De Pisis a Burri, da Albers a Schifano, il secolo breve si racconta nel cuore di Lecce
Una finestra sul Novecento: apre al pubblico la Collezione Biscozzi Rimbaud
Collezione Biscozzi Rimbaud. Installation view Matino, Schifano, Zorio, Verdirame, Esposito I Courtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
Francesca Grego
05/03/2021
Lecce - Tutto iniziò quasi per caso, quando un venditore di libri porta a porta si presentò nell’abitazione di Luigi Biscozzi, affermato consulente fiscale nella Milano in fermento di fine anni Sessanta. L’intruso tirò fuori dalla borsa una manciata di litografie. L’occhio di Biscozzi cadde su un enigmatico paesaggio in bianco e nero di Renzo Vespignani, poi su una donna in costume da bagno stampata e colorata da Ugo Attardi, entrambe realizzate un anno prima. “Non sapevo chi fossero quegli artisti, mi piacevano e istintivamente le comprai”, avrebbe raccontato in seguito il padrone di casa. La sua avventura nel mondo del collezionismo stava per prendere il largo. L’incontro con Dominique Rimbaud, che diventerà sua moglie poco dopo, darà ulteriore energia alla nuova passione per l’arte.
Collezione Biscozzi Rimbaud. Installation view Burri, Signori, Savelli, Chighine I Courtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
A Milano Biscozzi frequenta il bar Jamaica in Brera, dove incontra fotografi come Ugo Mulas, Mario Dondero, Alfa Castaldi, ma anche artisti Lucio Fontana, Piero Manzoni, Dadamaino, e poi scrittori, giornalisti, critici d’arte. “Io non capivo assolutamente niente di ciò che stava accadendo in quegli anni”, riconoscerà forse con troppa modestia: “nessuno era in grado di capire e prevedere il futuro e la sua importanza”. Animato da un’insaziabile curiosità, Gigi visita con Dominique biennali e grandi mostre, studia le avanguardie, l’arte del dopoguerra e i panorami che prendono forma attorno a sé, comprendendo con Kandinskij che “l’Arte - se è Arte - oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe contenerla e indica il contenuto del futuro”. Acquista dipinti, sculture e grafiche, spaziando tra la scena italiana e quella internazionale, dal primo Novecento agli anni Settanta. Filippo De Pisis, Arturo Martini, Enrico Prampolini, Josef Albers, Alberto Burri, Piero Dorazio, Agostino Bonalumi, Kengiro Azuma, Mario Schifano sono alcuni degli artisti che attraggono la sua attenzione. Mentre la raccolta cresce, Biscozzi inizia ad accarezzare un sogno: restituire la collezione alla sua città d’origine, Lecce, dove si è formato e ha imparato ad amare la bellezza.
Collezione Biscozzi Rimbaud, la mostra dedicata ad Angelo Savelli I Courtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
Il sogno diventa realtà oggi, a due anni e mezzo dalla scomparsa di Luigi: grazie all’impegno di Dominique, le oltre 200 opere della collezione Biscozzi Rimbaud hanno trovato casa in piazza Baglivi, nel cuore antico del capoluogo salentino. Fresco di restauro, un palazzotto in dorata pietra leccese che un tempo apparteneva al convento delle Alcantarine dal 2 marzo accoglie un percorso di circa 70 pezzi, il meglio della collezione.
La sede della Fondazione Biscozzi Rimbaud a Lecce I Courtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
Ordinate secondo criteri cronologici e stilistico-formali dallo storico dell’arte e curatore Paolo Bolpagni, le opere dell’allestimento permanente raccontano ad un tempo gli sviluppi dell’arte italiana e internazionale lungo un secolo e l’avventura di Biscozzi in una stagione di irripetibile fermento creativo, dall’informale all’astratto-geometrico, dall’arte cinetica alla pittura analitica, per poi lasciare spazio a quelle ricerche che “oltrepassano gli statuti tradizionali del quadro e della scultura”, come spiega Bolpagni. Una collezione apparentemente messa insieme dal caso e dalle occasioni, ma che invece è lo specchio dell’intelligenza emotiva di Gigi e Dominique: qui “materiali e oggetti di valenza contraria trovano la loro ragione di coesistere in modo da ottenere, con il semplice accostamento, il massimo di tensione del significato, nel puro gioco dialettico”, scrive il critico e curatore Marco Tagliafierro nel catalogo generale.
Fondazione Biscozzi Rimbaud, cortile interno I Curtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
Pensata come un centro delle arti volto a promuovere l’esplorazione e la condivisione collettiva delle potenzialità di un dialogo tra arti visive, architettura, cinema, musica, letteratura, teatro, la sede della Fondazione Biscazzi Rimbaud sarà inoltre dotata di una biblioteca specializzata e di spazi votati alla sperimentazione creativa e alla didattica, aperti a scuole, accademie e università.
