Dal 24 al 26 settembre in una settimana ricca di sorprese
La Svizzera riparte con Art Basel. Le novità dell'edizione 2021
Art Basel, Messeplatz I Courtesy Art Basel
Francesca Grego
15/09/2021
Il sipario sta per alzarsi su Art Basel, la fiera internazionale che dal 1970 riunisce nel cuore della Svizzera il meglio dell’arte moderna e contemporanea disponibile sul mercato. Distribuita in tre giornate, dal 24 al 26 settembre, l’edizione 2021 celebrerà il ritorno alla normalità dopo le incertezze dell’ultimo anno. Circa 270 gallerie e oltre 4 mila artisti sono pronti a offrire al pubblico proposte in arrivo a Basilea da 33 paesi del mondo, spaziando tra dipinti e installazioni, video, grafiche e sculture, capolavori storici e novità assolute, da esplorare fisicamente in una spettacolare kermesse, oppure a distanza, grazie alla formula ormai ben collaudata delle OVR - Online Viewing Rooms della piattaforma Art Basel Live.
Ma per i visitatori sarà forse ancora più divertente passeggiare per le strade di Basilea alla ricerca delle 20 opere site specific disseminate dagli organizzatori nel tessuto cittadino. E poi lasciarsi sorprendere dagli interventi performativi che animeranno la Messeplatz, la vasta piazza della fiera, tra la torre svettante di Morger & Degelo e la celebre “Finestra sul Cielo” di Herzog & De Meuron.
All’interno dei padiglioni, rarità e ricercati oggetti del desiderio tenteranno i collezionisti dalla sezione Galleries, che riunisce le più rinomate gallerie internazionali, mentre Features presenterà in originali allestimenti curatoriali opere del XX e XXI secolo e Statements aprirà uno scorcio sui migliori talenti emergenti. Tutti i linguaggi hanno il proprio posto in Art Basel: in Edition, per esempio, troveremo il meglio delle arti grafiche e la sezione Film rifletterà sul ruolo del medium audiovisivo nell’immaginario globale contemporaneo.
Insolita per gli spazi dei tradizionali stand fieristici, Unlimited si conferma tra le sezioni più attese: è dedicata alle opere di grande formato e alle installazioni immersive che catalizzano l’attenzione del pubblico. Quest’anno l’offerta è particolarmente ricca, con 62 lavori, tra dipinti, sculture, opere in tessuto, installazioni, video e fotografie.
Ryoji Ikeda, data-verse 3, 2021 I Courtesy of the artist and Almine Rech, Paris
Quando l’arte è fuori misura: le scelte del curatore di Unlimited
“Sarà un’esperienza bella e umana”, annuncia il curatore Giovanni Carmine, che dal 2007 dirige la Kunst Halle di San Gallo: “La cosa interessante di Unlimited è che l’eterogeneità delle proposte. Sarà interessante vedere pezzi storici giustapposti a lavori di giovani artisti”.
“La pandemia ha amplificato il bisogno di un rapporto diretto con le opere originali”, continua Carmine. “Viviamo l’incontro con l’arte in modo più intenso: la nostra attenzione e la nostra voglia di confronto sono in crescita. In questo contesto Unlimited si rivela il palcoscenico ideale per vivere queste sensazioni in uno spazio reale, per assaporarle, per rifletterci su”. I grandi nomi non mancano: scopriremo per la prima volta Picture at an Exhibition (2018-2021), disegno fotografico inedito di David Hockney, e sperimenteremo in modo nuovo il fascino di opere come Rollings (Savage) di Robert Rauschenberg (1984) o London Fog di Gilbert & George (1973), magnetiche ciascuna a proprio modo a dispetto dei decenni trascorsi.
