Area Caproni U8OPIA
Dal 16 Gennaio 2020 al 28 Marzo 2020
Milano
Luogo: Cassina Projects
Indirizzo: via Mecenate 76/45
Orari: da Martedì a Sabato 11-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
E-Mail info: info@cassinaprojects.com
Sito ufficiale: http://www.cassinaprojects.com
Cassina Projects è lieta di presentare Area Caproni U8OPIA, una mostra concepita dal dialogo tra Louisa Clement e Georg Herold. Appartenenti a diverse generazioni, gli artisti tedeschi espongono insieme e a Milano per la prima volta.
Sviluppandosi attraverso i due piani della galleria, la mostra rivela un mondo transitorio popolato da umanoidi che propongono nuovi meccanismi per regolare la vita. Le loro opere d'arte recenti, alcune delle quali mai state esposte prima, suscitano un interrogatorio interattivo su come si stanno evolvendo le relazioni tra gli umani, i loro corpi e I cicli di vita.
Avvicinandosi al lavoro con media differenti Louisa Clement e Georg Herold aprono un dialogo intenso creando una tensione tra le dinamiche della vita umana che riconosciamo e l’evoluzione che pretendiamo di ignorare.
Louisa Clement lavora con fotografia, video, scultura e realtà virtuale, analizzando metaforicamente l'oggettivazione del corpo umano, attraverso nuovi modi di rappresentare le fisionomie umane. Nel suo lavoro fotografico il soggetto è un manichino come riflesso dell'identità della percezione e come simbolo delle molteplici personalità con cui le persone si identificano.
Nella serie Avatar, fotografie di manichini dai colori vivaci, scattate con la fotocamera del suo smartphone, disumanizzano la diversità dei corpi mentre la serialità di pose simili anonimizza l'essere umano. In modo seducente nel lavoro di Clement, la dissoluzione della definizione grafica dell’immagine alla base della sua pratica, rompe i confini tra fotografia e pittura.
La ricerca di nuovi significati e interpretazioni del corpo umano continua nel lavoro di Georg Herold con figure antropomorfe iper-naturalmente contorte. Corpi di umanoidi surrealisticamente sovradimensionati, o porzioni di gambe o braccia, trasmettono ambiguamente emozioni controverse di dolore estremo o estasi sublime. Composti da tele tese su assi di legno, bronzo, schiuma o legno grezzo, i corpi sono arrestati nel momento dell'azione, in una posa ironica o sessualmente provocatoria. La narrazione della mostra si sviluppa verso la decostruzione della fisicità. Come nei lath-paintings, opere realizzate utilizzando listellature del tetto, che ricordano il linguaggio grafico a 8 bit, trasformano lo scopo della tela che diventa un supporto che si estende dalla cornice all'immagine, assemblato con carta fotografica colorata, collant e altri materiali poveri con cui lavora dagli anni '80.
La continua ricerca sugli umanoidi e le dinamiche delle interazioni tra esseri umani è spinta oltre nella nuova scultura Mold di Louisa Clement. L'opera in bronzo è lo stampo di una bambola del sesso appartenente a una nuova generazione di giocattoli sessuali di lusso, dotata di un'intelligenza artificiale, che consente alla bambola di apprendere e memorizzare le preferenze degli utenti e interagire con loro al fine di raggiungere un nuovo livello di esperienza. Questo processo di sostituire un partner vivente è direttamente correlato alle nuove fotografie. Inquadrando le sculture con la fotocamera del suo smartphone, ha compreso che il volume negativo della scultura diventa positivo. Sviluppandosi dal suo interesse per l'era dei social digitalizzati, questo lavoro diventa una metafora dei profili Instagram, che sono in grado di completare la vita delle persone. L'interferenza tra trasformazione fisica e digitale raggiunge la sua massima espressione nell'opera video Circling Head di Clement, in cui la testa di un manichino ruota in loop provocando nello spettatore un senso di nichilismo e disturbo inarrestabile.
Attraverso nuovi modi di rappresentare le figure umane, Area Caproni U8OPIA gioca con la percezione dell'arte lasciando i visitatori a chiedersi il significato di fisicità e virtuale, nonostante il virtuale non potrebbe esistere senza il fisico.
Louisa Clement (1987 Bonn, Germania) vive e lavora a Bonn, in Germania. Si è laureata nel 2014 alla Kunstakademie di Düsseldorf come studente del master di Andreas Gursky. Lavorando con media diversi analizza metaforicamente l'oggettivazione del corpo umano, oscillando elegantemente tra figurazione e astrazione, creando una forte interferenza all'interno della connessione tra la natura concettuale e il linguaggio visivo. Tra le sue mostre: Sprengel Museum, Hannover, Germania (2019); Ludwig Forum, Aachen, Germania (2019); Museum für Photographie in Braunschwei, Germania (2018); Kunst Raum Riehen, Svizzera (2018); Cité Internationale des Arts, Parigi e Rencontres Photographiques di Toulouse, Francia (2018); Wallraf-Richartz-Museum Colonia, Germania (2017); Kunsthalle Recklinghausen e Kunsthalle Düsseldorf, Germania (2016). Le sue opere sono presenti in importanti collezioni: Huis Marseille, Amsterdam, Olanda; Atlanta Kulturstiftung, Bad Homburg, Germania; Collezione della città di Bruhl, Germania; Collezione Ringier, Zurigo, Svizzera.
Georg Herold (1947, Jena, Germania) vive e lavora a Colonia. Ha completato i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Monaco e all'Accademia di Belle Arti di Amburgo durante la metà degli anni '70. Ad Amburgo è stato studente di Sigmar Polke. Dal 1999 ha insegnato alla Kunstakademie di Düsseldorf. Ha fatto parte di un gruppo di giovani artisti rivoluzionari - Günther Förg, Martin Kippenberg, Albert Oehlen e Werner Büttner - chiamato "bad boy group" emerso in Germania negli ultimi tre decenni del XX secolo. E’ riconosciuto per il suo stile Neo Dada sperimentale tra installazione e scultura minimalista. L'uso di materiali economici e di bassa qualità ha portato il suo lavoro a essere spesso paragonato a quello dell'Arte Povera. Tra le sue mostre: Museum of Contemporary Art, Oslo, Norvegia (2015); Kunst in Weidingen, Weidingen, Luxembourg (2015); Museum Brandhorst, Monaco (2012); Contemporary Fine Arts, Berlino (2011); Museum Ludwig, Colonia (2007) e the Stedelijk Museum voor Atuele Kunst, Gent, Belgio (2007). Il suo lavoro è presente in importanti collezioni: the New Orleans Museum of Art; the San Francisco Museum of Modern Art, San Francisco; the Museum of Modern Art, New York; The Rubell Family Collection, Miami; Stedelijk Museum of Contemporary Art, Ghent, Belgio; the Frankfurt Städel Museum, Francoforte, Germania; the Museum of Contemporary Art, Barcellona; Museum Ludwig, Colonia, Germania; MAK - Austrian Museum of Applied Art/Contemporary Art, Vienna, Austria; the Sammlung Hoffmann, Berlino; the Kunstmuseum, Bonn and the Sigmund Freud Museum, Vienna, Austria.
Opening 16 gennaio 2020 h 19-21
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