Franco Vasconi. Figura e Nuova Visione

Franco Vasconi, Nello studio, cm. 60x70

 

Dal 15 Marzo 2017 al 14 Aprile 2017

Milano

Luogo: Spazio Eventi Palazzo Pirelli

Indirizzo: piazzo Duca D’Aosta

Orari: da lunedì a venerdì 13-19; sabato e domenica esclusi

Curatori: Stefano Cortina, Renato Galbusera, Luca Pietro Nicoletti

Enti promotori:

  • Regione Lombardia

E-Mail info: contact@francovasconi.com

Sito ufficiale: http://www.francovasconi.com



La mostra di Franco Vasconi, ospitata allo Spazio Eventi di Palazzo Pirelli, e curata da Stefano Cortina, Renato Galbusera e Luca Pietro Nicoletti, si presenta come una completa antologica che, attraverso la selezione di cinquantasei opere tra dipinti, disegni e sculture, offre tutte le tematiche svolte dall'Artista protagonista della scena nazionale dagli anni '50.

Dalle prime riflessioni sulla pittura di carattere realistico (La Preghiera del ’45), legate al clima culturale piemontese e lombardo, passando attraverso il confronto con la materia e la natura, nella vicinanza con Ennio Morlotti approda agli anni '60 con un segno pittorico maturo fondato su una meditazione delle avanguardie storiche (Futurismo) sempre rivissute e relazionate alle tematiche del presente, della natura e della centralità delle vicende dell'uomo.

Inediti e importanti, i grandi cartoni per il mosaico della chiesa di Santa Maria del Rosario a Milano che concludono idealmente un percorso fatto di passione e vitalità.

Verrà realizzato un catalogo delle opere presenti in mostra con un testo critico di Luca Pietro Nicoletti.

Franco Vasconi nasce nel 1920 e muore nel 2014. Negli anni 30 studia a Milano presso la Scuola d’Arte Cristiana Beato Angelico e la Scuola degli Artefici di Brera. La sua attività artistica si è sviluppata attraverso la pittura, la scultura, la scenografia, la grafica. Vasconi è protagonista di un contesto del sistema artistico milanese in cui la geografia di gallerie connota un certo profilo non solo di stile ma di gusto e di collezionismo.
Entro il capoluogo lombardo, dove stabilisce la propria dimora nel 1955, pur avendo qui in precedenza compiuto il proprio percorso formativo, egli gravita a lungo intorno alla galleria di Renzo Cortina, e parte della critica che si occupa di lui è proprio quella, specie fra la fine dei Sessanta e tutti gli anni Ottanta, che è di casa presso la Libreria Internazionale Cavour e il relativo spazio espositivo: Franco Passoni, Roberto Sanesi e Dino Buzzati.
Tra le principali opere realizzate in ambito pubblico e privato si segnalano: “Crocefissione”, affresco realizzato nella chiesa parrocchiale di Roe di Sedico del ‘75, l’affresco “Omaggio alla libertà” realizzato nel ‘76 a Seregno, il grande affresco “Cavalli” dell’83 nel palazzo del Principe Bandar in Arabia Saudita a Riyadh e il mosaico nella cappella Battesimale della Chiesa di Santa Maria del Rosario a Milano del ‘95. Durante la sua lunga e appassionata attività artistica, ha presentato le sue opere in numerose mostre personali e collettive. Tra i numerosi riconoscimenti, nel 1972, ha avuto dal Comune di Milano l’Ambrogino d’oro. page1image24144 Numerosi sono stati i contributi critici alla lettura dell’opera di Vasconi, tra questi si segnalano quelli di Ennio Morlotti, Carlo Munari, Leonardo Borghese, Dino Buzzati, Maurizio Bernardi, Gianluigi Colin, Nino Delnatta, Mario De Michelis, Roberto Guiducci, Gabriele Mandel, Giuseppe Marchiori, Dino Villani, Franco Passoni, Alberico Sala, Raffaele De Grada, Piero Rombi, Roberto Sanesi, Franco Cajani, Sebastiano Grasso, Enzo Fabiani, Ermanno Krumm , Marcello Venturoli, Valerio Vigorelli.

Dal testo di Luca Pietro Nicoletti in catalogo:
«Vasconi [...] nasce a Spigno Monferrato nel 1920: è coetaneo di Franco Francese, ha quattro anni più di Giansisto Gasparini, dieci più di Bepi Romagnoni, Mino Ceretti e Giancarlo Cazzaniga, otto meno di Ennio Morlotti. Ciò che questo comporta in rapporto agli avvicendamenti storici è facilmente intuibile: ha l’età per essere chiamato alle armi, diversamente dalla maggior parte dei cosiddetti “realisti esistenziali”, e ha quasi cinquant’anni quando scoppia la contestazione. Prima ancora, quando la Biennale di Venezia consacra la Pop Art nel 1964, egli ha già un percorso chiaro e quell’esperienza non lo riguarda. Piuttosto, in quello stesso giro di anni, poteva essere per lui più importante il momento di riscoperta del Futurismo e delle sue declinazioni fra le due guerre, a cui una serie di mostre conferiscono in quel periodo nuovo risalto dopo momentaneo oblio.
Già da questi rilievi, dunque, emerge come il percorso di Franco Vasconi vada letto entro coordinate proprie, inattuali se si vuole rispetto alle mode del tempo ma fedele a un proprio discorso capace di non trascurabili declinazioni monumentali, dalla pittura murale (specie per gli spazi della liturgia) alla scenografia teatrale».

Catalogo in galleria con testi di Pietro Luigi Nicoletti e Stefano Cortina. 

Inaugurazione: mercoledì 15 marzo 2017 ore 18  

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