrato il pubblico durante l’inaugurazione dopo più di vent’anni di assenza da qualsiasi tipo di iniziativa pubblica; la costante presenza di Grazia Nidasio, la più importante illustratrice italiana; l’esposizione delle opere di Andrea Valente. Nelle varie edizioni Pavia ha ospitato i lavori di artisti del calibro di Milo Manara, Battaglia, Toppi, Galloni, Maggioni, Uggeri, Di Gennaro, Gattia, Alik Cavaliere, Guidotti, Quino.
Lo sguardo del Festival è nondimeno indirizzato alle realtà internazionali: se l’edizione del 2012 aveva visto protagonisti ivisionari illustratori lituani, quella del 2013 ha portato a Pavia la mostra Parodies, la band dessinée au second degree, la collezione itinerante del Musée de la Band Dessinéè di Angouleme (Francia).
Il Festival si è sempre posto come sostegno istituzionale nei confronti degli artisti emergenti, permettendo a nuove e vitali risorse di esprimersi e di portare nuovo ossigeno a una realtà che, talvolta, vive un complicato e tormentato rapporto tra il mercato e gli artisti ancora non completamente affermati.
Inoltre, ogni anno, pur mantenendo l’evento espositivo come epicentro dell’iniziativa, la manifestazione è completata da una serie di iniziative collaterali che contribuiscono ad arricchire di significato il programma auspicando un sempre maggior coinvolgimento e partecipazione.
Sono da leggere in questa direzione le proposte formative di qualità offerte in modo particolare ai giovani e concretizzate nei laboratori didattici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado.
Infine, il Festival offre anche momenti di socializzazione e svago dedicati alle famiglie, con l’intento di favorire la fruizione delle mostre e rendendo la visita un percorso, non solo artistico, ma veicolo per un’esperienza condivisa.
Come l’anno precedente, anche quest’anno l’ingresso alla mostra è gratuito.
Il Festival
L’edizione del 2014 vuole mettere a fuoco la bellezza e la carica della cultura, dell’arte e della tradizione pavese in ambito locale e nazionale evocando nel titolo Tutto cominciò con una zuppa – Il cibo attraverso la metafora dell’illustrazione un forte legame con il territorio che, poco importa che si tratti di cronaca o di misteriosa leggenda, entrò nella storia della gastronomia proprio grazie ad una zuppa.
Con lo sguardo già proiettato al futuro, il Festival anticipa i temi dell’ EXPO 2015 – Nutrire il pianeta, energie per la vita – concentrandosi sul tema del cibo nella produzione artistica con la convinzione che l’arte, in questo caso quella dell’illustrazione, sia “cibo” indispensabile per l’anima e per la promozione della cultura e della conoscenza.
Dal punto di vista contenutistico, l’ambito culinario è un interessante “paesaggio”, reale e immaginario, da esplorare: consente di mettere a fuoco le diverse componenti legate alla relazione fra arte e cibo; di leggere tra le righe della tavola, le qualità di socializzazione tra esseri umani; di indagare le tematiche dell’interdipendenza planetaria e dellasostenibilità dello sviluppo globale.
Basti pensare al Convivio di Platone, uno dei capolavori della letteratura simposiaca e uno testi cardine del pensiero occidentale, che vede i filosofi dialogare sul tema dell’amore nelle diverse forme e accezioni, e bere vino, dopo avere consumato le portate, seguendo una procedura concordata. Secondo Platone proprio questo rito dionisiaco, celebrato durante il banchetto, aveva un ruolo fondamentale nella ricerca della verità, in quanto il vino determinava un certo stato d’ebbrezza estatica, considerata un’esperienza cognitiva capace di permettere una sorta di unione con il trascendente.
Così come molti poeti hanno “messo in scena” una tavola imbandita vedendo il cibo come metafora del nutrimento umano, dell’uomo stesso e della sua capacità di socializzare, di fare amicizia e addirittura la guerra, il Festival sceglie di affrontare questa tematica in modo lieve, proponendo opere d’arte che rappresentano il cibo in contesti satirico-ludici e che ci consentono di rafforzare ulteriormente il rapporto tra l’evento stesso e il territorio pavese, così ricco per quanto riguarda la tradizione e la produzione agroalimentare ed enogastronomica.
