FOTOGRAFICA. Festival di Fotografia Bergamo - FUORI DAL CENTRO
Dal 02 Ottobre 2021 al 07 Novembre 2021
Bergamo
Luogo: Monastero del Carmine / Daste
Indirizzo: Sedi varie
Orari: venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 20. Apertura speciale lunedì 1 novembre, ultimo giorno di Festival
Enti promotori:
- Patrocinio di
- Comune di Bergamo
- Provincia di Bergamp
- FAI - Delegazione di Bergamo
Prolungata: fino al 7 novembre 2021
Sito ufficiale: http://www.fotograficafestival.it
La periferia avvolge l’anima di chi è costretto ai confini delle città ma è anche linfa creativa e impulso vitale di coloro che ne vedono un’opportunità per progettare, per condividere, per migliorarsi. E proprio la periferia, in tutte le sue poliedriche forme, è il cuore pulsante dell’edizione in arrivo di Fotografica - Festival di Fotografia Bergamo, manifestazione che avrà luogo a Bergamo dal 2 ottobre all’1 novembre.
Una terza edizione che vuole essere non solo un evento culturale, ma anche un punto di partenza per una riflessione collettiva, mantenendo salda la sinergia con il territorio e con gli Enti e le Istituzioni, negli anni sempre più presenti ed attivi a riguardo. Una presa di coscienza della situazione economica e sociale che interessa i contesti ai margini, un’interessante testimonianza di come vengano vissute oggi le periferie.
Un fil rouge tematico che interesserà due luoghi simbolo della città di Bergamo: l’ex-centrale elettrica Daste e Spalenga, oggi Daste.
Imponente e solitaria testimonianza dell’economia manifatturiera del secolo scorso Daste è divenuta, a seguito di un importante intervento di riqualificazione, sede di prestigio per lo sviluppo culturale e ricreativo con sale di proiezioni, spazi per il coworking, attività istituzionali e laboratori didattici di arti: uno spazio di socialità e aggregazione, oltre che innovativo motore di trasformazione urbana, sociale e culturale.
E il Monastero del Carmine a Bergamo Alta, un bene culturale pubblico di grande interesse storico ed artistico che dal 1996 è sede del TTB Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche.
Il Tascabile nel 2018 ha sottoscritto con il Comune di Bergamo il primo Partenariato Speciale Pubblico Privato in Italia per il recupero e la valorizzazione in chiave culturale del Monastero rendendone possibile l'utilizzo per manifestazioni culturali come, per l’appunto, Festival Fotografica.
LE MOSTRE DELL’EDIZIONE 2021
“BERGAMO” - Gabriele Basilico - Dove: c/o Daste
Non solo cornice ma grande protagonista, “Bergamo” è la mostra di punta del festival. Gli scatti del grande fotografo Gabriele Basilico sono un viaggio nella città minuziosamente documentato, che mette in relazione architetture e spazi, contraddizioni ed assonanze grazie ad uno studio capillare ed un occhio meticoloso. Ne rimangono preziose foto, risultato di una verifica ottenuta in seguito al ‘gesto fondamentale del fotografo: il guardare’, come aveva lui stesso dichiarato in un’intervista del 1998.
“BROKEN SONGLINES” - Monika Bulaj- c/o Monastero del Carmine
“Broken songlines” è il progetto di Monika Bulaj: le sue fotografie immortalano le ultime oasi d’incontro tra fedi, zone franche assediate dai fanatismi armati, patrie perdute dei fuggiaschi di oggi. Luoghi dove gli dei parlano spesso la stessa lingua franca, e dove, dietro ai monoteismi, appaiono segni, presenze, gesti, danze, sguardi. Un cammino che la fotografa realizza con i nomadi, minoranze in fuga, pellegrini, ricercando il bello anche nei luoghi più tremendi.
“MALACARNE: KIDS COME FIRST” - Francesco Faraci - c/o Monastero del Carmine
Sono un itinerario nel cuore di Palermo le immagini realizzate da Francesco Faraci “Malacarne: Kids come first”. Gli scatti, racchiusi in un libro, raccontano tre anni di attività del fotografo nelle viscere del capoluogo siciliano. I bambini vengono prima di tutto, anche in quelle realtà percepite ai margini della società, dove sono in vigore leggi non scritte che, a volte, si è costretti a conoscere e ad assimilare come vere e proprie regole dello stare al mondo.
