Outofline photo collective. Una narrazione (s)oggettiva del dissenso

Outofline photo collective. Una narrazione (s)oggettiva del dissenso
Dal 14 Marzo 2014 al 30 Marzo 2014
Pisa
Luogo: Cantiere San Bernardo
Indirizzo: via P. Gori
Orari: venerdì, sabato e domenica 18.30-22
Curatori: Outofline photo collective
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 340 8330581
E-Mail info: outoflinephotocollective@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.outoflinephotocollective.org
Dal 14 al 30 marzo il CBS ospita la mostra del collettivo Outofline.
Outofline photo collective nasce nel 2011 dalla necessità di andare oltre l’informazione mainstream. Scatto dopo scatto, l'obiettivo diventa praticare la fotografia come azione politica, utilizzando uno stile di informazione dichiaratamente di parte.
Una narrazione (s)oggettiva del dissenso
Costruire una narrazione che sia condivisa da chi fotografa e da chi è fotografato. Una visione soggettiva e parziale che diventa testimonianza di un'identità collettiva.
Raccontare attraverso le immagini i desideri e le rivendicazioni dei protagonisti del dissenso di questi ultimi anni, con cui il collettivo ha costruito legami forti, in una prospettiva interna e solidale. Individuare il filo rosso che lega studenti e precari, teatri e presidi davanti ai posti di lavoro, mostrando la ricchezza delle relazioni e degli incontri in spazi riaperti, occupati, liberati, fotografando questi luoghi, prima abbandonati, poi recuperati e vissuti.
Capire gli effettivi problemi che il turismo delle Grandi Navi provoca sul territorio. Un viaggio che passa attraverso le conosciutissime situazioni di Venezia e dell’isola del Giglio, fino ad arrivare a Savona, il cui piccolo porto è invaso dalle immense città galleggianti.
Sono questi i temi della mostra, come del progetto fotografico di cui vuole essere espressione.
Raccontare attraverso le immagini i desideri e le rivendicazioni dei protagonisti del dissenso di questi ultimi anni, con cui il collettivo ha costruito legami forti, in una prospettiva interna e solidale. Individuare il filo rosso che lega studenti e precari, teatri e presidi davanti ai posti di lavoro, mostrando la ricchezza delle relazioni e degli incontri in spazi riaperti, occupati, liberati, fotografando questi luoghi, prima abbandonati, poi recuperati e vissuti.
Capire gli effettivi problemi che il turismo delle Grandi Navi provoca sul territorio. Un viaggio che passa attraverso le conosciutissime situazioni di Venezia e dell’isola del Giglio, fino ad arrivare a Savona, il cui piccolo porto è invaso dalle immense città galleggianti.
Sono questi i temi della mostra, come del progetto fotografico di cui vuole essere espressione.
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