Dal 29 giugno al 19 agosto a Ragusa Ibla
Rotte di collisione al Ragusa Foto Festival
Fabio Itri, Scomparsi Foto: © Fabio Itri. Courtesy of Ragusa Foto Festival
Samantha De Martin
18/06/2018
Ragusa - Lo sguardo sul Mediterraneo, ma anche sulle ferite impresse nella memoria culturale e sociale della Sicilia, la riflessione sui conflitti con le conseguenti tracce depositate sul territorio, diventano la fotografia più autentica di una terra immersa tra l’Europa e il mondo, in un mare capace di trasformare la memoria in nuova luce.
Nella cornice barocca di Ragusa Ibla, il Ragusa Foto Festival, giunto quest’anno alla sua settima edizione, guarda ai giovani e al territorio affidando la propria riflessione alle Rotte di collisione, ovvero a “quegli scontri che, nel momento in cui avvengono, comportano il danneggiamento di due elementi”.
Ad accogliere la kermesse dedicata alla fotografia - diretta da Paola Binante, Alessandro Carrer e Javier Marcelo Cabrera -alcuni tra i più interessanti siti storici della cittadina siciliana, riconosciuti patrimonio Unesco.
Palazzo Cosentini ospiterà il nucleo centrale del percorso, mentre le altre tappe dell'itinerario espositivo si snoderanno tra Palazzo La Rocca - edificio nobiliare noto per i suoi balconi e gli arredi settecenteschi conservati all'interno - la chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri, oggi adibita ad auditorium pubblico, i vecchi mercati di Ragusa Ibla e la Sala Falcone Borsellino.
“Nella scelta di un tema delicato e scottante - si legge sul comunicato diffuso dall’Associazione culturale Antiruggine che ha ideato il festival in collaborazione con il Comune di Ragusa - il tentativo di ricondurlo alla fotografia rappresenta un modo per attribuirgli significato rispetto alla contemporaneità, una via per inserirlo in una più ampia analisi della società e della cultura. L’intento è di promuovere un ricordo consapevole, capace di affrontare traumi e rimozioni collettive, per generare nuova memoria, e con essa nuova luce”.
Gli artisti coinvolti nel percorso espositivo che si terrà dal 29 giugno al 1° luglio, sono stati selezionati per il loro sguardo scevro dalla spettacolarizzazione del tema, ma caratterizzato piuttosto da un’analisi lenta e profonda, capace di riflettere sui segni che violenza e conflitti lasciano sulla pelle della terra, dell’individuo e della collettività.
I venti appuntamenti che scandiscono il Ragusa Foto Festival sono distinti in due macroa-aree. Da un lato ci sono gli artisti più noti - da Donata Pizzi a Tommaso Bonaventura, da Alessandro Imbriaco e Fabio Severo a Pavlos Fysakis - dall’altra, il percorso Territori di Formazione apre a nove giovani autori italiani selezionati dalle istituzioni italiane di Alta Formazione Artistica - l’ISIA di Urbino e dalle Accademie di Belle arti di Brera, Bologna, Catania. Tra questi Veronica Billi, Federico Buzzoni, Elena Coco, Cecilia Del Gatto, ai quali si aggiungono i progetti espositivi legati al Premio Miglior Portfolio 2017, con il vincitore Giuseppe Iannello e le tre menzioni speciali per Fabio Itri, Claudio Majorana e Maddalena Migliore.
Tra gli appuntamenti, Immediate Surroundings di Tommaso Bonaventura, Alessandro Imbriaco, Fabio Severo, è una documentazione fotografica dei luoghi di residenza di membri di organizzazioni mafiose passate e presenti. La fotografia diventa pertanto un mezzo per comprendere la diffusione delle mafie in Italia, il tentativo di esplorare la zona grigia in cui queste prosperano.
Donata Pizzi ha scelto invece di fotografare l’impegno dei tanti uomini e delle donne “che vivono e lottano” nel suo stesso tempo, immortalando i luoghi nei quali sono stati assassinati, per ricordarli al di là del momento cruento della cronaca.
La VII edizione di Ragusa Foto Festival guarda pertanto alla formazione dei più giovani anche attraverso un workshop della durata di tre giorni tenuto da Mario Cresci che seguirà un gruppo di venti partecipanti selezionati nella realizzazione di un lavoro a Ragusa, introducendo temi legati all’arte, alla fotografia e alla comunicazione.
