Claire Chevrier. Camminando
Dal 17 Settembre 2012 al 04 Novembre 2012
Roma
Luogo: Atelier del Bosco Villa Medici
Indirizzo: viale Trinità dei Monti 1
Orari: da martedì a domenica 10.45-13/ 14-19
Curatori: Eric de Chassey
Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 4.50, meno di 25 anni € 3
Telefono per informazioni: +39 06 67611/ 348 7460312
E-Mail info: martinotti@lagenziarisorse.it
Sito ufficiale: http://www.villamedici.it
L'Accademia di Francia A Roma - Villa Medici presenta dal 18 settembre al 4 novembre nell’ambito dell’XI edizione di Fotografia 2012 – Festival internazionale di Roma, la mostra dal titolo "Camminando" di Claire Chevrier, allestita presso l'Atelier del Bosco della Villa.
Claire Chevriernata nel 1963 vive e lavora tra Parigi e Mayet. Nel 2007-2008 è stata ospite dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici come borsista. Ha organizzato diverse mostre personali di grande rilievo e non solo in Francia. Attualmente è in preparazione una sua mostra presso la Biennale d’Art du Havre. Come lei stessa dice, il suo lavoro si interroga sullo spazio e sul posto che gli esseri umani hanno in questo spazio, cercando di tracciare quello che spesso ci sfugge al primo sguardo e prendendo come spunto creativo le grandi città e i luoghi di lavoro.
Il direttore dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici Éric de Chassey così descrive il lavoro dell'artista: Tutte le immagini di Claire Chevrier poggiano sulla ricerca di una buona distanza. La buona distanza, cioè, tra la fotografa e il suo soggetto che induce quella tra la fotografia e i suoi spettatori. «Buona» è un termine che qui non viene inteso in senso morale; esso piuttosto ha a che vedere con la questione dell’efficacia. Un’efficacia estetica, poiché tale pratica della fotografia appartiene a pieno titolo al regime dell’arte; e un’efficacia informazionale, poiché essa documenta una situazione concreta. Per quanto riguarda le immagini di grande formato (realizzate in particolare quando l’artista era pensionante a Villa Medici nel 2007-2008), lo sguardo circola sulla superficie, diretto dai meandri di un elemento strutturante (tubo, cavo, strada) e rilanciato da scansioni di dettagli significativi.
E prosegue: "Per quanto concerne, invece, le immagini di piccolo formato viene proposto uno sguardo di profilo. Là dove si mostrano delle persone al loro posto di lavoro, esso è diretto dall’attrezzo che appare sul volto passando per la mano e la spalla, essendo l’occupazione meno visibile rispetto alla concentrazione. La differenza tra questi due formati risiede più negli sguardi da essi convocati che nei loro rispettivi soggetti. Che mostri paesaggi trasformati dall’attività umana o situazioni di lavoro più concentrate, Claire Chevrier adotta sempre una buona distanza tanto di fronte ai soggetti che ai suoi potenziali spettatori. E si tratta della buona distanza propria del rispetto attento e preciso, non imposta a priori, ma trovata nel momento stesso dell’esercizio dello sguardo e dell’incontro.
La mostra prevede quattordici opere allestite nell'Atelier del Bosco e due grandi baches che saranno posizionate sotto la loggia e nel giardino dei limoni di Villa Medici. Altrettante quattro opere saranno esposte al Macro nell'ambito del Festival di Fotografia.
Durante il vernissage, alle ore 18.30 nella sala musica di Villa Medici, si terrà un incontro sulla fotografia con Éric de Chassey, Marco Delogu, Claire Chevrier, Yto Barrada e Marie Muracciole.
Claire Chevriernata nel 1963 vive e lavora tra Parigi e Mayet. Nel 2007-2008 è stata ospite dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici come borsista. Ha organizzato diverse mostre personali di grande rilievo e non solo in Francia. Attualmente è in preparazione una sua mostra presso la Biennale d’Art du Havre. Come lei stessa dice, il suo lavoro si interroga sullo spazio e sul posto che gli esseri umani hanno in questo spazio, cercando di tracciare quello che spesso ci sfugge al primo sguardo e prendendo come spunto creativo le grandi città e i luoghi di lavoro.
Il direttore dell'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici Éric de Chassey così descrive il lavoro dell'artista: Tutte le immagini di Claire Chevrier poggiano sulla ricerca di una buona distanza. La buona distanza, cioè, tra la fotografa e il suo soggetto che induce quella tra la fotografia e i suoi spettatori. «Buona» è un termine che qui non viene inteso in senso morale; esso piuttosto ha a che vedere con la questione dell’efficacia. Un’efficacia estetica, poiché tale pratica della fotografia appartiene a pieno titolo al regime dell’arte; e un’efficacia informazionale, poiché essa documenta una situazione concreta. Per quanto riguarda le immagini di grande formato (realizzate in particolare quando l’artista era pensionante a Villa Medici nel 2007-2008), lo sguardo circola sulla superficie, diretto dai meandri di un elemento strutturante (tubo, cavo, strada) e rilanciato da scansioni di dettagli significativi.
E prosegue: "Per quanto concerne, invece, le immagini di piccolo formato viene proposto uno sguardo di profilo. Là dove si mostrano delle persone al loro posto di lavoro, esso è diretto dall’attrezzo che appare sul volto passando per la mano e la spalla, essendo l’occupazione meno visibile rispetto alla concentrazione. La differenza tra questi due formati risiede più negli sguardi da essi convocati che nei loro rispettivi soggetti. Che mostri paesaggi trasformati dall’attività umana o situazioni di lavoro più concentrate, Claire Chevrier adotta sempre una buona distanza tanto di fronte ai soggetti che ai suoi potenziali spettatori. E si tratta della buona distanza propria del rispetto attento e preciso, non imposta a priori, ma trovata nel momento stesso dell’esercizio dello sguardo e dell’incontro.
La mostra prevede quattordici opere allestite nell'Atelier del Bosco e due grandi baches che saranno posizionate sotto la loggia e nel giardino dei limoni di Villa Medici. Altrettante quattro opere saranno esposte al Macro nell'ambito del Festival di Fotografia.
Durante il vernissage, alle ore 18.30 nella sala musica di Villa Medici, si terrà un incontro sulla fotografia con Éric de Chassey, Marco Delogu, Claire Chevrier, Yto Barrada e Marie Muracciole.
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