“BARACCOPOLIS” - Sergio Ramazzotti- c/o Monastero del Carmine
In “Baraccopolis”, Sergio Ramazzotti offre uno sguardo che arriva dritto come un pugno allo stomaco su un fenomeno che interessa l’esistenza di un essere umano su sei. Periferia estrema della città, della società e della dignità umana, le baraccopoli interessano da vicino anche il nostro Paese.
Cantine, roulotte, automobili e baracche: non luoghi che sorgono al confine dei contesti urbani, al confine della realtà.
“L’ALTRA FACCIA” TRA VERDELLINO, ZINGONIA E CISERANO - Giovanni Diffidenti- c/o Monastero del Carmine
“L’altra faccia” Tra Verdellino, Zingonia e Ciserano è il progetto fotografico di Giovanni Diffidenti che narra l’attività di Sguazzi Onlus, “A Beautiful Wave”. Le immagini catturano il lavoro di recupero dell’associazione su questo territorio tra il 2018 e il 2019 e portano a conoscenza del processo che ha coinvolto le Torri di Ciserano, documentando come erano appena prima e durante l’abbattimento. Sono le storie di ragazze e ragazzi che vivono, interagiscono, vogliono confrontarsi e mettersi in gioco l’uno con “l’altro”. Gli altri sono la ragazza senegalese che gioca a basket con il ragazzo pakistano o l’istruttore bosniaco che insegna parkour al giovane italiano.
“IL PICCOLO PAMIR AFGHANO” - Silvia Alessi- c/o Monastero del Carmine
E ancora, Silvia Alessi ritrae la quotidianità delle popolazioni che abitano una delle periferie del mondo poste tra i 3 e i 4 mila metri sul livello del mare: “Il Piccolo Pamir Afghano” è una raccolta di immagini che immortalano il Corridoio Wakhan, una lunga striscia di terra larga pochi chilometri nell’Afghanistan nordorientale. Il Corridoio è divenuto vicolo cieco in seguito alla chiusura di tutte le frontiere, pattugliate a vista, rendendone impossibile l’uscita.
“MiRelLa” - Fausto Podavini- c/o Monastero del Carmine
Mirella e Luigi sono uniti da 43 anni, dei quali gli ultimi sei hanno lottato contro la malattia degenerativa di Luigi, l’Alzheimer, che offusca i ricordi e cambia le persone inesorabilmente.
“MiRelLa” di Fausto Podavini è un racconto lungo quattro anni, iniziato come uno studio sulla malattia, diventato presto narrazione di vita quotidiana. Una storia senza confini, racconto emotivo ed intenso di una sorta di periferia dell’anima: un non luogo che colpisce le persone indipendentemente dal sesso, dal ceto sociale, dal paese di provenienza.
“PRIGIONIERI” - Valerio Bispuri - c/o Monastero del Carmine
I “Prigionieri” di Valerio Bispuri sono i detenuti delle carceri italiane: gli invisibili che vivono in un luogo non luogo, da sempre ai margini della società. Dopo aver concluso “Encerrados”, viaggio fotografico durato dieci anni attraverso 74 carceri del Sud America, Bispuri nel 2014 decide di continuare a esplorare il mondo dei detenuti nelle carceri italiane. “Prigionieri”, “Encerrados” e “Paco” formano la trilogia della libertà perduta. Una narrazione del quotidiano che esplora le condizioni di vita quotidiana dei detenuti e capire difficoltà, bisogni, emozioni.
“DIAGNOSIS” - Emile Ducke - c/o Monastero del Carmine
Emile Ducke ci porta a bordo di un convoglio ospedaliero che viaggia in città remote della Siberia. “Diagnosis” è il racconto fotografico del treno di San Luca, che per due settimane, dieci volte l’anno, attraversa l’entroterra russo, per offrire l’assistenza sanitaria mancante a chi abita in quelle terre remote, lontane, fredde. Questo lavoro è stato premiato nella categoria Short Story del World Report Award|Documenting Humanity, il concorso internazionale del Festival della Fotografia Etica di Lodi.