Il programma in sintesi
Il Festival ospiterà le opere dei più importanti autori italiani, tra cui Grazia Nidasio e Federico Maggioni, presenze costanti che impreziosiscono ogni anno la manifestazione pavese, insieme alle opere originali di altri nomi noti del panorama nazionale: Allegra Agliardi, Manuela Bertoli, Max Casalini, Michel Fuzellier, Ambra Garlaschelli,Gabriella Giandelli, Libero Gozzini, Cecilia Granata, Daniele Melani (Spider), Giovanni Mulazzani, Fabian Negrin, Giulia Orecchia, Valeria Petrone, Alberto Rebori, Alessandra Scandella, Guido “Bau” Scarabottolo,Gianluigi Toccafondo, Marco Ventura, Rodolfo Viganò.
Inoltre, l’edizione 2014 ospiterà i lavori degli artisti Plumcake che con il loro il gusto pop, la sfida al kitsch e il recupero degli stereotipi cari ai fumetti e alla pubblicità e dei simboli dall’immediato impatto comunicativo hanno esposto i loro lavori in numerose e importanti gallerie internazionali.
Un altro artista pavese che arricchisce con la sua caratura il Festival è Marco Lodola che, dopo essersi fatto conoscere a livello internazionale per la sua personale poetica della luce e il grande successo dell’installazione luminosa Ponticino, donata alla città di Pavia, presenta il suo lavoro alla mostra.
Tutti gli artisti, attraverso il loro segno, si sono divertiti ad interpretare tanto improbabili quanto irrealizzabili ricette – tra le più strane ricordiamo “Vongole all’ascella” presente nella sezione “Cuochi Fatui”- o ad illustrare ricette di personaggi famosi, da Coco Chanel a Babbo Natale, come nel caso della sezione “Stupefatti Fornelli” le cui immagini sono tratte dal libro inedito di Pier Paolo e Andrea Cornieti e illustrato da Libero Gozzini, altro nome di primaria importanza e già presente nelle passate edizioni del Festival. La prefazione del libro è di Gualtiero Marchesi, “cuoco letterato” di origini pavesi e uno dei più grandi Chef italiani e internazionali, che con la sua presenza all’inaugurazione del Festival e un contributo per il catalogo, renderà l’edizione del 2014 ancora più ricca e speciale.
Sarà inoltre realizzata una “sezione del territorio” dedicata ad artisti che consentono a Pavia di essere inserita in un’importante tavolozza culinaria nel panorama nazionale e internazionale.
È questo il titolo della settima edizione del Festival dell’Illustrazione di Pavia, che si terrà dal 3 ottobre al 2 novembre presso il Castello Visconteo – viale XI Febbraio 35. (www.festivalillustrazionepavia.it)
Dopo il successo dell’edizione 2013, dedicata all’affascinante figura dell’Ippogrifo e del suo volo straordinario sulla luna, e l’interessamento della RAI che ha dedicato ampio spazio alla manifestazione pavese nel programma Mediterraneo in onda su RAI3, quest’anno il Festival dell’Illustrazione di Pavia torna con un programma ricco e articolato, confermando il ruolo di primo piano della città nella promozione della cultura e dell’arte.
Dal 2008 il Sistema Bibliotecario Intercomunale del Pavese “Renato Sòriga”, in collaborazione con il Comune di Pavia, cura e organizza il Festival dell’Illustrazione che coinvolge artisti di spicco del panorama nazionale e internazionale.
L’iniziativa, da una parte corrisponde alla dimensione culturale della città, sempre interessata a valorizzare le forme di espressione e i linguaggi trasversali dell’arte, dall’altra, alla volontà di dare stabilità e continuità a una serie di eventi che hanno un’importante ricaduta sociale.