Come ogni anno, tornano anche le Letture Portfolio del Festival, un’occasione nel corso della quale i partecipanti potranno ricevere consigli e suggerimenti da critici e autori con differenti esperienze professionali. Un momento di scambio che rappresenta anche un'occasione di confronto e comprensione delle dinamiche che legano la fotografia al contemporaneo.
Leggi anche:
• Ragusa Foto Festival 2017: le metamorfosi del territorio
Nella cornice barocca di Ragusa Ibla, il Ragusa Foto Festival, giunto quest’anno alla sua settima edizione, guarda ai giovani e al territorio affidando la propria riflessione alle Rotte di collisione, ovvero a “quegli scontri che, nel momento in cui avvengono, comportano il danneggiamento di due elementi”.
Ad accogliere la kermesse dedicata alla fotografia - diretta da Paola Binante, Alessandro Carrer e Javier Marcelo Cabrera -alcuni tra i più interessanti siti storici della cittadina siciliana, riconosciuti patrimonio Unesco.
Palazzo Cosentini ospiterà il nucleo centrale del percorso, mentre le altre tappe dell'itinerario espositivo si snoderanno tra Palazzo La Rocca - edificio nobiliare noto per i suoi balconi e gli arredi settecenteschi conservati all'interno - la chiesa sconsacrata di San Vincenzo Ferreri, oggi adibita ad auditorium pubblico, i vecchi mercati di Ragusa Ibla e la Sala Falcone Borsellino.
“Nella scelta di un tema delicato e scottante - si legge sul comunicato diffuso dall’Associazione culturale Antiruggine che ha ideato il festival in collaborazione con il Comune di Ragusa - il tentativo di ricondurlo alla fotografia rappresenta un modo per attribuirgli significato rispetto alla contemporaneità, una via per inserirlo in una più ampia analisi della società e della cultura. L’intento è di promuovere un ricordo consapevole, capace di affrontare traumi e rimozioni collettive, per generare nuova memoria, e con essa nuova luce”.
Gli artisti coinvolti nel percorso espositivo che si terrà dal 29 giugno al 1° luglio, sono stati selezionati per il loro sguardo scevro dalla spettacolarizzazione del tema, ma caratterizzato piuttosto da un’analisi lenta e profonda, capace di riflettere sui segni che violenza e conflitti lasciano sulla pelle della terra, dell’individuo e della collettività.
I venti appuntamenti che scandiscono il Ragusa Foto Festival sono distinti in due macroa-aree. Da un lato ci sono gli artisti più noti - da Donata Pizzi a Tommaso Bonaventura, da Alessandro Imbriaco e Fabio Severo a Pavlos Fysakis - dall’altra, il percorso Territori di Formazione apre a nove giovani autori italiani selezionati dalle istituzioni italiane di Alta Formazione Artistica - l’ISIA di Urbino e dalle Accademie di Belle arti di Brera, Bologna, Catania. Tra questi Veronica Billi, Federico Buzzoni, Elena Coco, Cecilia Del Gatto, ai quali si aggiungono i progetti espositivi legati al Premio Miglior Portfolio 2017, con il vincitore Giuseppe Iannello e le tre menzioni speciali per Fabio Itri, Claudio Majorana e Maddalena Migliore.
Tra gli appuntamenti, Immediate Surroundings di Tommaso Bonaventura, Alessandro Imbriaco, Fabio Severo, è una documentazione fotografica dei luoghi di residenza di membri di organizzazioni mafiose passate e presenti. La fotografia diventa pertanto un mezzo per comprendere la diffusione delle mafie in Italia, il tentativo di esplorare la zona grigia in cui queste prosperano.
Donata Pizzi ha scelto invece di fotografare l’impegno dei tanti uomini e delle donne “che vivono e lottano” nel suo stesso tempo, immortalando i luoghi nei quali sono stati assassinati, per ricordarli al di là del momento cruento della cronaca.
La VII edizione di Ragusa Foto Festival guarda pertanto alla formazione dei più giovani anche attraverso un workshop della durata di tre giorni tenuto da Mario Cresci che seguirà un gruppo di venti partecipanti selezionati nella realizzazione di un lavoro a Ragusa, introducendo temi legati all’arte, alla fotografia e alla comunicazione.
Come ogni anno, tornano anche le Letture Portfolio del Festival, un’occasione nel corso della quale i partecipanti potranno ricevere consigli e suggerimenti da critici e autori con differenti esperienze professionali. Un momento di scambio che rappresenta anche un'occasione di confronto e comprensione delle dinamiche che legano la fotografia al contemporaneo.
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