“PHYSIS” di Cristian Rotac/o Monastero del Carmine
Infine, la “Physis” che si incontra in questo progetto di Cristian Rota è quella di “terre lontane” alla periferia del mondo, vissute come “luogo salvifico” che riduce a nulla il nostro antropocentrismo di fronte ad una Natura che è potenza creatrice e distruttrice, che opera incurante dell’uomo mortale. Da vedere per comprenderne la profondità e la bellezza.
Ma non è tutto. Fotografica è anche Workshop ed eventi.
Workshop
“Raccontare Per Immagini” è il workshop tenuto da Fausto Podavini (fotografo romano specializzato in reportage a sfondo sociale) dedicato a tutti coloro che intendono migliorare la fase realizzativa e progettuale di lavori fotografici a medio-lungo termine. O anche a chi semplicemente vuole iniziare a vedere la fotografia come racconto fotografico.
L’evento è organizzato in collaborazione con NessunoPress.
Proiezione Docufilm “Baraccopolis”
Un essere umano su sei, nel mondo, vive in una baraccopoli. Nel nostro paese sono migliaia. Sono tutti cittadini italiani, ma nemmeno l’Istat sa con precisione quanti: tutto ciò che ci dice è che almeno 53 mila persone in Italia vivono nei cosiddetti “alloggi di altro tipo”, ossia diversi dalle case: le cantine, le roulotte, le automobili, e soprattutto le baracche. Se questi dati sono così vaghi c’è un motivo. Una baraccopoli è un non-luogo che sorge sempre al confine. Al confine con la città degna di questo nome, con la civiltà, con le strutture che forniscono i servizi di base, spesso al confine con la realtà. E per chi è relegato lì dentro, anche se ha la carta d’identità italiana, di solito quel confine è invalicabile.
Baraccopolis, il docufilm di Sergio Ramazzotti e Andrea Monzani (prodotto da Parallelozero per Sky Atlantic), ci porta oltre quel confine, in una specie di viaggio conradiano che, giorno dopo giorno, arriva fino al cuore oscuro dello spaventoso mondo degli slum italiani.
Eventi
in collaborazione con Molte Fedi sotto lo stesso cielo, rassegna culturale delle ACLI di Bergamo
Mondi e storie dietro le immagini, con Mario Calabresi, giornalista e scrittore
5 ottobre 2021 - Ore 20:45 c/o Daste – Bergamo
Arte, scienza, storia, attualità: la fotografia è entrata prepotentemente in molti aspetti della nostra vita sociale e della comunicazione, cambiando il nostro modo di pensare al passato, raccontare il presente, immaginare il futuro. Mario Calabresi, giornalista, scrittore e intellettuale incontrerà alcuni fotografi del Festival per conversare con loro intorno a come la fotografia cambi la nostra percezione di luoghi, fatti, avvenimenti, storie, persone.
Broken Songlines, spettacolo teatrale con Monika Bulaj (fotografa, reporter e documentarista)
27 ottobre 2021 - Ore 20:45 c/o Cinema Conca Verde – Bergamo
Monika Bulaj ha viaggiato con la macchina fotografica tra i confini spirituali, nei crocevia dei regni dimenticati, dove scintillano le fedi e le tradizioni dei più deboli e indifesi, con la loro resistenza fragile e inerme, la loro capacità al dialogo e all'incontro. In cammino con i nomadi, minoranze in fuga, pellegrini, anche nei luoghi più tremendi ha cercato il bello: la solidarietà nella guerra, la coabitazione tra fedi laddove si mettono bombe, le crepe nella teoria del cosiddetto scontro di civiltà, dove gli dei sembrano in guerra tra di loro, evocati da presidenti, terroristi e banditi. Al centro della sua ricerca è il corpo, che contiene il segreto della memoria collettiva: nell'arcaicità dei gesti si legge la saggezza arcana del popolo, la ricerca della liberazione attraverso l'uso sapiente dei sensi.