Mostre temporanee dedicate all’arte del XX e del XXI secolo in collaborazione con istituzioni e collezionisti italiani ed europei amplieranno l’offerta del nuovo spazio espositivo: la prima sarà incentrata sulle ricerche di Angelo Savelli, famoso per le sue opere bianche.
Collezione Biscozzi Rimbaud. Installation view Romagnoni, Milani, Milani I Courtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
Collezione Biscozzi Rimbaud. Installation view Burri, Signori, Savelli, Chighine I Courtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
A Milano Biscozzi frequenta il bar Jamaica in Brera, dove incontra fotografi come Ugo Mulas, Mario Dondero, Alfa Castaldi, ma anche artisti Lucio Fontana, Piero Manzoni, Dadamaino, e poi scrittori, giornalisti, critici d’arte. “Io non capivo assolutamente niente di ciò che stava accadendo in quegli anni”, riconoscerà forse con troppa modestia: “nessuno era in grado di capire e prevedere il futuro e la sua importanza”. Animato da un’insaziabile curiosità, Gigi visita con Dominique biennali e grandi mostre, studia le avanguardie, l’arte del dopoguerra e i panorami che prendono forma attorno a sé, comprendendo con Kandinskij che “l’Arte - se è Arte - oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe contenerla e indica il contenuto del futuro”. Acquista dipinti, sculture e grafiche, spaziando tra la scena italiana e quella internazionale, dal primo Novecento agli anni Settanta. Filippo De Pisis, Arturo Martini, Enrico Prampolini, Josef Albers, Alberto Burri, Piero Dorazio, Agostino Bonalumi, Kengiro Azuma, Mario Schifano sono alcuni degli artisti che attraggono la sua attenzione. Mentre la raccolta cresce, Biscozzi inizia ad accarezzare un sogno: restituire la collezione alla sua città d’origine, Lecce, dove si è formato e ha imparato ad amare la bellezza.
Collezione Biscozzi Rimbaud, la mostra dedicata ad Angelo Savelli I Courtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
Il sogno diventa realtà oggi, a due anni e mezzo dalla scomparsa di Luigi: grazie all’impegno di Dominique, le oltre 200 opere della collezione Biscozzi Rimbaud hanno trovato casa in piazza Baglivi, nel cuore antico del capoluogo salentino. Fresco di restauro, un palazzotto in dorata pietra leccese che un tempo apparteneva al convento delle Alcantarine dal 2 marzo accoglie un percorso di circa 70 pezzi, il meglio della collezione.
La sede della Fondazione Biscozzi Rimbaud a Lecce I Courtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
Ordinate secondo criteri cronologici e stilistico-formali dallo storico dell’arte e curatore Paolo Bolpagni, le opere dell’allestimento permanente raccontano ad un tempo gli sviluppi dell’arte italiana e internazionale lungo un secolo e l’avventura di Biscozzi in una stagione di irripetibile fermento creativo, dall’informale all’astratto-geometrico, dall’arte cinetica alla pittura analitica, per poi lasciare spazio a quelle ricerche che “oltrepassano gli statuti tradizionali del quadro e della scultura”, come spiega Bolpagni. Una collezione apparentemente messa insieme dal caso e dalle occasioni, ma che invece è lo specchio dell’intelligenza emotiva di Gigi e Dominique: qui “materiali e oggetti di valenza contraria trovano la loro ragione di coesistere in modo da ottenere, con il semplice accostamento, il massimo di tensione del significato, nel puro gioco dialettico”, scrive il critico e curatore Marco Tagliafierro nel catalogo generale.
Fondazione Biscozzi Rimbaud, cortile interno I Curtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
Pensata come un centro delle arti volto a promuovere l’esplorazione e la condivisione collettiva delle potenzialità di un dialogo tra arti visive, architettura, cinema, musica, letteratura, teatro, la sede della Fondazione Biscazzi Rimbaud sarà inoltre dotata di una biblioteca specializzata e di spazi votati alla sperimentazione creativa e alla didattica, aperti a scuole, accademie e università.
Mostre temporanee dedicate all’arte del XX e del XXI secolo in collaborazione con istituzioni e collezionisti italiani ed europei amplieranno l’offerta del nuovo spazio espositivo: la prima sarà incentrata sulle ricerche di Angelo Savelli, famoso per le sue opere bianche.
Collezione Biscozzi Rimbaud. Installation view Romagnoni, Milani, Milani I Courtesy of Fondazione Biscozzi Rimbaud
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