Un nuovo allestimento per il capolavoro madrileno
Un Caravaggio a Palazzo: torna al pubblico la Salomé dei re di Spagna
Michelangelo Merisi da Caravaggio, Salomé con la testa del Battista, 1608 circa. Olio su tela. Colleccion Felipe IV, Patrimonio Nacional. Palazzo Reale di Madrid
Francesca Grego
16/02/2022
Mondo - Un concerto di musica barocca ha accolto la Salomé con la testa del Battista di Caravaggio nel sontuoso Gabinetto degli Stucchi del Palazzo Reale di Madrid. Dopo diversi anni trascorsi lontano dai riflettori e un importante restauro concluso nel 2015, il quadro torna visibile al pubblico in un allestimento dedicato, che in atmosfera intima e raccolta permette di apprezzare tutta l’intensità della pittura del maestro seicentesco.
“In Spagna si contano solo quattro dipinti di Caravaggio e questo è uno di quelli attribuibili con certezza alla mano del grande pittore”, spiega Leticia Ruiz Gòmez, direttrice delle Collezioni Reali del Patrimonio Nacional. “In questo momento Caravaggio è oggetto di rinnovato interesse per la comparsa di una nuova opera nelle collezioni spagnole”, aggiunge, citando l’Ecce Homo messo all’asta nell’aprile 2021 e bloccato subito dopo perché giudicato bene di interesse nazionale. Mentre gli esperti lavorano per valutare la sua autenticità, in molti “hanno chiesto di poter ammirare con calma un dipinto così importante” come la Salomé. Per questo si è deciso di collocarlo in un ambiente di prestigio e di renderlo accessibile a tutti senza costi aggiuntivi rispetto al biglietto di ingresso a Palazzo. “Credo sia stata una buona idea creare un allestimento esclusivo per questo quadro: con così pochi Caravaggio nel nostro paese, esporre la Salomé è un lusso che siamo felici di poter regalare ai visitatori”, conclude Ruiz Gòmez.
Michelangelo Merisi da Caravaggio, Salomé con la testa del Battista (dettaglio), 1608 circa. Olio su tela. Colleccion Felipe IV, Patrimonio Nacional. Palazzo Reale di Madrid
Come spesso accade nella storia delle opere d’arte, è un puro caso che il quadro si trovi in Spagna. Il biografo di Caravaggio Giovanni Bellori racconta che fu realizzato a Napoli durante l’ultimo scorcio della vita dell’artista e da lui stesso spedito ad Alof de Wignacourt, gran maestro dell’Ordine di Malta, nella speranza di riconquistarne i favori dopo l’espulsione dall’isola nel 1608. Ma a Malta la Salomé non arrivò mai: bloccata nel porto di Napoli insieme alla nave che avrebbe dovuto trasportarla, passò di mano in mano attraverso le proprietà di facoltosi collezionisti. Nel 1657 la rintracciamo nella raccolta del viceré di Napoli García de Avellaneda y Haro, che nove anni dopo la dona al re di Spagna Filippo IV. Nel 1666 il dipinto è in bella mostra nell’Alcàzar di Madrid e figura tra le punte di diamante della straordinaria collezione di Filippo, ma un secolo dopo l’incendio del palazzo minaccia di distruggerlo per sempre. Scampato alle fiamme, nei secoli successivi il quadro proseguirà il suo viaggio tra le numerose residenze della Corona. E ancora oggi le peregrinazioni non sono finite per la Salomé, che troverà la sua sede definitiva nel Museo de las Collecciones Reales: un immenso contenitore di spazi espositivi costruito tra il 2006 e il 2015 nel complesso della reggia madrilena che, una volta inaugurato, rappresenterà un polo culturale d’eccellenza nella capitale spagnola.
In attesa di questo momento, Caravaggio regna incontrastato nel Gabinetto degli Stucchi, dove un’illuminazione discreta e sensibile, pensata per evidenziare le caratteristiche del quadro dall’architetto Francisco Bocanegra, fa emergere dalla penombra la scena biblica come sul palco di un teatro: seria ma soddisfatta, la giovane Salomé mostra la testa del Battista su un vassoio d’argento, fissando lo spettatore dritto negli occhi. “Nell’ultimo periodo della sua vita, l’artista enfatizza le caratteristiche che lo hanno reso un rivoluzionario della pittura, affidando alla luce un ruolo fondamentale”, spiega ancora la direttrice Leticia Ruiz Gòmez.
Michelangelo Merisi da Caravaggio, Salomé con la testa del Battista (dettaglio), 1608 circa. Olio su tela. Colleccion Felipe IV, Patrimonio Nacional. Palazzo Reale di Madrid
“Caravaggio consegue in questa scena un'invenzione straordinaria”, osserva la conservatrice di pittura antica Carmen Garcìa-Frìas-Checa: “Il soggetto è stato trattato in una forma totalmente innovativa. Raccontando questa storia, di solito i pittori si soffermavano sull’orrore del martirio di San Giovanni. Tutto è calmo, invece, nel quadro di Caravaggio e Salomé appare come la vera, indiscutibile protagonista della scena. Questo dipinto rappresenta oggi uno dei pezzi più rilevanti nelle collezioni del Patrimonio Nacional: è arrivato il momento di tornare a mostrarlo al pubblico”.
E da oggi è possibile avvicinarsi al capolavoro caravaggesco anche in versione virtuale: il sito del Patrimonio Nacional ha infatti approntato una sezione dedicata con le immagini in alta risoluzione del dipinto da ingrandire a piacere, un video divulgativo, un gioco online sul tema, nonché notizie sulla storia dell’opera e un approfondimento curato da Maria Cristina Terzaghi, esperta del maestro seicentesco che a marzo sarà tra i relatori di un ciclo di conferenze attorno alla sua opera e al collezionismo in terra iberica.