Conferenza “Periferia a memoria” - a cura di Museo delle storie di Bergamo
9 ottobre 2021 - ore 17:00 - 18:30 c/o Convento di San Francesco, Piazza Mercato del Fieno 6/a, Città Alta, Bergamo
Un incontro dedicato alla costruzione della memoria per immagini sulle periferie, un invito a guardare con maggiore attenzione. A partire dalla mostra “La Malpensata manda a dire” del 1979, realizzata con l’obiettivo di raccontare le vicende del quartiere grazie alla raccolta di materiale fotografico dei suoi abitanti, un percorso alla ricerca delle tracce delle periferie nell’Archivio fotografico Sestini. “Spicchi di storia quotidiana”, come scriveva Giovanni Mimmo Boninelli, a cui è dedicato l’incontro, in merito alla possibilità di uno sguardo di attenzione e cura alle periferie.
Una terza edizione che vuole essere non solo un evento culturale, ma anche un punto di partenza per una riflessione collettiva, mantenendo salda la sinergia con il territorio e con gli Enti e le Istituzioni, negli anni sempre più presenti ed attivi a riguardo. Una presa di coscienza della situazione economica e sociale che interessa i contesti ai margini, un’interessante testimonianza di come vengano vissute oggi le periferie.
Un fil rouge tematico che interesserà due luoghi simbolo della città di Bergamo: l’ex-centrale elettrica Daste e Spalenga, oggi Daste.
Imponente e solitaria testimonianza dell’economia manifatturiera del secolo scorso Daste è divenuta, a seguito di un importante intervento di riqualificazione, sede di prestigio per lo sviluppo culturale e ricreativo con sale di proiezioni, spazi per il coworking, attività istituzionali e laboratori didattici di arti: uno spazio di socialità e aggregazione, oltre che innovativo motore di trasformazione urbana, sociale e culturale.
E il Monastero del Carmine a Bergamo Alta, un bene culturale pubblico di grande interesse storico ed artistico che dal 1996 è sede del TTB Teatro tascabile di Bergamo – Accademia delle Forme Sceniche.
Il Tascabile nel 2018 ha sottoscritto con il Comune di Bergamo il primo Partenariato Speciale Pubblico Privato in Italia per il recupero e la valorizzazione in chiave culturale del Monastero rendendone possibile l'utilizzo per manifestazioni culturali come, per l’appunto, Festival Fotografica.
LE MOSTRE DELL’EDIZIONE 2021
“BERGAMO” - Gabriele Basilico - Dove: c/o Daste
Non solo cornice ma grande protagonista, “Bergamo” è la mostra di punta del festival. Gli scatti del grande fotografo Gabriele Basilico sono un viaggio nella città minuziosamente documentato, che mette in relazione architetture e spazi, contraddizioni ed assonanze grazie ad uno studio capillare ed un occhio meticoloso. Ne rimangono preziose foto, risultato di una verifica ottenuta in seguito al ‘gesto fondamentale del fotografo: il guardare’, come aveva lui stesso dichiarato in un’intervista del 1998.
“BROKEN SONGLINES” - Monika Bulaj- c/o Monastero del Carmine
“Broken songlines” è il progetto di Monika Bulaj: le sue fotografie immortalano le ultime oasi d’incontro tra fedi, zone franche assediate dai fanatismi armati, patrie perdute dei fuggiaschi di oggi. Luoghi dove gli dei parlano spesso la stessa lingua franca, e dove, dietro ai monoteismi, appaiono segni, presenze, gesti, danze, sguardi. Un cammino che la fotografa realizza con i nomadi, minoranze in fuga, pellegrini, ricercando il bello anche nei luoghi più tremendi.
“MALACARNE: KIDS COME FIRST” - Francesco Faraci - c/o Monastero del Carmine
Sono un itinerario nel cuore di Palermo le immagini realizzate da Francesco Faraci “Malacarne: Kids come first”. Gli scatti, racchiusi in un libro, raccontano tre anni di attività del fotografo nelle viscere del capoluogo siciliano. I bambini vengono prima di tutto, anche in quelle realtà percepite ai margini della società, dove sono in vigore leggi non scritte che, a volte, si è costretti a conoscere e ad assimilare come vere e proprie regole dello stare al mondo.
“BARACCOPOLIS” - Sergio Ramazzotti- c/o Monastero del Carmine
In “Baraccopolis”, Sergio Ramazzotti offre uno sguardo che arriva dritto come un pugno allo stomaco su un fenomeno che interessa l’esistenza di un essere umano su sei. Periferia estrema della città, della società e della dignità umana, le baraccopoli interessano da vicino anche il nostro Paese.
