Dal 17 aprile ai Musei Reali
La bellezza da Botticelli a Mucha in mostra a Torino

MiC - Musei Reali, Galleria Sabauda |
Sandro Botticelli, Venere (dettaglio), 1495-1497 circa. Musei Reali, Torino
Francesca Grego
18/03/2025
Torino - Come è cambiata dall’antichità ad oggi l’immagine della bellezza? In quali modi gli artisti l’hanno rappresentata attraverso secoli? Lo racconterà nella cornice dei Musei Reali di Torino la mostra Da Botticelli a Mucha. Bellezza, Natura, Seduzione, in programma dal 17 aprile al 27 luglio 2025: un viaggio attraverso oltre 100 opere provenienti da importanti collezioni italiane, spaziando dalla scultura classica alla pittura rinascimentale e all’arte del Novecento, dalle Veneri al ritratto aristocratico fino alle immagini della pubblicità. Dialoghi inediti metteranno in luce relazioni impreviste tra le opere, seguendo i fili del mito, del femminile, del fascino dell’antico e del mondo naturale.
Sandro Botticelli, Antonio Canova, Alphonse Mucha sono alcuni dei nomi noti che incontreremo lungo il percorso curato da Annamaria Bava nelle Sale Chiablese, a cui si aggiungerà un ospite speciale: il Volto di fanciulla di Leonardo da Vinci, prezioso disegno autografo realizzato probabilmente come studio per l’angelo della Vergine delle Rocce, da ammirare al centro del nuovo Spazio Leonardo dei Musei Reali all’interno di uno scrigno specchiante.
Gioiello assoluto dell’esposizione sarà la Venere di Botticelli della Collezione Gualino, tra le icone della Galleria Sabauda, che si confronterà in una sezione speciale con la Venere di Lorenzo di Credi, in prestito dagli Uffizi. La mostra presenterà i risultati di indagini diagnostiche condotte recentemente sul capolavoro di Botticelli, grazie alle quali potremo saperne di più sulla tecnica del maestro rinascimentale e sui ripensamenti a cui andò incontro mentre dipingeva questa celebre tela. E dove c’è Venere non possono mancare le tre Grazie, antiche personificazioni di bellezza e armonia rappresentate da preziosi disegni di Canova, né il mito di Elena, archetipo della bellezza fatale, da riscoprire in arazzi, dipinti e sculture.
L’attrazione per l’antico e la meraviglia d natura si incontrano nelle immagini del Rinascimento: un intreccio che in mostra sarà illustrato da sculture classiche e decorazioni a grottesche, dipinti sacri e profani, ma anche rari album di fiori, pesci e uccelli della Biblioteca Reale che all’inizio del Seicento facevano parte della wunderkammer del duca Carlo Emanuele I di Savoia. E poi muse, sibille, nobildonne, eroine mitologiche, icone della storia, fino ai ritratti di dame e principesse della corte sabauda, da Margherita di Savoia alla Contessa di Castiglione, seducente agente segreto per conto di Cavour. Approdo finale del viaggio è l’arte di primo Novecento, quando, all’alba del moderno, anche la bellezza cambia pelle: una metamorfosi da scoprire nelle donne di Alphonse Mucha, nei dipinti di Giovanni Grosso e Carlo Stratta, nelle sculture di Leonardo Bistolfi, con un’attenzione speciale per una nuova acquisizione dei Musei Reali, A Babilonia (Semiramide) di Cesare Saccaggi.
Sandro Botticelli, Antonio Canova, Alphonse Mucha sono alcuni dei nomi noti che incontreremo lungo il percorso curato da Annamaria Bava nelle Sale Chiablese, a cui si aggiungerà un ospite speciale: il Volto di fanciulla di Leonardo da Vinci, prezioso disegno autografo realizzato probabilmente come studio per l’angelo della Vergine delle Rocce, da ammirare al centro del nuovo Spazio Leonardo dei Musei Reali all’interno di uno scrigno specchiante.
Gioiello assoluto dell’esposizione sarà la Venere di Botticelli della Collezione Gualino, tra le icone della Galleria Sabauda, che si confronterà in una sezione speciale con la Venere di Lorenzo di Credi, in prestito dagli Uffizi. La mostra presenterà i risultati di indagini diagnostiche condotte recentemente sul capolavoro di Botticelli, grazie alle quali potremo saperne di più sulla tecnica del maestro rinascimentale e sui ripensamenti a cui andò incontro mentre dipingeva questa celebre tela. E dove c’è Venere non possono mancare le tre Grazie, antiche personificazioni di bellezza e armonia rappresentate da preziosi disegni di Canova, né il mito di Elena, archetipo della bellezza fatale, da riscoprire in arazzi, dipinti e sculture.
L’attrazione per l’antico e la meraviglia d natura si incontrano nelle immagini del Rinascimento: un intreccio che in mostra sarà illustrato da sculture classiche e decorazioni a grottesche, dipinti sacri e profani, ma anche rari album di fiori, pesci e uccelli della Biblioteca Reale che all’inizio del Seicento facevano parte della wunderkammer del duca Carlo Emanuele I di Savoia. E poi muse, sibille, nobildonne, eroine mitologiche, icone della storia, fino ai ritratti di dame e principesse della corte sabauda, da Margherita di Savoia alla Contessa di Castiglione, seducente agente segreto per conto di Cavour. Approdo finale del viaggio è l’arte di primo Novecento, quando, all’alba del moderno, anche la bellezza cambia pelle: una metamorfosi da scoprire nelle donne di Alphonse Mucha, nei dipinti di Giovanni Grosso e Carlo Stratta, nelle sculture di Leonardo Bistolfi, con un’attenzione speciale per una nuova acquisizione dei Musei Reali, A Babilonia (Semiramide) di Cesare Saccaggi.
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