Riaperta a Ostenda la casa natale dell’artista
Inseguendo James Ensor sul Mare del Nord
Sulla spiaggia di Ostenda con James Ensor, Campagna pubblicitaria per l'apertura della casa natale di James Ensor a Ostenda | Courtesy of Visit Oostende talkie.be | © Toerisme Oostende
Francesca Grego
07/10/2020
Maschere coloratissime, visioni surreali, caricature grottesche, paesaggi e nature morte di incredibile delicatezza: sorprende per la varietà di stili e di soggetti l’arte di James Ensor (1860-1949), il grande pittore belga che ispirò gli Espressionisti, suscitò la censura di Hitler e rifiutò di legarsi a qualsiasi movimento. Una cosa è certa: dietro i suoi quadri c’è un solo luogo, Ostenda, vivace cittadina sul Mare del Nord dove Ensor nacque per uno scherzo del destino. Qui esiste ancora la sua casa, con la mansarda dove il pittore aveva stabilito il suo studio e la bottega di souvenir della nonna, che eccitava la fantasia del piccolo James in un “inestricabile guazzabuglio di conchiglie, merletti, pesci rari impagliati, vecchi libri, incisioni, armi e porcellane cinesi”.
A 160 anni dalla nascita di Ensor, Ostenda gli rende il meritato omaggio: riapre la casa natale dell’artista, trasformata in museo e oggi ampliata con nuove sale per un’esperienza interattiva, mentre l’intera città si svela in un inedito itinerario sulle sue tracce.
Per l'occasione è sceso in campo anche il fotografo fiammingo Athos Burez per rendere omaggio a Ensor. L'artista ha realizzato un’interpretazione contemporanea del dipinto I Bagni di Ostenda, coinvolgendo gli abitanti della città e trasformandoli in moderni protagonisti dell’opera. Il risultato del suo lavoro è una grande opera fotografica (100x140 cm) eccezionalmente esposta accanto alla stampa che lo stesso Ensor fece del suo dipinto originale nel 1899. Sotto il titolo James Ensor Recomposed le due opere si possono ammirare alla Casa museo James Ensor fino al 10 gennaio 2021.
Mobili originali, fotografie, lettere e oggetti personali attendono i visitatori alla Casa Museo Ensor, recentemente restaurata nel rispetto delle forme otto-novecentesche, per una full immersion nella vita e nella fantasia del suo celebre inquilino. A dar loro il benvenuto è Gust Van Yper, il domestico di Ensor, che li guiderà in cinque stanze tematiche tra aneddoti e curiosità. Su una superficie di quasi 700 metri quadri la storia prende forma attraverso oggetti d’epoca, ricostruzioni a grandezza naturale e presentazioni multimediali. Si parte dall’Introduzione al Mondo di James Ensor, che contestualizza i suoi capolavori nel movimentato panorama dell’Europa tra due secoli, per arrivare alla produzione più caratteristica e originale dell’artista, tra Maschere e figure bizzarre ispirate proprio al Carnevale di Ostenda. Nella parte finale del percorso, uno spazio riservato alle mostre temporanee approfondirà di volta in volta gli aspetti più significativi e curiosi della ricerca di Ensor.
Sulla spiaggia di Ostenda con James Ensor, Campagna pubblicitaria per l'apertura della casa natale di James Ensor a Ostenda | Courtesy of Visit Oostende talkie.be | © Toerisme Oostende
Ma il legame dell’artista con questa ridente cittadina costiera non si lascia rinchiudere tra quattro mura. Di Ostenda Ensor parla come di una musa - “mio fiore variopinto, mio paradiso sul mare”, dice in una vecchia registrazione radiofonica - e qui realizza gran parte delle sue opere, tra una passeggiata sulle lunghe spiagge, una puntata al porto e un giro per le animate vie del centro. Tutti questi luoghi li ritroviamo nei suoi dipinti, ora restituiti con dolce naturalezza, ora trasfigurati in scene macabro-fantastiche che evocano il lato grottesco dell’umanità.
Un tour a piedi ci permette di conoscerli uno per uno con la guida di un’app disponibile in cinque lingue. Iniziando da Casa Ensor, 13 tappe diventano occasione per scoprire gustosi aneddoti tratti dalla vita del pittore e guardare la città sotto una nuova luce. Per rivivere l’avventura di un borgo di pescatori che nel 1834 l’imperatore Leopoldo I sceglie come residenza estiva, dando il via alla sua trasformazione in un centro balneare di gran moda; o l’incontro tra l’intellettuale inglese James Frederic Ensor e una ragazza del posto, Marie Catherine Haegheman, che diventerà presto la madre dell’artista. O ancora per toccare con mano l’amore di Ensor per la sua città e la natura circostante, immaginandolo mentre si batte contro l’urbanizzazione della costa.
