HANDLE WITH CARE

La School for Curatorial Studies Venice dal 18 di aprile inaugura il progetto curato dal 26° Corso in Pratiche Curatoriali in concomitanza con la 58a Biennale Internazionale d’Arte

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Dal 18 aprile al 15 giugno 2019
sedi varie a Venezia

Partecipano gli artisti: Rebecca Agnes, Debora Delmar, Inside Out project, Corinne Mazzoli, Fabio Ranzolin, Liv Schulman, Giuseppe Stampone.
Il progetto è realizzato in collaborazione con la Municipalità di Venezia Murano-Burano.


HANDLE WITH CARE, Mappa degli eventi | Courtesy of A plus A gallery and School for Curatorial Studies Venice

A seguito di un'accurata indagine sulla situazione socio-culturale e ambientale di Venezia, emblema di criticità globali che rischiano di diventare irreversibili, i curatori della School for Curatorial Studies Venice hanno deciso che il tema portante della manifestazione è quello della cura, declinato nella sua duplice accezione di terapia e di prevenzione. I progetti site-specific proposti dagli artisti, infatti, sono contrassegnati da un forte carattere partecipativo, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente il tessuto sociale della città. In questo contesto, è emblematico il lavoro di Fabio Ranzolin, Confidere (trust me), intervento dislocato in alcuni campi di Venezia dove saranno posizionate delle coppie di sedie, per alcune ore della giornata.

Attraverso un questionario, i partecipanti saranno invitati a intraprendere un dialogo inaspettato in un luogo pubblico e privato al tempo stesso. Giuseppe Stampone, perseguendo un obiettivo analogo, presenterà Global Education Welcome to Venice, un intervento corale che coinvolge artisti, pubblico e alunni delle scuole nella realizzazione di una mappa di Venezia, frutto di impressioni, ricordi e interpretazioni personali.

La creazione di una mappa della città è anche l’obiettivo di Rebecca Agnes, la quale propone un progetto ispirato al gioco tedesco Carcassonne. In questo caso la mappa sarà costruita sui ricordi di una Venezia dimenticata, che si desidera preservare. Corinne Mazzoli ripropone la sua performance The Party Wall, la quale rappresenta una riflessione sui fenomeni delle recinzioni urbane: l’obiettivo dell’artista è quello di promuovere la disgregazione delle barriere attraverso la performance. Liv Schulman, vincitrice del Premio Ricard 2018, da sempre sensibile a tematiche sociali, coinvolgerà a sua volta cittadini turisti e studenti in una performance inedita prevista per il 6 maggio.

La Scuola, inoltre, aderisce a Inside Out Project, una piattaforma globale di arte partecipata, ideata nel 2011 dall’artista JR a seguito della vittoria del TED Prize. Lungo Via Garibaldi una serie di ritratti in bianco e nero, porteranno l’attenzione sul problema dello spopolamento che Venezia sta vivendo.

Considerate le minacce ambientali a cui la città è esposta, la Scuola ha inoltre pensato di realizzare delle bottigliette riutilizzabili, grazie al generoso sostegno dell'azienda Andriolo Sportbottles and More. Esse saranno prodotte in edizione limitata, con una grafica ideata da una selezione di artisti, con il preciso obiettivo di sensibilizzare le persone all’uso della plastica e contribuire a diminuirne il consumo.

Il progetto si inserisce in un percorso più ampio che la School for Curatorial Studies Venice persegue da anni, privilegiando un'indagine sensibile e profonda del paesaggio urbano, con particolare attenzione alle contraddizioni e alle emergenze con cui i cittadini locali si devono confrontare. Numerose sono le questioni che si approfondiranno nelle successive edizioni del corso coinvolgendo gli artisti, da sempre sensibili a queste tematiche attuali.

L’iniziativa è stata finanziata con il sostegno dei fondi per le attività studentesche dell’Università di Ca’ Foscari.

Con il sostegno della Andriolo Sportbottles and More.

È possibile seguire gli sviluppi dell’intero progetto e consultare il calendario e la mappa degli eventi attraverso la pagina Facebook Corso in Pratiche Curatoriali e Arti Contemporanee.
@curatorial.school
@13plus1_curators Partner of the school: We exhibit. Independent Collectors

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