Viaggi d’Arte
A Madrid per i 200 anni del Prado
Jan Bruegel il Vecchio (Bruxelles, 1568 Anversa, 1625), Il Gusto, l'Udito e il Tatto, 1620, Museo del Prado, Madrid
Francesca Grego
06/12/2018
Mondo - Il Museo del Prado compie 200 anni: da quando aprì i battenti nel 1819 con il nome di Museo Real de Pinturas, ha offerto a milioni di visitatori la possibilità di ammirare i capolavori dei più grandi maestri spagnoli, da Diego Velàsquez a Francisco Goya, ma anche le splendide collezioni di pittura fiamminga e italiana che diedero lustro ai palazzi borbonici.
Per festeggiare il bicentenario, un ricco programma di mostre ha appena preso il via e proseguirà per tutto il corso del prossimo anno. Importanti eventi espositivi avranno come teatro il palazzo madrileno progettato da Juan de Villanueva per Carlo III, per poi espandersi in tutta la Spagna con opere in viaggio tra i migliori musei del Paese.
A introdurre le celebrazioni è Museo del Prado 1819-2019. Un lugar de memoria, che ne ripercorre la storia attraverso 168 opere particolarmente significative, più un ricco corpus di video, foto d’epoca e documenti. Da Raffaello a Francisco de Zurbaràn, il patrimonio del museo è il cuore pulsante della mostra, ma non mancano prestiti prestigiosi che testimoniano i contatti del museo con protagonisti dell’arte moderna internazionale come Picasso, Pollock, Renoir e Manet. I capolavori esposti sono anche l’occasione di un viaggio nei rapporti del Prado con la società, che seguono l’evoluzione della storia spagnola: dalla creazione della pinacoteca a partire dalle collezioni reali alla sua trasformazione in punto di riferimento e luogo di identità per artisti, scrittori e intellettuali iberici e non, fino una riflessione sulle politiche del patrimonio.
E per approfondire l’argomento, ecco Prado 200, un itinerario in nove sezioni tra opere d’arte e materiale documentario alla scoperta delle architetture, dell’immagine pubblica e dei principali eventi espositivi che hanno segnato la storia del museo.
Chi avrà la fortuna di trovarsi a Madrid nell’ultima parte del 2018 potrà già gustare un focus dedicato all’intrigante e discussa Fontana della Grazia di Van Eyck, tra i gioielli fiamminghi del Prado, un’importante rassegna su Bartolomé Bermejo, il più grande maestro del Quattrocento spagnolo, e il progetto Dodici Fotografi, che in un dialogo tra passato e presente esplora l’ispirazione del Prado in 24 originali scatti.
Nel 2019 lo sguardo si apre su una moltitudine di stili, epoche e personalità differenti. Si parte con Giacometti al Prado (dal 4 febbraio al 7 luglio), in collaborazione con la Fondazione Beyeler di Basilea, che mette a confronto i lavori dello scultore svizzero con opere chiave della collezione residente, per poi tuffarsi nella Firenze del Beato Angelico, di cui il museo spagnolo conserva capolavori assoluti come l’Annunciazione e ha da poco acquisito due nuovi gioielli (Fra Angelico e l’alba del Rinascimento fiorentino, 28 maggio-15 settembre).
Ancora pittura italiana, ma al femminile, nel prossimo autunno con Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana (dal 22 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020): 60 opere per presentare per la prima volta insieme le personalità di “due eccezionali donne dell’arte occidentale”. E per il gran finale, una full immersion nelle visioni di Francisco Goya (dal 19 novembre 2019 al 16 febbraio 2016). In mostra più di 100 preziosi disegni con prestiti da prestigiose collezioni internazionali e i pezzi chiave della ricca collezione del Prado, da scoprire alla luce delle acquisizioni di una recente ricerca.
Le celebrazioni del bicentenario trovano un’importante appendice nelle iniziative di “Prado Itinerante”, realizzate in collaborazione con La Caixa. Parte dal Caixa Forum di Barcellona il tour di Velàsquez e il Secolo d’Oro, un viaggio attraverso l’opera dei più grandi pittori spagnoli e di maestri ben rappresentati nelle collezioni madrilene: da Tiziano a Bruegel il Vecchio, da Tintoretto a Van Dyck.
Da San Sebastian a Siviglia invece sarà possibile ammirare Arte e Mito. Gli Dei del Prado (itinerante fino al 6 gennaio 2020): 50 dipinti e sculture di soggetto mitologico realizzati dall’antichità al tardo Settecento da figure chiave della storia dell’arte tra cui Rubens, Ribera e Zurbaràn.