Urs Fischer, Untitled (Bread House), 2004–06/2021 I Courtesy the artist and Jeffrey Deitch, New York City
Tra le preferite del curatore c’è l’installazione Senza titolo (Bread House) di Urs Fischer (2004-2021). “È un lavoro sulla fragilità”, spiega Carmine. “C'è la sensazione che potrebbe crollare davanti a noi. E assume oggi un significato totalmente diverso rispetto a quando è stato realizzato per la prima volta, perché siamo in un periodo in cui ognuno si è confrontato con la propria fragilità. Riguarda anche tante altre cose. Il pane è un alimento che unisce tutte le culture. È un simbolo incredibilmente forte di umanità. Ci ricorda Hansel e Gretel o una piccola casa delle streghe. È una scultura straordinaria e un'opera iconica di Urs Fischer, che tutti conoscono o vorrebbero vivere almeno una volta”.
E se Giving Up The Shadows On My Face di Lucy McKenzie (2019-20) gioca a nascondino in un murales di stampo sovietico per mostrare quanto oggi, dopo il crollo delle ideologie, la comunicazione sia potente nel manipolare la realtà, in data-verse 3 (2021) l’artista e compositore Ryoji Ikeda orchestra un’esperienza coinvolgente e sensoriale trasformando set di dati in suoni e luci ipnotiche. “È travolgente, come se fossimo stati teletrasportati in Matrix”, commenta il curatore di Unlimited.
Art Basel 2021 I Courtesy Art Basel
Parcours: alla ricerca della felicità per le strade di Basilea
Art Basel è pronta a sorprendere i visitatori anche fuori dai padiglioni della fiera. In occasione della kermesse internazionale, infatti, l’arte trabocca dagli spazi che le sono tradizionalmente riservati per invadere il centro storico di Basilea. Venti artisti hanno collaborato con il curatore Samuel Leuenberger nella realizzazione della sezione Parcours, rispondendo con altrettante opere alla domanda “Possiamo trovare la felicità insieme?”. Luoghi pubblici e privati, a volte insoliti, sono le tappe di un itinerario inedito nel segno della partecipazione. I progetti, tutti site-specific, non conoscono la monotonia.
Claudia Comte, After Nature, 2021 I © Courtesy of the Artist and Museo Nacional Thyssen-Bornemisza
Se la svizzera Claudia Comte, per esempio, è pronta a catalizzare l’attenzione del pubblico con 12 grandi dipinti e performance nell’imperdibile scenario dello Stadtcasino, sulla Marktplatz il britannico Hamish Fulton propone una delle sue leggendarie passeggiate e il lituano Augustas Serapinas si prepara a sconvolgere la routine della galleria Emalin con i Mudmen, sculture di fango e paglia. Non mancheranno all’appello nemmeno i principali musei cittadini come il Kunstmuseum e la Kunsthalle, teatri di originali installazioni.
Messeplatz, Basilea I Courtesy Svizzera Turismo
Appuntamento a Messeplatz per una settimana di performance e installazioni
Cuore pulsante dell’evento fieristico, tra martedì 21 e domenica 26 settembre Messeplatz si accende con gli interventi performativi di due noti protagonisti della scena contemporanea. Da Londra, Monster Chetwynd sbarca a Basilea con Tears, uno show ispirato al celebre gioiello di Salvador Dalì a forma di occhio che piange. Nella pratica di Chetwynd - che è abituata a fondere performance, media diversi e i contributi degli spettatori - la creazione di Dalì si trasforma in un insolito spazio scultoreo, abitato da danzatori e artisti racchiusi in enormi palloncini in movimento, gli Zorb.
Monster Chetwynd and performers I Courtesy of Sadie Coles HQ, London; Massimo De Carlo, Milan, London, Paris, and Hong Kong; and Gregor Staiger Zurich I Photo by Lennard Ehlers and Sebastian Lendenmann
Cecilia Bengolea, invece, ha scelto come coprotagonista della sua opera la fontana di Messeplatz: un’installazione di video e collage galleggerà sull’acqua per tutta la settimana, mentre l’artista argentina e i suoi collaboratori attiveranno lo spazio attraverso la danza invitando il pubblico a unirsi all’azione. Basato sull’uso dell’empatia e sulla ricerca di uno scambio emotivo, l’intervento di Bengolea mette al centro i corpi dell’artista e degli spettatori, trasformando la performance in una gigantesca scultura animata.