Negli anni il Festival è diventato un periodico “sguardo dentro il segno”, un momento di attenzione sulla produzione di immagini in quanto forma essenziale di espressione e comunicazione.
Come spiega Ivo Milazzo, presidente dell’associazione Autori d’immagini e tra i più autorevoli fumettisti italiani: “La comunicazione tramite il disegno è indubbiamente la forma più istintiva dell’uomo sin dalla nascita, così da concretizzare nel tempo graffiti, affreschi, pittura, illustrazioni e fumetti che continuano a rimandare fascino ed emozione a tutti coloro che ne fruiscono.”
È proprio in quest’ottica di “concretizzare” le emozioni attraverso l’uso di un linguaggio e di trasmettere una misteriosa fascinazione che, fin dalla prima edizione, il Festival dell’Illustrazione di Pavia ha cercato e ottenuto un forte legame con il territorio, rendendo omaggio ai più illustri cittadini pavesi che hanno portato il nome della città nel mondo.
Va ricordata, a questo proposito, la mostra Le mani di Mino che proponeva una storia della produzione narrativa di Mino Milani attraverso tutti gli artisti -i più importanti in Italia- che hanno illustrato le pagine delle sue opere.
Degne di nota sono anche la mostra dedicata a Tiziano Sclavi, che ha incontrato il pubblico durante l’inaugurazione dopo più di vent’anni di assenza da qualsiasi tipo di iniziativa pubblica; la costante presenza di Grazia Nidasio, la più importante illustratrice italiana; l’esposizione delle opere di Andrea Valente. Nelle varie edizioni Pavia ha ospitato i lavori di artisti del calibro di Milo Manara, Battaglia, Toppi, Galloni, Maggioni, Uggeri, Di Gennaro, Gattia, Alik Cavaliere, Guidotti, Quino.
Lo sguardo del Festival è nondimeno indirizzato alle realtà internazionali: se l’edizione del 2012 aveva visto protagonisti ivisionari illustratori lituani, quella del 2013 ha portato a Pavia la mostra Parodies, la band dessinée au second degree, la collezione itinerante del Musée de la Band Dessinéè di Angouleme (Francia).
Il Festival si è sempre posto come sostegno istituzionale nei confronti degli artisti emergenti, permettendo a nuove e vitali risorse di esprimersi e di portare nuovo ossigeno a una realtà che, talvolta, vive un complicato e tormentato rapporto tra il mercato e gli artisti ancora non completamente affermati.
Inoltre, ogni anno, pur mantenendo l’evento espositivo come epicentro dell’iniziativa, la manifestazione è completata da una serie di iniziative collaterali che contribuiscono ad arricchire di significato il programma auspicando un sempre maggior coinvolgimento e partecipazione.
Sono da leggere in questa direzione le proposte formative di qualità offerte in modo particolare ai giovani e concretizzate nei laboratori didattici rivolti alle scuole di ogni ordine e grado.
Infine, il Festival offre anche momenti di socializzazione e svago dedicati alle famiglie, con l’intento di favorire la fruizione delle mostre e rendendo la visita un percorso, non solo artistico, ma veicolo per un’esperienza condivisa.
Come l’anno precedente, anche quest’anno l’ingresso alla mostra è gratuito.
Il Festival
L’edizione del 2014 vuole mettere a fuoco la bellezza e la carica della cultura, dell’arte e della tradizione pavese in ambito locale e nazionale evocando nel titolo Tutto cominciò con una zuppa – Il cibo attraverso la metafora dell’illustrazione un forte legame con il territorio che, poco importa che si tratti di cronaca o di misteriosa leggenda, entrò nella storia della gastronomia proprio grazie ad una zuppa.
Con lo sguardo già proiettato al futuro, il Festival anticipa i temi dell’ EXPO 2015 – Nutrire il pianeta, energie per la vita – concentrandosi sul tema del cibo nella produzione artistica con la convinzione che l’arte, in questo caso quella dell’illustrazione, sia “cibo” indispensabile per l’anima e per la promozione della cultura e della conoscenza.
