Inaugura la prima personale romana dedicata all’utore cesenate
Cinque paesaggi di Guido Guidi
![](http://www.arte.it/foto/600x450/21/17284-guidi.jpg)
Guido Guidi. Cinque paesaggi, 1983-1993. Istituto centrale per il catalogo e la documentazione, Roma
L.S.
19/09/2013
Roma - Inaugura oggi a Roma, negli spazi museali ristrutturati dell’ICCD, la prima personale di Guido Guidi nella capitale. Tra il 1982 e il 1983, il fotografo avviò una ricerca caratterizzata dall’impiego di una macchina fotografica di grande formato con cui si dedicò all’esplorazione di paesaggi collocati su un asse geografico che dai propri luoghi d’origine nel cesenate si estendono verso nord fino a Venezia, e alle Prealpi venete.
Lungo questo tratto che l’autore percorse ogni settimana per anni, Guidi scattò immagini per conto proprio e su incarico del dipartimento di Urbanistica dell’Università IUAV di Venezia, costruendo nel tempo un archivio in gran parte inedito. Attraverso le 138 fotografie selezionate per la mostra, si documenta una sezione della geografia italiana composta da cinque paesaggi distinti che contemplano la natura campestre della provincia di Cesena, la linearità della via Romea, l’urbanizzazione del triangolo compreso tra Padova, Mestre e Treviso, la realtà industriale di Porto Marghera e il patrimonio storico del Monte Grappa.
Oltre all’accuratezza delle descrizioni che superano l’iconografia ufficiale, a colpire è il valore storico della testimonianza delle trasformazioni che questi luoghi hanno subito negli ultimi trent’anni.
Lungo questo tratto che l’autore percorse ogni settimana per anni, Guidi scattò immagini per conto proprio e su incarico del dipartimento di Urbanistica dell’Università IUAV di Venezia, costruendo nel tempo un archivio in gran parte inedito. Attraverso le 138 fotografie selezionate per la mostra, si documenta una sezione della geografia italiana composta da cinque paesaggi distinti che contemplano la natura campestre della provincia di Cesena, la linearità della via Romea, l’urbanizzazione del triangolo compreso tra Padova, Mestre e Treviso, la realtà industriale di Porto Marghera e il patrimonio storico del Monte Grappa.
Oltre all’accuratezza delle descrizioni che superano l’iconografia ufficiale, a colpire è il valore storico della testimonianza delle trasformazioni che questi luoghi hanno subito negli ultimi trent’anni.
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