Cibi. Plastica ? … Sì, grazie ! Declinazione artistica di un materiale controverso. Incominciamo dalle mele
Dal 15 Giugno 2018 al 30 Giugno 2018
Mantova
Luogo: Galleria Arianna Sartori
Indirizzo: via Cappello 17
Telefono per informazioni: +39 0376 324260
E-Mail info: info@ariannasartori.191.it
Dal 15 giugno al 30 giugno 2018 la Galleria Arianna Sartori di Mantova nella sede di Via Cappello 17, ospiterà la mostra personale dell’artista milanese CIBI intitolata “Plastica ? … Sì, grazie !” Declinazione artistica di un materiale controverso. Incominciamo dalle mele.
L’inaugurazione della mostra si svolgerà Venerdì 15 giugno alle ore 18.00 alla presenza dell’artista.
“Mi sono da sempre dedicato alla plastica, per necessità e per lavoro; grazie al suo fascino si creò un legame importante cosicché la mia attività si svolse al fianco di una compagna gradevole, sempre giovanile, in continua trasformazione, mai annoiante. Da molto tempo rifletto sulla possibilità di utilizzarla anche in applicazioni meno industriali e ripetitive ma più artigianali ed amene; lentamente è andata delineandosi una personale interpretazione artistica e sempre di più è aumentato il desiderio di esprimerla; molti anni dopo e nel tempo libero l’ho appagato dando così vita all’iniziativa che qui presento.
Regina della plastica Nei miei lavori, abbinato al legno, utilizzo il pmma (polimetilmetacrilato). Puntare su questo materiale non è stato difficile, è bello, caldo, trasparente e soprattutto longevo e stabile alla luce; per queste ragioni molti artisti lo hanno scelto per esprimere la propria creatività. Anche la mia declinazione non poteva prescindere dalle sue qualità cercando però di utilizzarlo in una forma nuova ed inedita verso la quale è stata indirizzata tutta la sperimentazione. Materiale controverso Mi duole osservare, ahimé, quanto sia compromessa l’immagine della plastica; ne è causa la costante diffusione di informazioni a lei sfavorevoli, alcune strampalate altre non verificabili. Questa costante delegittimazione la colpisce più di quanto si potrebbe immaginare; un esempio: quando feci stampare la locandina in occasione di una recente esposizioni, al tipografo incaricato era venuto il dubbio che il testo potesse contenere un errore: … scusi, mi chiese, è corretto il “Sì, grazie” ? … Sa … a me suonerebbe meglio “No, grazie” ! Non trovo nessun altro materiale nel mondo minerale o vegetale che sia stato così avvilito. Quando anni fa scoprii la plastica rimanendone affasciato e facendola diventare compagna di lavoro non immaginavo di doverne un giorno difendere l’immagine; mi sgomenta però vederla sempre più spesso sul banco degli imputati condannata senza appello ed anche per questo la mia iniziativa può avere un senso: non dilungandomi per sostenere tesi in sua difesa facilmente confutabili da chi vorrebbe difendere ad ogni costo la propria opposta verità ma avvicinando al pubblico un materiale con un esempio pratico per affidare al sentimento più che alla ragione qualsiasi riflessione. E per fare ciò parto dall’inizio, dalle prime esperienze, dalla scelta dei materiali e dalle… mele che diventarono ben presto l’oggetto ideale con il quale affinare una tecnica per esprimerla al meglio.
La mela
Scelsi questo frutto per la semplicità e la bellezza ed iniziai per gioco a fissarne l’immagine. Piano piano mi accorsi che, pur con il suo sacrificio, avrei potuto garantire una vita eterna alla sua forma, così, in parte, anche al suo DNA. Imparai a cogliere i minimi dettagli e a comprendere di poter contare su una dimensione infinita ed irripetibile di differenze: comprendere di non avere limiti in tale senso è ancora, nella sua semplicità, una grande meraviglia.
Oggi nel mio lavoro la mela è diventata una componente marginale che comunque non trascuro e continuo ad utilizzare come strumento per affinare un metodo trasportando i risultati sulle nuove realizzazioni.
Così la mia tela acrilica diventa un materiale sartoriale che oltre a cucirsi addosso a pezzi della natura come un frutto, una foglia, un pezzo di legno diventa un binario, un tracciato, una geometria sognate, una architettura planare ma… rimaniamo alle mele che gentilmente accolte nella Galleria di Arianna Sartori saranno le protagoniste”.
Cibi
CIBI nasce a Rho nel 1955, frequenta a Milano la facoltà di chimica industriale entrando ben presto nel mondo del lavoro dedicandosi alla plastica; in tale materiale intravede da subito potenzialità creative straordinarie ma lascia questa visione alle spalle per dedicarsi all’azienda nella quale ricerca, sperimenta e porta sul mercato numerose soluzioni nei settori industriali più diversi. Ed è durante questo affascinante cammino all’interno dell’universo plastico che Cibi incontrerà il polimetilmetacrilato (PMMA): ne rimarrà folgorato ed una sorta di innamoramento / panico farà sì che esso diventi da quel momento il suo punto di riferimento sul quale dedicarsi con grande passione e concentrare l’attenzione. Nonostante il recente impegno creativo sia ancora condiviso con il suo lavoro Cibi ha esposto le sue opere in alcuni recenti eventi: con “Materioteca” laboratorio milanese che promuove e valorizza le materie plastica, ha partecipato alla fiera Plast di Milano nel 2014 e alla fiera Mecspe di Parma nel 2016; con il collettivo “Fuori di Design” ha partecipato al “Doposalone” di Milano, spazio Ansaldo, nel 2016; a cavallo tra il 2016 ed il 2017 la Galleria “Il Bagolaro” di Vincenzo Palmieri gli dedica la sua prima personale ad Arluno (MI).
Orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso Festivi
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