Cenni biografici
Un autoritratto di Rembrandt Harmenszoon van Rijn
08/10/2002
Nato a Leida nel 1606, ottavo figlio di un mugnaio, Rembrandt van Rijn, il più grande pittore d’Olanda e tra i più grandi di tutti i tempi, (“prodigio della nostra epoca”, scrisse un religioso bavarese) ha consegnato ai posteri la migliore delle biografie: moltissimi autoritratti che documentano le diverse fasi della sua vita, tanti quanti nessun altro ne dipinse mai. Dietro vi è l’insaziabile desiderio di studio di motivi diversi: abiti, espressioni, pose ed accessori. Ma soprattutto un carattere fiero di sé e di mostrare al mondo tanto le vette pittoriche raggiunte, quanto l’acutezza del proprio sguardo che guizza magicamente al di fuori del quadro.
Rembrandt era così, superbo ed ambizioso, alla ricerca di fama e di gloria, in perenne competizione con i suoi maestri, come il celebre pittore Pieter Lastamn, presso cui condusse un breve tirocinio ad Amsterdam, nel 1624. Più di tutte però, era la figura e la celebrità del “principe dei pittori e pittore dei principi” ad ossessionarlo, l’idolo della generazione precedente: Pieter Paul Rubens.
Rembrandt decise di dedicarsi alla pittura pochi mesi dopo la sua iscrizione all’università di Leida, che lasciò per la bottega del pittore Isaac von Swanenburg nel 1620.
Nei primi anni della carriera come artista in proprio la sua fama crebbe rapidamente, soprattutto nell’arte dell’acquaforte e del disegno. Nel 1631 iniziò a lavorare per Hendrick Uylenburgh, un mercante d’arte di Amsterdam, città dove nel 1633 si trasferì definitivamente. Vivace centro di scambi commerciali, è qui che Rembrandt, a 29 anni conobbe e sposò la ricca Saskia. E’ questo il periodo del successo, che vede l’artista uscire dallo studio di Uylenburgh. Comincia però la catena di disgrazie che si abbatteranno sulla vita di Rembrandt: Saskia muore nel 1642, due anni dopo la nascita Titus, ultimo ed unico dei molti figli dei coniugi che arriverà all’età adulta. E’ la governante Geertje Dircx a prendersi cura di Titus e a divenire l’amante di Rembrandt, (come prima Saskia, anche lei fu ritratta più volte dall’artista). Nel 1649 Rembrandt trovò una nuova compagna: Hendrickje Stoffels, che fu con lui negli ultimi anni di vita.
La popolarità di Rembrandt andò però declinando, fino a condurlo al lastrico: i creditori, nel 1656 vendettero la sua casa e misero all’asta la sua straordinaria collezione. Grazie all’aiuto di Hendrickje e di Titus, Rembrandt si salvò dalla completa rovina, entrando ufficialmente come impiegato nella loro ditta per il commercio di oggetti d’arte. E’ così che Rembrandt poté creare i suoi ultimi capolavori. La scomparsa, nel 1662, di Hendrickje, e quella di Titus, poco dopo essersi sposato, nel 1668, sono i colpi decisivi. Nel 1669 Rembrandt si spense nella più assoluta povertà. Gli rimanevano solo gli strumenti del mestiere.
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