Sulle tracce di James Ensor | Foto: © Nick Decombel Fotografie | Courtesy of Visit Oostende talkie.be | © Toerisme Oostende
Tra murales, installazioni contemporanee e profumi di street food marinaro, raggiungiamo la Onze-Lieve-Vrouw-ter-Duinen Church, la “piccola chiesa tra le dune” dove il pittore delle maschere volle essere sepolto. E infine il Mu.ZEE, il museo che ospita le opere dei più grandi rappresentanti dell’arte belga dal 1830 ad oggi, per un ulteriore incontro ravvicinato con la pittura di Ensor. Qui i suoi lavori sono esposti in un’ala dedicata che l’artista condivide con il pittore Léon Spilliaert (1881-1946), anche lui legato a doppio filo con Ostenda: un confronto ai vertici tra due anime della cultura fiamminga nell’età delle avanguardie.
A 160 anni dalla nascita di Ensor, Ostenda gli rende il meritato omaggio: riapre la casa natale dell’artista, trasformata in museo e oggi ampliata con nuove sale per un’esperienza interattiva, mentre l’intera città si svela in un inedito itinerario sulle sue tracce.
Per l'occasione è sceso in campo anche il fotografo fiammingo Athos Burez per rendere omaggio a Ensor. L'artista ha realizzato un’interpretazione contemporanea del dipinto I Bagni di Ostenda, coinvolgendo gli abitanti della città e trasformandoli in moderni protagonisti dell’opera. Il risultato del suo lavoro è una grande opera fotografica (100x140 cm) eccezionalmente esposta accanto alla stampa che lo stesso Ensor fece del suo dipinto originale nel 1899. Sotto il titolo James Ensor Recomposed le due opere si possono ammirare alla Casa museo James Ensor fino al 10 gennaio 2021.
Mobili originali, fotografie, lettere e oggetti personali attendono i visitatori alla Casa Museo Ensor, recentemente restaurata nel rispetto delle forme otto-novecentesche, per una full immersion nella vita e nella fantasia del suo celebre inquilino. A dar loro il benvenuto è Gust Van Yper, il domestico di Ensor, che li guiderà in cinque stanze tematiche tra aneddoti e curiosità. Su una superficie di quasi 700 metri quadri la storia prende forma attraverso oggetti d’epoca, ricostruzioni a grandezza naturale e presentazioni multimediali. Si parte dall’Introduzione al Mondo di James Ensor, che contestualizza i suoi capolavori nel movimentato panorama dell’Europa tra due secoli, per arrivare alla produzione più caratteristica e originale dell’artista, tra Maschere e figure bizzarre ispirate proprio al Carnevale di Ostenda. Nella parte finale del percorso, uno spazio riservato alle mostre temporanee approfondirà di volta in volta gli aspetti più significativi e curiosi della ricerca di Ensor.
Sulla spiaggia di Ostenda con James Ensor, Campagna pubblicitaria per l'apertura della casa natale di James Ensor a Ostenda | Courtesy of Visit Oostende talkie.be | © Toerisme Oostende
Ma il legame dell’artista con questa ridente cittadina costiera non si lascia rinchiudere tra quattro mura. Di Ostenda Ensor parla come di una musa - “mio fiore variopinto, mio paradiso sul mare”, dice in una vecchia registrazione radiofonica - e qui realizza gran parte delle sue opere, tra una passeggiata sulle lunghe spiagge, una puntata al porto e un giro per le animate vie del centro. Tutti questi luoghi li ritroviamo nei suoi dipinti, ora restituiti con dolce naturalezza, ora trasfigurati in scene macabro-fantastiche che evocano il lato grottesco dell’umanità.
Un tour a piedi ci permette di conoscerli uno per uno con la guida di un’app disponibile in cinque lingue. Iniziando da Casa Ensor, 13 tappe diventano occasione per scoprire gustosi aneddoti tratti dalla vita del pittore e guardare la città sotto una nuova luce. Per rivivere l’avventura di un borgo di pescatori che nel 1834 l’imperatore Leopoldo I sceglie come residenza estiva, dando il via alla sua trasformazione in un centro balneare di gran moda; o l’incontro tra l’intellettuale inglese James Frederic Ensor e una ragazza del posto, Marie Catherine Haegheman, che diventerà presto la madre dell’artista. O ancora per toccare con mano l’amore di Ensor per la sua città e la natura circostante, immaginandolo mentre si batte contro l’urbanizzazione della costa.
Sulle tracce di James Ensor | Foto: © Nick Decombel Fotografie | Courtesy of Visit Oostende talkie.be | © Toerisme Oostende
Tra murales, installazioni contemporanee e profumi di street food marinaro, raggiungiamo la Onze-Lieve-Vrouw-ter-Duinen Church, la “piccola chiesa tra le dune” dove il pittore delle maschere volle essere sepolto. E infine il Mu.ZEE, il museo che ospita le opere dei più grandi rappresentanti dell’arte belga dal 1830 ad oggi, per un ulteriore incontro ravvicinato con la pittura di Ensor. Qui i suoi lavori sono esposti in un’ala dedicata che l’artista condivide con il pittore Léon Spilliaert (1881-1946), anche lui legato a doppio filo con Ostenda: un confronto ai vertici tra due anime della cultura fiamminga nell’età delle avanguardie.
Ostenda, 1860 - Ostenda, 1949
James Ensor
Biografia Maaseik, 1390 - Bruges, 1441Jan van Eyck
Biografia Haarlem, 1415 - Lovanio, 1475Dieric Bouts
BiografiaNotizie
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