Il cuore antico di Lanciano
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Basilica di San Lanciano
29/10/2002
Lanciano è una delle città turistiche d’Abruzzo più ricche di suggestioni artistiche, religiose e culturali. Medaglia d’oro al valore militare, la città di Lanciano è anche nota per il Miracolo Eucaristico avvenuto nella chiesa di San Legonziano, nel sec. VIII d.C., che ancora oggi richiama fedeli e pellegrini da tutto il mondo. Insieme al sentimento religioso i Lancianesi custodiscono un patrimonio tradizionale di forte richiamo turistico, frutto di una spontanea alchimia di folklore, fede e culto artigianale.
Fondata prima di Roma su tre colli, in vista dell’Adriatico e della Maiella, Lanciano vanta una storia millenaria che ha restituito alla città preziose testimonianze artistiche e importanti complessi monumentali, alcuni riscoperti solo nell’ultimo decennio, nell’ambito di un imponente progetto di esplorazione archeologica compreso fra gli interventi il Giubileo del 2000. La ricchezza architettonica è il tratto più evidente della città, a cominciare dalle splendide chiese che, per la varietà del loro stile, offrono un campionario dell’arte italiana dal Medioevo al Novecento, sino ai palazzi liberty delle più recenti aree urbanistiche. Dalla Chiesa di San Biagio, che è la più antica costruzione di Lanciano risalente all’anno Mille, alla Chiesa di San Francesco, con la sua facciata in stile gotico, in cui è custodito il Miracolo eucaristico, il percorso si snoda tra i luoghi di culto più significativi della città.
A Piazza Plebiscito, cuore antico e moderno della città, confluiscono i quattro quartieri della Lanciano Storica: Lancianovecchia, Borgo, Sacca e Civitanova. Sulla piazza si affacciano edifici-simbolo come la Cattedrale, che sorge su un complesso sistema di ponti di cui è possibile farsi un’idea visitando l’auditorium Diocleziano. Da qui, infatti, attraverso un corridoio sotterraneo, parte un itinerario archeologico-monumentale di estremo interesse.
Tutti i quartieri storici meritano una visita. Lancianovecchia, il più antico, con le sue Botteghe Medievali, la Torre e la Chiesa di San Biagio; il Borgo, con il suo torrione difensivo aragonese risalente al 1400; la Sacca, con la caratteristica salita dei cosiddetti “cento gradoni” e Civitanova, quartiere impreziosito dalla presenza di palazzi del Cinquecento e del Settecento, da gradevoli vicoletti a spina e dalle due torri, dette montanare, perché rivolte verso la Maiella.
Ma ciò che arricchisce la città, oltre al suo aspetto munumentale, è il suo spiccato senso della tradizione, che affonda le radici nella storia popolare. La Squilla, la sagra del Dono, la rievocazione del Mastrogiurato, le feste settembrine, le corse al galoppo, conservano tutto il fascino delle sacre rappresentazioni medievali. Tra queste tradizioni, particolarmente cara ai Lancianesi è la Squilla di Natale (23 dicembre), una campanella posta sulla torre campanaria della cattedrale che, l’antivigilia di Natale, suona ininterrottamente dalle 18 alle 19, l’ora dello scambio dei doni nelle case della città.
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