Dal punto di vista contenutistico, l’ambito culinario è un interessante “paesaggio”, reale e immaginario, da esplorare: consente di mettere a fuoco le diverse componenti legate alla relazione fra arte e cibo; di leggere tra le righe della tavola, le qualità di socializzazione tra esseri umani; di indagare le tematiche dell’interdipendenza planetaria e dellasostenibilità dello sviluppo globale.
Basti pensare al Convivio di Platone, uno dei capolavori della letteratura simposiaca e uno testi cardine del pensiero occidentale, che vede i filosofi dialogare sul tema dell’amore nelle diverse forme e accezioni, e bere vino, dopo avere consumato le portate, seguendo una procedura concordata. Secondo Platone proprio questo rito dionisiaco, celebrato durante il banchetto, aveva un ruolo fondamentale nella ricerca della verità, in quanto il vino determinava un certo stato d’ebbrezza estatica, considerata un’esperienza cognitiva capace di permettere una sorta di unione con il trascendente.
Così come molti poeti hanno “messo in scena” una tavola imbandita vedendo il cibo come metafora del nutrimento umano, dell’uomo stesso e della sua capacità di socializzare, di fare amicizia e addirittura la guerra, il Festival sceglie di affrontare questa tematica in modo lieve, proponendo opere d’arte che rappresentano il cibo in contesti satirico-ludici e che ci consentono di rafforzare ulteriormente il rapporto tra l’evento stesso e il territorio pavese, così ricco per quanto riguarda la tradizione e la produzione agroalimentare ed enogastronomica.
Il programma in sintesi
Il Festival ospiterà le opere dei più importanti autori italiani, tra cui Grazia Nidasio e Federico Maggioni, presenze costanti che impreziosiscono ogni anno la manifestazione pavese, insieme alle opere originali di altri nomi noti del panorama nazionale: Allegra Agliardi, Manuela Bertoli, Max Casalini, Michel Fuzellier, Ambra Garlaschelli,Gabriella Giandelli, Libero Gozzini, Cecilia Granata, Daniele Melani (Spider), Giovanni Mulazzani, Fabian Negrin, Giulia Orecchia, Valeria Petrone, Alberto Rebori, Alessandra Scandella, Guido “Bau” Scarabottolo,Gianluigi Toccafondo, Marco Ventura, Rodolfo Viganò.
Inoltre, l’edizione 2014 ospiterà i lavori degli artisti Plumcake che con il loro il gusto pop, la sfida al kitsch e il recupero degli stereotipi cari ai fumetti e alla pubblicità e dei simboli dall’immediato impatto comunicativo hanno esposto i loro lavori in numerose e importanti gallerie internazionali.
Un altro artista pavese che arricchisce con la sua caratura il Festival è Marco Lodola che, dopo essersi fatto conoscere a livello internazionale per la sua personale poetica della luce e il grande successo dell’installazione luminosa Ponticino, donata alla città di Pavia, presenta il suo lavoro alla mostra.
Tutti gli artisti, attraverso il loro segno, si sono divertiti ad interpretare tanto improbabili quanto irrealizzabili ricette – tra le più strane ricordiamo “Vongole all’ascella” presente nella sezione “Cuochi Fatui”- o ad illustrare ricette di personaggi famosi, da Coco Chanel a Babbo Natale, come nel caso della sezione “Stupefatti Fornelli” le cui immagini sono tratte dal libro inedito di Pier Paolo e Andrea Cornieti e illustrato da Libero Gozzini, altro nome di primaria importanza e già presente nelle passate edizioni del Festival. La prefazione del libro è di Gualtiero Marchesi, “cuoco letterato” di origini pavesi e uno dei più grandi Chef italiani e internazionali, che con la sua presenza all’inaugurazione del Festival e un contributo per il catalogo, renderà l’edizione del 2014 ancora più ricca e speciale.
Sarà inoltre realizzata una “sezione del territorio” dedicata ad artisti che consentono a Pavia di essere inserita in un’importante tavolozza culinaria nel panorama nazionale e internazionale.
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