Fino al 5 luglio al Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro
Rinascimento marchigiano: a Roma le opere d'arte dai luoghi del sisma tornate a nuova vita
Jacobello del Fiore, Scene della vita di Santa Lucia - Lucia riceve l’Eucarestia, 1410 ca, tempera e doratura su tavola, 60x80 cm, Fermo, Pinacoteca Civica, Palazzo dei Priori
Samantha De Martin
19/02/2020
Roma - Le tavole con le Scene della vita di Santa Lucia dipinte da Jacobello del Fiore e provenienti dal Palazzo dei Priori di Fermo hanno ritrovato gli antichi colori e la luce dell’oro. Gli sguardi dei protagonisti della Visitazione di Giovanni Baglione riscoprono la loro originaria intensità, e anche i tessuti e i colori della Madonna di Vittore Crivelli tornano a nuova vita, sottratti alla furia distruttrice del sisma.
Dopo la prima tappa, ad Ascoli Piceno, l’evento espositivo itinerante “Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma” raggiunge Roma, dove si potrà visitare, presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, sede del Pio Sodalizio dei Piceni, fino al prossimo 5 luglio. Dal 23 luglio al 3 novembre concluderà, invece, il suo viaggio a Palazzo del Duca di Senigallia 2020.
Perché oltre a costituire una straordinaria operazione di recupero del prezioso patrimonio disseminato nel territorio marchigiano, danneggiato dal terremoto del 2016, recuperato, portato a nuova vita e reso di nuovo fruibile, la mostra vuole rappresentare soprattutto un viaggio nella religiosità popolare marchigiana. Un itinerario lungo un affascinante percorso stilistico e iconografico che, partendo dal centro della regione, arriva fino al mare.
Il percorso - a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, frutto della convenzione siglata da ANCI Marche e Pio Sodalizio dei Piceni nel 2017, protagonisti dell’ importante lavoro di recupero dei capolavori danneggiati - accoglie 36 opere. Vanno dal Quattrocento al Settecento e includono crocifissi lignei e vesperbild di ambito tedesco, accanto alla Natività con i santi Gerolamo, Francesco, Antonio da Padova e Giacomo della Marca di Cola dell’Amatrice proveniente dalla sacrestia della Chiesa di San Francesco ad Ascoli Piceno. C’è Giovanni Baglione e c’è Vittore Crivelli con la “Madonna orante, il Bambino e angeli musicanti di Sarnano.
Gli interventi di restauro - eseguiti in collaborazione con le Università di Camerino e di Urbino e la direzione scientifica della Soprintendenza - hanno anche consentito di effettuare nuove attribuzioni e di acquisire ulteriori informazioni relative alla tecnica pittorica ed ai materiali utilizzati dagli artisti, accrescendo le conoscenze su questo patrimonio e aprendo la strada a molti studi scientifici.
“Terminate le mostre - spiega Pierluigi Moriconi della Soprintendenza dei Beni Architettonici delle Marche - le opere che non potranno essere ricollocate nelle loro sedi originali perché crollate o non ancora restaurate, saranno posizionate in otto depositi e lì saranno sempre a disposizione del pubblico”.
La mostra, a ingresso gratuito, si potrà visitare tutti i giorni - ad eccezione dei festivi - dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
Dopo la prima tappa, ad Ascoli Piceno, l’evento espositivo itinerante “Rinascimento marchigiano. Opere d’arte restaurate dai luoghi del sisma” raggiunge Roma, dove si potrà visitare, presso il Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, sede del Pio Sodalizio dei Piceni, fino al prossimo 5 luglio. Dal 23 luglio al 3 novembre concluderà, invece, il suo viaggio a Palazzo del Duca di Senigallia 2020.
Perché oltre a costituire una straordinaria operazione di recupero del prezioso patrimonio disseminato nel territorio marchigiano, danneggiato dal terremoto del 2016, recuperato, portato a nuova vita e reso di nuovo fruibile, la mostra vuole rappresentare soprattutto un viaggio nella religiosità popolare marchigiana. Un itinerario lungo un affascinante percorso stilistico e iconografico che, partendo dal centro della regione, arriva fino al mare.
Il percorso - a cura di Stefano Papetti e Pierluigi Moriconi, frutto della convenzione siglata da ANCI Marche e Pio Sodalizio dei Piceni nel 2017, protagonisti dell’ importante lavoro di recupero dei capolavori danneggiati - accoglie 36 opere. Vanno dal Quattrocento al Settecento e includono crocifissi lignei e vesperbild di ambito tedesco, accanto alla Natività con i santi Gerolamo, Francesco, Antonio da Padova e Giacomo della Marca di Cola dell’Amatrice proveniente dalla sacrestia della Chiesa di San Francesco ad Ascoli Piceno. C’è Giovanni Baglione e c’è Vittore Crivelli con la “Madonna orante, il Bambino e angeli musicanti di Sarnano.
Gli interventi di restauro - eseguiti in collaborazione con le Università di Camerino e di Urbino e la direzione scientifica della Soprintendenza - hanno anche consentito di effettuare nuove attribuzioni e di acquisire ulteriori informazioni relative alla tecnica pittorica ed ai materiali utilizzati dagli artisti, accrescendo le conoscenze su questo patrimonio e aprendo la strada a molti studi scientifici.
“Terminate le mostre - spiega Pierluigi Moriconi della Soprintendenza dei Beni Architettonici delle Marche - le opere che non potranno essere ricollocate nelle loro sedi originali perché crollate o non ancora restaurate, saranno posizionate in otto depositi e lì saranno sempre a disposizione del pubblico”.
La mostra, a ingresso gratuito, si potrà visitare tutti i giorni - ad eccezione dei festivi - dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
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