Art Basel 2021, Cecilia Bengolea I Courtesy Art Basel
Ma per i visitatori sarà forse ancora più divertente passeggiare per le strade di Basilea alla ricerca delle 20 opere site specific disseminate dagli organizzatori nel tessuto cittadino. E poi lasciarsi sorprendere dagli interventi performativi che animeranno la Messeplatz, la vasta piazza della fiera, tra la torre svettante di Morger & Degelo e la celebre “Finestra sul Cielo” di Herzog & De Meuron.
Kees van Dongen, Portrait de femme blonde au chapeau, ca. 1912
© VG Bild-Kunst, Bonn 2021 © Galerie Thomas, 2021
All’interno dei padiglioni, rarità e ricercati oggetti del desiderio tenteranno i collezionisti dalla sezione Galleries, che riunisce le più rinomate gallerie internazionali, mentre Features presenterà in originali allestimenti curatoriali opere del XX e XXI secolo e Statements aprirà uno scorcio sui migliori talenti emergenti. Tutti i linguaggi hanno il proprio posto in Art Basel: in Edition, per esempio, troveremo il meglio delle arti grafiche e la sezione Film rifletterà sul ruolo del medium audiovisivo nell’immaginario globale contemporaneo.
Insolita per gli spazi dei tradizionali stand fieristici, Unlimited si conferma tra le sezioni più attese: è dedicata alle opere di grande formato e alle installazioni immersive che catalizzano l’attenzione del pubblico. Quest’anno l’offerta è particolarmente ricca, con 62 lavori, tra dipinti, sculture, opere in tessuto, installazioni, video e fotografie.
Ryoji Ikeda, data-verse 3, 2021 I Courtesy of the artist and Almine Rech, Paris
Quando l’arte è fuori misura: le scelte del curatore di Unlimited
“Sarà un’esperienza bella e umana”, annuncia il curatore Giovanni Carmine, che dal 2007 dirige la Kunst Halle di San Gallo: “La cosa interessante di Unlimited è che l’eterogeneità delle proposte. Sarà interessante vedere pezzi storici giustapposti a lavori di giovani artisti”.
“La pandemia ha amplificato il bisogno di un rapporto diretto con le opere originali”, continua Carmine. “Viviamo l’incontro con l’arte in modo più intenso: la nostra attenzione e la nostra voglia di confronto sono in crescita. In questo contesto Unlimited si rivela il palcoscenico ideale per vivere queste sensazioni in uno spazio reale, per assaporarle, per rifletterci su”. I grandi nomi non mancano: scopriremo per la prima volta Picture at an Exhibition (2018-2021), disegno fotografico inedito di David Hockney, e sperimenteremo in modo nuovo il fascino di opere come Rollings (Savage) di Robert Rauschenberg (1984) o London Fog di Gilbert & George (1973), magnetiche ciascuna a proprio modo a dispetto dei decenni trascorsi.
Urs Fischer, Untitled (Bread House), 2004–06/2021 I Courtesy the artist and Jeffrey Deitch, New York City
Tra le preferite del curatore c’è l’installazione Senza titolo (Bread House) di Urs Fischer (2004-2021). “È un lavoro sulla fragilità”, spiega Carmine. “C'è la sensazione che potrebbe crollare davanti a noi. E assume oggi un significato totalmente diverso rispetto a quando è stato realizzato per la prima volta, perché siamo in un periodo in cui ognuno si è confrontato con la propria fragilità. Riguarda anche tante altre cose. Il pane è un alimento che unisce tutte le culture. È un simbolo incredibilmente forte di umanità. Ci ricorda Hansel e Gretel o una piccola casa delle streghe. È una scultura straordinaria e un'opera iconica di Urs Fischer, che tutti conoscono o vorrebbero vivere almeno una volta”.
