A Vicenza, nella sede delle Gallerie d'Italia, dal 30 novembre all'8 marzo
A Palazzo Montanari un capolavoro di Gauguin dal museo Puškin
![](http://www.arte.it/foto/600x450/91/97047-Gauguin_ok.jpg)
Paul Gauguin, Eiaha ohipa (Non fanno nulla. Tahitiani in una stanza), 1896, olio su tela, 75 x 65 cm, Mosca, Museo Statale di Belle Arti Puškin © Museo Statale di Belle Arti Puškin
Samantha De Martin
29/11/2019
Vicenza - Quando, nel 1896, Gauguin rientrò a Tahiti, dopo un periodo trascorso in Francia, si trovò a fronteggiare uno stato di indigenza economica e isolamento affettivo, oltre alla grave perdita della figlioletta. Elementi che ne accentuarono i problemi di salute e lo sconforto psichico.
Proprio a quell’anno risale la tela Tahitiani in una stanza (Eiaha-Ohipa in lingua maori) dove le due figure ritratte, poste dall’artista in primo piano, e abbandonate a un atteggiamento di rilassata spensieratezza, racchiudono tutta l’indolenza che consegue alla libertà dal lavoro, oltre all’utopica condizione di un armonico stato di natura.
Questo capolavoro, conservato oggi al Museo Statale di Belle Arti Puškin di Mosca, sarà esposto a Vicenza, a Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo, nell’ambito della rassegna L’Ospite illustre, giunta alla sua undicesima edizione. L’appuntamento, in programma dal 30 novembre all’8 marzo, chiude inoltre il ciclo di esposizioni organizzato per festeggiare i vent’anni dall’apertura delle Gallerie d’Italia.
Nello sguardo spensierato dei protagonisti del dipinto, così come nella presenza del gatto acciambellato accanto alle loro ginocchia, è racchiusa tutta l’essenza di una cultura vergine e autentica, l’altrove di un paradiso immune dalle costrizioni della civiltà occidentale, con le sue logiche di falso progresso, dominio e sfruttamento. Una cultura che il pittore parigino aveva scoperto già nel 1891, quando era salpato per la prima volta nella Polinesia francese attratto, da un lato, dall’alterità di scenari esotici, dall’altro, interessato a rigenerare i linguaggi pittorici tradizionali grazie al contatto con una cultura ritenuta ‘primitiva’.
La mostra-dossier a Palazzo Montanari sarà accompagnata da un ricco programma di attività collaterali con itinerari didattici gratuiti per le scuole, passeggiate d’arte multisensoriali, atelier per bambini, laboratori di floral design e altre iniziative che accompagneranno il visitatore in un viaggio fra colori, sapori e profumi e sapori della Polinesia.
La mostra si potrà visitare da martedì a domenica dalle 10 alle 18 con ultimo ingresso alle 17.30.
Leggi anche:
• Botticelli "opsite illustre a Palazzo Zevallos"
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Questo capolavoro, conservato oggi al Museo Statale di Belle Arti Puškin di Mosca, sarà esposto a Vicenza, a Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo, nell’ambito della rassegna L’Ospite illustre, giunta alla sua undicesima edizione. L’appuntamento, in programma dal 30 novembre all’8 marzo, chiude inoltre il ciclo di esposizioni organizzato per festeggiare i vent’anni dall’apertura delle Gallerie d’Italia.
Nello sguardo spensierato dei protagonisti del dipinto, così come nella presenza del gatto acciambellato accanto alle loro ginocchia, è racchiusa tutta l’essenza di una cultura vergine e autentica, l’altrove di un paradiso immune dalle costrizioni della civiltà occidentale, con le sue logiche di falso progresso, dominio e sfruttamento. Una cultura che il pittore parigino aveva scoperto già nel 1891, quando era salpato per la prima volta nella Polinesia francese attratto, da un lato, dall’alterità di scenari esotici, dall’altro, interessato a rigenerare i linguaggi pittorici tradizionali grazie al contatto con una cultura ritenuta ‘primitiva’.
La mostra-dossier a Palazzo Montanari sarà accompagnata da un ricco programma di attività collaterali con itinerari didattici gratuiti per le scuole, passeggiate d’arte multisensoriali, atelier per bambini, laboratori di floral design e altre iniziative che accompagneranno il visitatore in un viaggio fra colori, sapori e profumi e sapori della Polinesia.
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