Gian Maria Tosatti. Sette Stagioni dello Spirito / 7_Terra dell’ultimo cielo
Dal 01 Giugno 2016 al 30 Giugno 2016
Napoli
Luogo: Ex Ospedale Militare
Indirizzo: via Santa Lucia al Monte
Orari: dal martedì alla domenica dalle 14 alle 20; è consigliata la prenotazione
Curatori: Eugenio Viola
Enti promotori:
- Fondazione Morra
Telefono per informazioni: +39 081.19812354
La Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee ha varato nel 2013 un programma di patrocinio, denominatoMATRONATO, volto al riconoscimento e alla promozione di progetti (aventi sede in una delle seguenti regioni italiane: Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna), che, per il loro valore e qualità culturale, stimolino la coesione sociale, la ricerca scientifica e umanistica, il dialogo fra diverse discipline, il supporto alla produzione e alla mediazione artistica quali fonte e stimolo di progresso collettivo.
Il MATRONATO è stato conferito ai vari capitoli di Sette Stagioni dello Spirito, progetto promosso e organizzato dalla Fondazione Morra con il sostegno di Galleria Lia Rumma, in collaborazione con Regione Campania, Comune, Assessorato alla Cultura e Assessorato al Patrimonio del Comune di Napoli, Seconda Municipalità di Napoli, Vicariato della Cultura della Curia di Napoli, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per Napoli e Provincia, Università Suor Orsola Benincasa, Accademia di Belle Arti di Napoli, Fondazione Ordine Ingegneri e Autorità Portuale di Napoli.
Sette Stagioni dello Spirito è un progetto avviato nel 2013 da Gian Maria Tosatti, a cura di Eugenio Viola, ispirato al Castello Interiore (1577) di Santa Teresa d’Avila, che suddivide l’animo umano in sette stanze, trasposte dall’artista in altrettante installazioni site-specific. Dopo 1_La peste, nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano ai Banchi Nuovi; 2_Estate, nell’ex Anagrafe Comunale in Piazza Dante; 3_Lucifero, negli ex Magazzini Generali del Porto di Napoli; 4_Ritorno a casa, presso l’ex Ospedale militare di Napoli; 5_ I Fondamenti della luce, negli spazi dell’ex convento di Santa Maria della Fede; 6_Miracolo impiantata in un’ex fabbrica nel cuore pulsante di Forcella, si giunge a 7_ Terra dell’ultimo cielo, ospitata nella chiesa dell’ex Ospedale militare di Napoli, all’interno del Complesso della Santissima Trinità delle Monache, che l’Università Suor Orsola Benincasa sta recuperando, nell’ambito di un ampio progetto di restauro.
7_Terra dell’ultimo cielo, da un lato, conserva i riferimenti, costanti in tutto il ciclo, a Santa Teresa e a Dante, dall’altro in questo ultimo capitolo l’artista è stato accompagnato da un ulteriore e metaforico Virgilio, in questo caso specifico da René Daumal e dalla conoscenza “trasformatrice” di sé propugnata dal filosofo francese. Nel sistema cosmologico dantesco, questa tappa corrisponde alla vertigine del poeta che si arrende all’impossibilità di raccontare cosa ci sia oltre una certa altezza del cielo. In quest’opera, per molti aspetti la più visionaria della serie, Tosatti ne propone un’ipotesi: diviene qui manifesto che scopo dell’uomo è quello di elevarsi verso la piena consapevolezza dell’incredibile altezza dello spirito umano. Ecco, dunque, un terreno da percorrere ancora, la “terra dell’ultimo cielo” che non è un luogo per una beatitudine da godere. Tutt’altro. È un punto da cui partire, consapevolmente: chi lo raggiunge, comprende che è suo dovere ritornare nel mondo per testimoniarne la presenza di quelluogo, e per indicarne la strada. Sotto il profilo simbolico e formale, quest’ultimo lavoro sussume tutte i capitoli precedenti, in una vera e propria visione ricapitolativa. Nello specifico, di alcuni rappresenta la visione speculare, sebbene ribaltata di segno. È il caso di Lucifero, il terzo capitolo, di cui ritornano una serie di elementi: la sabbia, gli alberi, gli uccelli, impiegati per mostrare e condividere che, malgrado tutto, il fondo del paradiso, in cui si ambienta metaforicamente quest’ultimo intervento, è uguale al fondo dell’inferno perché tutto, in questo viaggio nei regni dello spirito, è nient’altro che un restare nel medesimo luogo, l’anima umana.
In questo modo, si chiude l’equazione che Tosatti ha aperto nel 2013, all’inizio di questo cammino, fisico e metaforico, alla ricerca di una dimora, di una casa, che è poi la forma dell’anima tracciata in questo “romanzo di formazione” scritto tra le pieghe della città di Napoli. Il cui racconto sarà restituito nei prossimi mesi, sempre a Napoli, in una versione unitaria.
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