Dal 9 settembre al 31 gennaio

Correggio 500, un itinerario da scoprire a Parma

Antonio Allegri detto il Correggio, Cupola del Duomo di Parma, 1524-1530. Lucio Rossi foto R.C.R. Parma
 

Francesca Grego

11/07/2024

Parma - Più che dipinti, sembrano galleggiare nell’aria librandosi verso il cielo: sono i personaggi della Cupola del Correggio nel Duomo di Parma, tra i capolavori cinquecenteschi più ammirati e copiati dagli artisti del Barocco. Un inganno ottico ardito e sublime che avrebbe rapito Stendhal e che avrebbe convinto il Mengs che quella cupola era “la più bella di tutte, che siensi dipinte prima e dopo”. Era il 1524 quando Correggio iniziò l’impresa, appena terminata un’altra mirabile cupola nella Basilica di San Giovanni Evangelista.  A 500 anni da allora, Parma lancia il progetto Correggio 500, che dal 9 settembre 2024 al 31 gennaio 2025 celebrerà l’opera di uno degli artisti più inventivi e originali del tardo Rinascimento.   

Se nella Basilica di San Giovanni, all’interno dell’omonimo monastero benedettino, i visitatori potranno ammirare dal vero i dipinti del Correggio, nel monumentale refettorio del convento gli affreschi saranno visibili a distanza ravvicinata grazie all’installazione “Il Cielo per un’istante in terra”, generata da un progetto del fotografo Lucio Rossi, che ha realizzato il perfetto fotopiano della Cupola. Dettagli, finezze e ingegnose soluzioni escogitate dal Correggio in una delle sue imprese più ambiziose saranno finalmente a portata di sguardo, compresa una porzione degli affreschi da sempre visibile solo ai monaci, perché rivolta verso il coro a loro riservato. 


"Il Cielo per un istante in terra" © Lucio Rossi foto R.C.R. Parma

Ma non finisce qui. Mentre il Monastero di San Giovanni invita alla scoperta con tre grandiosi chiostri e una biblioteca che custodisce tesori unici al mondo, la seconda tappa di Correggio 500 ci conduce al Monastero di San Paolo, oggi trasformato in museo, con la celebre Camera della Badessa decorata anch’essa dal maestro emiliano. Voluta dalla benedettina Giovanna da Piacenza, donna colta e appassionata d’arte, la Camera fu per l’epoca un’opera innovativa, zeppa di simboli reconditi che nel Novecento hanno messo alla prova esperti del calibro di Ernst Gombrich, Erwin Panofsky, Roberto Longhi. Ammiratissime dagli artisti del tempo - Parmigianino in primis - dal segreto di un convento di clausura le preziose decorazioni strizzano l’occhio alla Sala delle Asse di Leonardo al Castello Sforzesco, al Cenacolo di Santa Maria della Grazie e alla Camera degli Sposi di Mantegna a Mantova, ma vi aggiungono il tocco dell’illusione manierista caratteristica del tardo Cinquecento. Un complesso disegno d’insieme trova corrispondenza nella cura per i dettagli più minuti, dai giochi dei fanciulli ai fregi di stoviglie e suppellettili legate al tema del convito, fino al finto pergolato della volta che si apre sul cielo, trasformando la stanza in un giardino. 


Correggio, Camera della Badessa nel Monastero di San Paolo, Parma © Lucio Rossi R.C.R. Parma

Correggio 500 offrirà la realtà aumentata di Hortus Conclusus 2.0: storia e sviluppo del Monastero di San Paolo, un viaggio immersivo che partendo dalla Parma di epoca romana arriverà alla nascita del convento, al suo sviluppo e alla commissione al Correggio per la decorazione pittorica. Grazie a un visore VR i visitatori potranno muoversi all’interno degli antichi paesaggi, conoscerne l’evoluzione e scoprire i legami tra i due monasteri decorati dal pittore. La tecnologia di realtà virtuale permetterà di navigare all’interno dell’affresco, visualizzando dettagli e caratteristiche altrimenti invisibili. E per chi desidera approfondire la conoscenza del Correggio, l’itinerario prosegue al Complesso della Pilotta con una sezione della Pinacoteca interamente dedicata al maestro emiliano.  


Correggio, Camera della Badessa nel Monastero di San Paolo, Parma © Lucio Rossi R.C.R. Parma

Correggio 500 si muove tra due e più luoghi d’arte e di storia separati da appena 500 passi. La mano di un artista, tra i maggiori del Rinascimento italiano, tesse un filo tra particolari ambienti monastici che, attraverso i secoli, hanno saputo custodire e tramandare un gusto, un genio, una storia che identifica Parma come città d’arte, di grandi capolavori e di grande bellezza”, spiega il Vice Sindaco di Parma e Assessore a Cultura e Turismo Lorenzo Lavagetto: “Correggio 500 offre uno sguardo profondo alla sua epoca di attività e una divulgazione suggestiva grazie alle nuove tecnologie. Il nostro obiettivo è di consentire a tutti, con percorsi totalmente accessibili e tecnologie all’avanguardia, di ammirare informati. Attraversare Parma, tornare nel suo 1500 sarà un piacere estetico, ma certo anche un’incantevole occasione di conoscenza”.  


Correggio, affreschi del Duomo di Parma © Lucio Rossi foto R.C.R. Parma





COMMENTI