Leggi anche:
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• Storie di capolavori: dietro le quinte della collezione del Prado
• Il Museo del Prado, la Corte delle Meraviglie, compie 200 anni e sbarca al cinema
• Tutti gli appuntamenti del 2019 con La Grande Arte al Cinema
Per festeggiare il bicentenario, un ricco programma di mostre ha appena preso il via e proseguirà per tutto il corso del prossimo anno. Importanti eventi espositivi avranno come teatro il palazzo madrileno progettato da Juan de Villanueva per Carlo III, per poi espandersi in tutta la Spagna con opere in viaggio tra i migliori musei del Paese.
A introdurre le celebrazioni è Museo del Prado 1819-2019. Un lugar de memoria, che ne ripercorre la storia attraverso 168 opere particolarmente significative, più un ricco corpus di video, foto d’epoca e documenti. Da Raffaello a Francisco de Zurbaràn, il patrimonio del museo è il cuore pulsante della mostra, ma non mancano prestiti prestigiosi che testimoniano i contatti del museo con protagonisti dell’arte moderna internazionale come Picasso, Pollock, Renoir e Manet. I capolavori esposti sono anche l’occasione di un viaggio nei rapporti del Prado con la società, che seguono l’evoluzione della storia spagnola: dalla creazione della pinacoteca a partire dalle collezioni reali alla sua trasformazione in punto di riferimento e luogo di identità per artisti, scrittori e intellettuali iberici e non, fino una riflessione sulle politiche del patrimonio.
E per approfondire l’argomento, ecco Prado 200, un itinerario in nove sezioni tra opere d’arte e materiale documentario alla scoperta delle architetture, dell’immagine pubblica e dei principali eventi espositivi che hanno segnato la storia del museo.
Chi avrà la fortuna di trovarsi a Madrid nell’ultima parte del 2018 potrà già gustare un focus dedicato all’intrigante e discussa Fontana della Grazia di Van Eyck, tra i gioielli fiamminghi del Prado, un’importante rassegna su Bartolomé Bermejo, il più grande maestro del Quattrocento spagnolo, e il progetto Dodici Fotografi, che in un dialogo tra passato e presente esplora l’ispirazione del Prado in 24 originali scatti.
Nel 2019 lo sguardo si apre su una moltitudine di stili, epoche e personalità differenti. Si parte con Giacometti al Prado (dal 4 febbraio al 7 luglio), in collaborazione con la Fondazione Beyeler di Basilea, che mette a confronto i lavori dello scultore svizzero con opere chiave della collezione residente, per poi tuffarsi nella Firenze del Beato Angelico, di cui il museo spagnolo conserva capolavori assoluti come l’Annunciazione e ha da poco acquisito due nuovi gioielli (Fra Angelico e l’alba del Rinascimento fiorentino, 28 maggio-15 settembre).
Ancora pittura italiana, ma al femminile, nel prossimo autunno con Sofonisba Anguissola e Lavinia Fontana (dal 22 ottobre 2019 al 2 febbraio 2020): 60 opere per presentare per la prima volta insieme le personalità di “due eccezionali donne dell’arte occidentale”. E per il gran finale, una full immersion nelle visioni di Francisco Goya (dal 19 novembre 2019 al 16 febbraio 2016). In mostra più di 100 preziosi disegni con prestiti da prestigiose collezioni internazionali e i pezzi chiave della ricca collezione del Prado, da scoprire alla luce delle acquisizioni di una recente ricerca.
Le celebrazioni del bicentenario trovano un’importante appendice nelle iniziative di “Prado Itinerante”, realizzate in collaborazione con La Caixa. Parte dal Caixa Forum di Barcellona il tour di Velàsquez e il Secolo d’Oro, un viaggio attraverso l’opera dei più grandi pittori spagnoli e di maestri ben rappresentati nelle collezioni madrilene: da Tiziano a Bruegel il Vecchio, da Tintoretto a Van Dyck.
Da San Sebastian a Siviglia invece sarà possibile ammirare Arte e Mito. Gli Dei del Prado (itinerante fino al 6 gennaio 2020): 50 dipinti e sculture di soggetto mitologico realizzati dall’antichità al tardo Settecento da figure chiave della storia dell’arte tra cui Rubens, Ribera e Zurbaràn.
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