Dal 19 luglio all’8 ottobre
Le signore della fotografia: Dorothea Lange in mostra a Torino
Dorothea Lange, Madre migrante, Nipomo, California, 1936 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Francesca Grego
18/07/2023
Torino - Prosegue il cammino di Camera – Centro Italiano per la Fotografia alla scoperta delle grandi fotografe del Novecento. Questa volta tocca a Dorothea Lange (Hoboken, New Jersey, 1895 - San Francisco, 1965), un autentico pilastro della fotografia documentaria, “osservatrice sociale per scelta e artista” per istinto”, come ha scritto di lei John Szarkowski. Celebre per un’immagine simbolo del XX secolo – Migrant Mother, scattata nel 1936 e ancora drammaticamente attuale – a Torino Dorothea Lange si svela in un racconto a 360 gradi che ne restituisce i temi e la figura.
Rondal Partridge. Dorothea Lange, fotografa della Resettlement Administration, California, 1936 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Sono ben 200 gli scatti selezionati per l’occasione dai curatori Walter Guadagnini e Monica Poggi: immagini iconiche, ma anche gemme poco note che riportano alla ribalta pagine dimenticate della storia del Novecento. Come quella dei campi di detenzione sorti negli Stati Uniti nel 1941, subito dopo l’attacco a Pearl Harbour, per confinare la popolazione di origine giapponese. Lange lavorò insieme ad altri autori - tra cui il grande paesaggista Ansel Adams - su incarico del governo americano, nonostante abbia espresso pubblicamente il proprio dissenso nei confronti di questa misura.
Dorothea Lange, La giovane evacuata Kimiko Kitagaki sorveglia i bagagli, Oakland, California, 1942 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
I suoi scatti documentano l’assurdità di una legge razziale e discriminatoria e di come questa abbia stravolto la vita di migliaia di persone ben inserite nella società, costringendole ad abbandonare le proprie case e le proprie attività. Eccelsa ritrattista, Lange riesce a restituire il vissuto emotivo dei suoi modelli, sottolineando come le scelte politiche e le condizioni ambientali si ripercuotano sulla vita dei singoli.
Dorothea Lange, Al via gli aiuti per i sussidi di disoccupazione, San Francisco, California, 1938 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Picco assoluto nel lavoro della fotografa è il periodo tra gli anni Trenta e Quaranta, quando documenta alcuni eventi decisivi nella storia degli Stati Uniti. Imperdibile a questo proposito è il reportage realizzato durante la grande siccità che colpì il paese tra il 1931 e il 1931, quando la prolungata mancanza di pioggia e le continue tempeste di sabbia misero in ginocchio l’agricoltura, costringendo migliaia di persone a migrare.
Dorothea Lange, Vicino a Westmorland, Filippini tagliano la lattuga, Imperial Valley, California, 1937 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
In questi anni Dorothea Lange fa parte del gruppo di fotografi chiamati dalla Farm Security Administration (l’agenzia governativa incaricata di promuovere le politiche del New Deal) a documentare l’esodo dei lavoratori agricoli in cerca di un’occupazione nelle grandi piantagioni della Central Valley. Nel 1935 la reporter parte insieme a Paul S. Taylor, economista agricolo che sposerà alcuni anni dopo, per un lungo viaggio sulle strade percorse da intere famiglie in condizioni di vita miserabili.
Dorothea Lange, Casa di un lavoratore migrante messicano, Imperial Valley, California, 1937 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Dai campi di piselli della California alle piantagioni di cotone del Sud, dove la segregazione razziale porta a forme di sfruttamento ancor più degradanti, Lange realizzerà migliaia di scatti, raccogliendo storie e racconti, riportati poi nelle dettagliate didascalie che completano le immagini.
Dorothea Lange, Teatro a Leland, Mississippi, 1937 I Courtesy Centro Italiano per la Fotografia
Crisi climatiche, migrazioni, discriminazioni: nonostante ci separi quasi un secolo da queste immagini, i temi trattati da Dorothea Lange sono di assoluta attualità e forniscono spunti di riflessione e di dibattito sul presente, oltre a evidenziare una tappa imprescindibile della storia della fotografia del Novecento.