Cantine, roulotte, automobili e baracche: non luoghi che sorgono al confine dei contesti urbani, al confine della realtà.
“L’ALTRA FACCIA” TRA VERDELLINO, ZINGONIA E CISERANO - Giovanni Diffidenti- c/o Monastero del Carmine
“L’altra faccia” Tra Verdellino, Zingonia e Ciserano è il progetto fotografico di Giovanni Diffidenti che narra l’attività di Sguazzi Onlus, “A Beautiful Wave”. Le immagini catturano il lavoro di recupero dell’associazione su questo territorio tra il 2018 e il 2019 e portano a conoscenza del processo che ha coinvolto le Torri di Ciserano, documentando come erano appena prima e durante l’abbattimento. Sono le storie di ragazze e ragazzi che vivono, interagiscono, vogliono confrontarsi e mettersi in gioco l’uno con “l’altro”. Gli altri sono la ragazza senegalese che gioca a basket con il ragazzo pakistano o l’istruttore bosniaco che insegna parkour al giovane italiano.
“IL PICCOLO PAMIR AFGHANO” - Silvia Alessi- c/o Monastero del Carmine
E ancora, Silvia Alessi ritrae la quotidianità delle popolazioni che abitano una delle periferie del mondo poste tra i 3 e i 4 mila metri sul livello del mare: “Il Piccolo Pamir Afghano” è una raccolta di immagini che immortalano il Corridoio Wakhan, una lunga striscia di terra larga pochi chilometri nell’Afghanistan nordorientale. Il Corridoio è divenuto vicolo cieco in seguito alla chiusura di tutte le frontiere, pattugliate a vista, rendendone impossibile l’uscita.
“MiRelLa” - Fausto Podavini- c/o Monastero del Carmine
Mirella e Luigi sono uniti da 43 anni, dei quali gli ultimi sei hanno lottato contro la malattia degenerativa di Luigi, l’Alzheimer, che offusca i ricordi e cambia le persone inesorabilmente.
“MiRelLa” di Fausto Podavini è un racconto lungo quattro anni, iniziato come uno studio sulla malattia, diventato presto narrazione di vita quotidiana. Una storia senza confini, racconto emotivo ed intenso di una sorta di periferia dell’anima: un non luogo che colpisce le persone indipendentemente dal sesso, dal ceto sociale, dal paese di provenienza.
“PRIGIONIERI” - Valerio Bispuri - c/o Monastero del Carmine
I “Prigionieri” di Valerio Bispuri sono i detenuti delle carceri italiane: gli invisibili che vivono in un luogo non luogo, da sempre ai margini della società. Dopo aver concluso “Encerrados”, viaggio fotografico durato dieci anni attraverso 74 carceri del Sud America, Bispuri nel 2014 decide di continuare a esplorare il mondo dei detenuti nelle carceri italiane. “Prigionieri”, “Encerrados” e “Paco” formano la trilogia della libertà perduta. Una narrazione del quotidiano che esplora le condizioni di vita quotidiana dei detenuti e capire difficoltà, bisogni, emozioni.
“DIAGNOSIS” - Emile Ducke - c/o Monastero del Carmine
Emile Ducke ci porta a bordo di un convoglio ospedaliero che viaggia in città remote della Siberia. “Diagnosis” è il racconto fotografico del treno di San Luca, che per due settimane, dieci volte l’anno, attraversa l’entroterra russo, per offrire l’assistenza sanitaria mancante a chi abita in quelle terre remote, lontane, fredde. Questo lavoro è stato premiato nella categoria Short Story del World Report Award|Documenting Humanity, il concorso internazionale del Festival della Fotografia Etica di Lodi.
“PHYSIS” di Cristian Rotac/o Monastero del Carmine
Infine, la “Physis” che si incontra in questo progetto di Cristian Rota è quella di “terre lontane” alla periferia del mondo, vissute come “luogo salvifico” che riduce a nulla il nostro antropocentrismo di fronte ad una Natura che è potenza creatrice e distruttrice, che opera incurante dell’uomo mortale. Da vedere per comprenderne la profondità e la bellezza.
Ma non è tutto. Fotografica è anche Workshop ed eventi.
