Arriva dalla Hayward Gallery di Londra l’anima della 58° Esposizione in Laguna
Venezia: è Ralph Rugoff il direttore della Biennale 2019
Ralph Rugoff. Photo Mark Atkins
Francesca Grego
15/12/2017
Venezia - Sarà Ralph Rugoff il direttore artistico della 58° Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia.
A meno di un mese dalla conclusione dell’edizione 2017, che ha chiuso i battenti con 615 mila visite, la Biennale progetta già il prossimo appuntamento.
Su proposta del presidente Paolo Baratta, la scelta del consiglio di amministrazione dell’ente lagunare è caduta sul critico e curatore statunitense, direttore della Hayward Gallery di Londra dal 2006 e già direttore artistico della XIII Biennale di Lione.
“L’incarico a Ralph Rugoff – ha affermato Baratta - conferma l’intenzione di qualificare la Mostra come luogo d’incontro tra il visitatore, l’arte e gli artisti. Una Mostra che impegni i singoli visitatori in un diretto confronto con le opere nel quale la memoria, l’inatteso, l’eventuale provocazione, il nuovo e diverso possano sollecitare lo sguardo, la mente e l’emozione di chi osserva, dandogli l’occasione di una intensa e diretta esperienza”.
Dall’11 maggio al 24 novembre 2019, ci attende dunque un’esposizione volta “più a porre domande che a dare risposte”, se ricordiamo le dichiarazioni dello stesso Rugoff in occasione della sua Biennale francese.
Critico, saggista e curatore, Ralph Rugoff ha innestato il suo interesse per l’arte su una formazione da semiologo esperto dei processi di fruizione e comunicazione. Ha collaborato con prestigiose testate come il Financial Times e riviste di settore come Artforum, Artpress e Flash Art, nonché curato mostre di artisti del calibro di Ed Ruschka, Jeremy Deller, Carsten Holler, George Condo.
Ha inoltre rivestito importanti incarichi nel settore delle esposizioni periodiche: è stato selezionatore alla Biennale di Sidney del 2002 e alla Triennale di Torino 2005, membro della giuria del Turner Prize del 2013 e del comitato di selezione del British Council per la Biennale di Venezia nel 2010.
Infine, gli 11 anni di esperienza curatoriale alla Hayward Gallery, tra le gallerie pubbliche più in vista nel Regno Unito, dove si è segnalato per i progetti espositivi di The Painting of Modern Life (2007) e Psycho Buildings (2008).
“Sono entusiasta di questa nomina”, ha dichiarato commentando le notizie giunte dalla Laguna: “La Biennale di Venezia è la più antica e prestigiosa mostra periodica internazionale. Sono ansioso di cominciare questa nuova sfida”.
Intanto si prepara a inaugurare il nuovo corso della Hayward Gallery, che riaprirà a gennaio dopo un intervento di ristrutturazione. Primo appuntamento, la più grande retrospettiva mai realizzata in Gran Bretagna sull’opera di Andreas Gursky, da ieri protagonista dell’evento espositivo che celebra il decennale della Galleria Gagosian di Roma.
A meno di un mese dalla conclusione dell’edizione 2017, che ha chiuso i battenti con 615 mila visite, la Biennale progetta già il prossimo appuntamento.
Su proposta del presidente Paolo Baratta, la scelta del consiglio di amministrazione dell’ente lagunare è caduta sul critico e curatore statunitense, direttore della Hayward Gallery di Londra dal 2006 e già direttore artistico della XIII Biennale di Lione.
“L’incarico a Ralph Rugoff – ha affermato Baratta - conferma l’intenzione di qualificare la Mostra come luogo d’incontro tra il visitatore, l’arte e gli artisti. Una Mostra che impegni i singoli visitatori in un diretto confronto con le opere nel quale la memoria, l’inatteso, l’eventuale provocazione, il nuovo e diverso possano sollecitare lo sguardo, la mente e l’emozione di chi osserva, dandogli l’occasione di una intensa e diretta esperienza”.
Dall’11 maggio al 24 novembre 2019, ci attende dunque un’esposizione volta “più a porre domande che a dare risposte”, se ricordiamo le dichiarazioni dello stesso Rugoff in occasione della sua Biennale francese.
Critico, saggista e curatore, Ralph Rugoff ha innestato il suo interesse per l’arte su una formazione da semiologo esperto dei processi di fruizione e comunicazione. Ha collaborato con prestigiose testate come il Financial Times e riviste di settore come Artforum, Artpress e Flash Art, nonché curato mostre di artisti del calibro di Ed Ruschka, Jeremy Deller, Carsten Holler, George Condo.
Ha inoltre rivestito importanti incarichi nel settore delle esposizioni periodiche: è stato selezionatore alla Biennale di Sidney del 2002 e alla Triennale di Torino 2005, membro della giuria del Turner Prize del 2013 e del comitato di selezione del British Council per la Biennale di Venezia nel 2010.
Infine, gli 11 anni di esperienza curatoriale alla Hayward Gallery, tra le gallerie pubbliche più in vista nel Regno Unito, dove si è segnalato per i progetti espositivi di The Painting of Modern Life (2007) e Psycho Buildings (2008).
“Sono entusiasta di questa nomina”, ha dichiarato commentando le notizie giunte dalla Laguna: “La Biennale di Venezia è la più antica e prestigiosa mostra periodica internazionale. Sono ansioso di cominciare questa nuova sfida”.
Intanto si prepara a inaugurare il nuovo corso della Hayward Gallery, che riaprirà a gennaio dopo un intervento di ristrutturazione. Primo appuntamento, la più grande retrospettiva mai realizzata in Gran Bretagna sull’opera di Andreas Gursky, da ieri protagonista dell’evento espositivo che celebra il decennale della Galleria Gagosian di Roma.
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