E se Giving Up The Shadows On My Face di Lucy McKenzie (2019-20) gioca a nascondino in un murales di stampo sovietico per mostrare quanto oggi, dopo il crollo delle ideologie, la comunicazione sia potente nel manipolare la realtà, in data-verse 3 (2021) l’artista e compositore Ryoji Ikeda orchestra un’esperienza coinvolgente e sensoriale trasformando set di dati in suoni e luci ipnotiche. “È travolgente, come se fossimo stati teletrasportati in Matrix”, commenta il curatore di Unlimited.
Art Basel 2021 I Courtesy Art Basel
Parcours: alla ricerca della felicità per le strade di Basilea
Art Basel è pronta a sorprendere i visitatori anche fuori dai padiglioni della fiera. In occasione della kermesse internazionale, infatti, l’arte trabocca dagli spazi che le sono tradizionalmente riservati per invadere il centro storico di Basilea. Venti artisti hanno collaborato con il curatore Samuel Leuenberger nella realizzazione della sezione Parcours, rispondendo con altrettante opere alla domanda “Possiamo trovare la felicità insieme?”. Luoghi pubblici e privati, a volte insoliti, sono le tappe di un itinerario inedito nel segno della partecipazione. I progetti, tutti site-specific, non conoscono la monotonia.
Claudia Comte, After Nature, 2021 I © Courtesy of the Artist and Museo Nacional Thyssen-Bornemisza
Se la svizzera Claudia Comte, per esempio, è pronta a catalizzare l’attenzione del pubblico con 12 grandi dipinti e performance nell’imperdibile scenario dello Stadtcasino, sulla Marktplatz il britannico Hamish Fulton propone una delle sue leggendarie passeggiate e il lituano Augustas Serapinas si prepara a sconvolgere la routine della galleria Emalin con i Mudmen, sculture di fango e paglia. Non mancheranno all’appello nemmeno i principali musei cittadini come il Kunstmuseum e la Kunsthalle, teatri di originali installazioni.
Messeplatz, Basilea I Courtesy Svizzera Turismo
Appuntamento a Messeplatz per una settimana di performance e installazioni
Cuore pulsante dell’evento fieristico, tra martedì 21 e domenica 26 settembre Messeplatz si accende con gli interventi performativi di due noti protagonisti della scena contemporanea. Da Londra, Monster Chetwynd sbarca a Basilea con Tears, uno show ispirato al celebre gioiello di Salvador Dalì a forma di occhio che piange. Nella pratica di Chetwynd - che è abituata a fondere performance, media diversi e i contributi degli spettatori - la creazione di Dalì si trasforma in un insolito spazio scultoreo, abitato da danzatori e artisti racchiusi in enormi palloncini in movimento, gli Zorb.
Monster Chetwynd and performers I Courtesy of Sadie Coles HQ, London; Massimo De Carlo, Milan, London, Paris, and Hong Kong; and Gregor Staiger Zurich I Photo by Lennard Ehlers and Sebastian Lendenmann
Cecilia Bengolea, invece, ha scelto come coprotagonista della sua opera la fontana di Messeplatz: un’installazione di video e collage galleggerà sull’acqua per tutta la settimana, mentre l’artista argentina e i suoi collaboratori attiveranno lo spazio attraverso la danza invitando il pubblico a unirsi all’azione. Basato sull’uso dell’empatia e sulla ricerca di uno scambio emotivo, l’intervento di Bengolea mette al centro i corpi dell’artista e degli spettatori, trasformando la performance in una gigantesca scultura animata.
Art Basel 2021, Cecilia Bengolea I Courtesy Art Basel
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