Workshop
“Raccontare Per Immagini” è il workshop tenuto da Fausto Podavini (fotografo romano specializzato in reportage a sfondo sociale) dedicato a tutti coloro che intendono migliorare la fase realizzativa e progettuale di lavori fotografici a medio-lungo termine. O anche a chi semplicemente vuole iniziare a vedere la fotografia come racconto fotografico.
L’evento è organizzato in collaborazione con NessunoPress.
Proiezione Docufilm “Baraccopolis”
Un essere umano su sei, nel mondo, vive in una baraccopoli. Nel nostro paese sono migliaia. Sono tutti cittadini italiani, ma nemmeno l’Istat sa con precisione quanti: tutto ciò che ci dice è che almeno 53 mila persone in Italia vivono nei cosiddetti “alloggi di altro tipo”, ossia diversi dalle case: le cantine, le roulotte, le automobili, e soprattutto le baracche. Se questi dati sono così vaghi c’è un motivo. Una baraccopoli è un non-luogo che sorge sempre al confine. Al confine con la città degna di questo nome, con la civiltà, con le strutture che forniscono i servizi di base, spesso al confine con la realtà. E per chi è relegato lì dentro, anche se ha la carta d’identità italiana, di solito quel confine è invalicabile.
Baraccopolis, il docufilm di Sergio Ramazzotti e Andrea Monzani (prodotto da Parallelozero per Sky Atlantic), ci porta oltre quel confine, in una specie di viaggio conradiano che, giorno dopo giorno, arriva fino al cuore oscuro dello spaventoso mondo degli slum italiani.
Eventi
in collaborazione con Molte Fedi sotto lo stesso cielo, rassegna culturale delle ACLI di Bergamo
Mondi e storie dietro le immagini, con Mario Calabresi, giornalista e scrittore
5 ottobre 2021 - Ore 20:45 c/o Daste – Bergamo
Arte, scienza, storia, attualità: la fotografia è entrata prepotentemente in molti aspetti della nostra vita sociale e della comunicazione, cambiando il nostro modo di pensare al passato, raccontare il presente, immaginare il futuro. Mario Calabresi, giornalista, scrittore e intellettuale incontrerà alcuni fotografi del Festival per conversare con loro intorno a come la fotografia cambi la nostra percezione di luoghi, fatti, avvenimenti, storie, persone.
Broken Songlines, spettacolo teatrale con Monika Bulaj (fotografa, reporter e documentarista)
27 ottobre 2021 - Ore 20:45 c/o Cinema Conca Verde – Bergamo
Monika Bulaj ha viaggiato con la macchina fotografica tra i confini spirituali, nei crocevia dei regni dimenticati, dove scintillano le fedi e le tradizioni dei più deboli e indifesi, con la loro resistenza fragile e inerme, la loro capacità al dialogo e all'incontro. In cammino con i nomadi, minoranze in fuga, pellegrini, anche nei luoghi più tremendi ha cercato il bello: la solidarietà nella guerra, la coabitazione tra fedi laddove si mettono bombe, le crepe nella teoria del cosiddetto scontro di civiltà, dove gli dei sembrano in guerra tra di loro, evocati da presidenti, terroristi e banditi. Al centro della sua ricerca è il corpo, che contiene il segreto della memoria collettiva: nell'arcaicità dei gesti si legge la saggezza arcana del popolo, la ricerca della liberazione attraverso l'uso sapiente dei sensi.
Conferenza “Periferia a memoria” - a cura di Museo delle storie di Bergamo
9 ottobre 2021 - ore 17:00 - 18:30 c/o Convento di San Francesco, Piazza Mercato del Fieno 6/a, Città Alta, Bergamo
Un incontro dedicato alla costruzione della memoria per immagini sulle periferie, un invito a guardare con maggiore attenzione. A partire dalla mostra “La Malpensata manda a dire” del 1979, realizzata con l’obiettivo di raccontare le vicende del quartiere grazie alla raccolta di materiale fotografico dei suoi abitanti, un percorso alla ricerca delle tracce delle periferie nell’Archivio fotografico Sestini. “Spicchi di storia quotidiana”, come scriveva Giovanni Mimmo Boninelli, a cui è dedicato l’incontro, in merito alla possibilità di uno sguardo di attenzione e cura alle periferie.
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