Michelangelo Merisi da Caravaggio, Salomé con la testa del Battista (dettaglio), 1608 circa. Olio su tela. Colleccion Felipe IV, Patrimonio Nacional. Palazzo Reale di Madrid
“In Spagna si contano solo quattro dipinti di Caravaggio e questo è uno di quelli attribuibili con certezza alla mano del grande pittore”, spiega Leticia Ruiz Gòmez, direttrice delle Collezioni Reali del Patrimonio Nacional. “In questo momento Caravaggio è oggetto di rinnovato interesse per la comparsa di una nuova opera nelle collezioni spagnole”, aggiunge, citando l’Ecce Homo messo all’asta nell’aprile 2021 e bloccato subito dopo perché giudicato bene di interesse nazionale. Mentre gli esperti lavorano per valutare la sua autenticità, in molti “hanno chiesto di poter ammirare con calma un dipinto così importante” come la Salomé. Per questo si è deciso di collocarlo in un ambiente di prestigio e di renderlo accessibile a tutti senza costi aggiuntivi rispetto al biglietto di ingresso a Palazzo. “Credo sia stata una buona idea creare un allestimento esclusivo per questo quadro: con così pochi Caravaggio nel nostro paese, esporre la Salomé è un lusso che siamo felici di poter regalare ai visitatori”, conclude Ruiz Gòmez.
Michelangelo Merisi da Caravaggio, Salomé con la testa del Battista (dettaglio), 1608 circa. Olio su tela. Colleccion Felipe IV, Patrimonio Nacional. Palazzo Reale di Madrid
Come spesso accade nella storia delle opere d’arte, è un puro caso che il quadro si trovi in Spagna. Il biografo di Caravaggio Giovanni Bellori racconta che fu realizzato a Napoli durante l’ultimo scorcio della vita dell’artista e da lui stesso spedito ad Alof de Wignacourt, gran maestro dell’Ordine di Malta, nella speranza di riconquistarne i favori dopo l’espulsione dall’isola nel 1608. Ma a Malta la Salomé non arrivò mai: bloccata nel porto di Napoli insieme alla nave che avrebbe dovuto trasportarla, passò di mano in mano attraverso le proprietà di facoltosi collezionisti. Nel 1657 la rintracciamo nella raccolta del viceré di Napoli García de Avellaneda y Haro, che nove anni dopo la dona al re di Spagna Filippo IV. Nel 1666 il dipinto è in bella mostra nell’Alcàzar di Madrid e figura tra le punte di diamante della straordinaria collezione di Filippo, ma un secolo dopo l’incendio del palazzo minaccia di distruggerlo per sempre. Scampato alle fiamme, nei secoli successivi il quadro proseguirà il suo viaggio tra le numerose residenze della Corona. E ancora oggi le peregrinazioni non sono finite per la Salomé, che troverà la sua sede definitiva nel Museo de las Collecciones Reales: un immenso contenitore di spazi espositivi costruito tra il 2006 e il 2015 nel complesso della reggia madrilena che, una volta inaugurato, rappresenterà un polo culturale d’eccellenza nella capitale spagnola.
In attesa di questo momento, Caravaggio regna incontrastato nel Gabinetto degli Stucchi, dove un’illuminazione discreta e sensibile, pensata per evidenziare le caratteristiche del quadro dall’architetto Francisco Bocanegra, fa emergere dalla penombra la scena biblica come sul palco di un teatro: seria ma soddisfatta, la giovane Salomé mostra la testa del Battista su un vassoio d’argento, fissando lo spettatore dritto negli occhi. “Nell’ultimo periodo della sua vita, l’artista enfatizza le caratteristiche che lo hanno reso un rivoluzionario della pittura, affidando alla luce un ruolo fondamentale”, spiega ancora la direttrice Leticia Ruiz Gòmez.
Michelangelo Merisi da Caravaggio, Salomé con la testa del Battista (dettaglio), 1608 circa. Olio su tela. Colleccion Felipe IV, Patrimonio Nacional. Palazzo Reale di Madrid
“Caravaggio consegue in questa scena un'invenzione straordinaria”, osserva la conservatrice di pittura antica Carmen Garcìa-Frìas-Checa: “Il soggetto è stato trattato in una forma totalmente innovativa. Raccontando questa storia, di solito i pittori si soffermavano sull’orrore del martirio di San Giovanni. Tutto è calmo, invece, nel quadro di Caravaggio e Salomé appare come la vera, indiscutibile protagonista della scena. Questo dipinto rappresenta oggi uno dei pezzi più rilevanti nelle collezioni del Patrimonio Nacional: è arrivato il momento di tornare a mostrarlo al pubblico”.
E da oggi è possibile avvicinarsi al capolavoro caravaggesco anche in versione virtuale: il sito del Patrimonio Nacional ha infatti approntato una sezione dedicata con le immagini in alta risoluzione del dipinto da ingrandire a piacere, un video divulgativo, un gioco online sul tema, nonché notizie sulla storia dell’opera e un approfondimento curato da Maria Cristina Terzaghi, esperta del maestro seicentesco che a marzo sarà tra i relatori di un ciclo di conferenze attorno alla sua opera e al collezionismo in terra iberica.
Michelangelo Merisi da Caravaggio, Salomé con la testa del Battista (dettaglio), 1608 circa. Olio su tela. Colleccion Felipe IV, Patrimonio Nacional. Palazzo Reale di Madrid
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