In programma dal 19 luglio all’8 ottobre, Dorothea Lange. Racconti di vita e lavoro è un invito a conoscere meglio l’autrice di una delle immagini simbolo del XX secolo e a interrogarsi sul mondo che ci circonda.
Dorothea Lange, Raccoglitore migrante di cotone, Eloy, Arizona, 1940 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Rondal Partridge. Dorothea Lange, fotografa della Resettlement Administration, California, 1936 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Sono ben 200 gli scatti selezionati per l’occasione dai curatori Walter Guadagnini e Monica Poggi: immagini iconiche, ma anche gemme poco note che riportano alla ribalta pagine dimenticate della storia del Novecento. Come quella dei campi di detenzione sorti negli Stati Uniti nel 1941, subito dopo l’attacco a Pearl Harbour, per confinare la popolazione di origine giapponese. Lange lavorò insieme ad altri autori - tra cui il grande paesaggista Ansel Adams - su incarico del governo americano, nonostante abbia espresso pubblicamente il proprio dissenso nei confronti di questa misura.
Dorothea Lange, La giovane evacuata Kimiko Kitagaki sorveglia i bagagli, Oakland, California, 1942 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
I suoi scatti documentano l’assurdità di una legge razziale e discriminatoria e di come questa abbia stravolto la vita di migliaia di persone ben inserite nella società, costringendole ad abbandonare le proprie case e le proprie attività. Eccelsa ritrattista, Lange riesce a restituire il vissuto emotivo dei suoi modelli, sottolineando come le scelte politiche e le condizioni ambientali si ripercuotano sulla vita dei singoli.
Dorothea Lange, Al via gli aiuti per i sussidi di disoccupazione, San Francisco, California, 1938 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Picco assoluto nel lavoro della fotografa è il periodo tra gli anni Trenta e Quaranta, quando documenta alcuni eventi decisivi nella storia degli Stati Uniti. Imperdibile a questo proposito è il reportage realizzato durante la grande siccità che colpì il paese tra il 1931 e il 1931, quando la prolungata mancanza di pioggia e le continue tempeste di sabbia misero in ginocchio l’agricoltura, costringendo migliaia di persone a migrare.
Dorothea Lange, Vicino a Westmorland, Filippini tagliano la lattuga, Imperial Valley, California, 1937 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
In questi anni Dorothea Lange fa parte del gruppo di fotografi chiamati dalla Farm Security Administration (l’agenzia governativa incaricata di promuovere le politiche del New Deal) a documentare l’esodo dei lavoratori agricoli in cerca di un’occupazione nelle grandi piantagioni della Central Valley. Nel 1935 la reporter parte insieme a Paul S. Taylor, economista agricolo che sposerà alcuni anni dopo, per un lungo viaggio sulle strade percorse da intere famiglie in condizioni di vita miserabili.
Dorothea Lange, Casa di un lavoratore migrante messicano, Imperial Valley, California, 1937 I Courtesy Camera - Centro Italiano per la Fotografia
Dai campi di piselli della California alle piantagioni di cotone del Sud, dove la segregazione razziale porta a forme di sfruttamento ancor più degradanti, Lange realizzerà migliaia di scatti, raccogliendo storie e racconti, riportati poi nelle dettagliate didascalie che completano le immagini.
Dorothea Lange, Teatro a Leland, Mississippi, 1937 I Courtesy Centro Italiano per la Fotografia
Crisi climatiche, migrazioni, discriminazioni: nonostante ci separi quasi un secolo da queste immagini, i temi trattati da Dorothea Lange sono di assoluta attualità e forniscono spunti di riflessione e di dibattito sul presente, oltre a evidenziare una tappa imprescindibile della storia della fotografia del Novecento.
In programma dal 19 luglio all’8 ottobre, Dorothea Lange. Racconti di vita e lavoro è un invito a conoscere meglio l’autrice di una delle immagini simbolo del XX secolo e a interrogarsi sul mondo che ci circonda.
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