Dall’8 marzo al 22 giugno
Ricomposti alla National Gallery i grandi polittici del Trecento senese
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Simone Martini, L’Arcangelo Gabriele (dettaglio), dal Polittico Orsini, 1326-1334. Photo Huge Maertens © Royal Museum of Fine Arts, Antwerp
Francesca Grego
06/02/2025
Mondo - I capolavori del Trecento senese si preparano a brillare alla National Gallery. Duccio di Buoninsegna, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti sono tra i protagonisti di una mostra molto attesa, che offrirà il privilegio di ammirare come mai nell'era moderna pale d'altare che hanno scritto la storia dell’arte europea. Smembrate secoli fa, disperse per lungo tempo e oggi disseminate in numerose collezioni da una sponda all’altra dell’Atlantico, i preziosi ed elaborati polittici si presenteranno finalmente ricomposti nel percorso di Siena: The Rise of Painting 1300-1350, realizzata dal museo britannico in collaborazione con il MET di New York e con il sostegno di Intesa Sanpaolo.
Saranno ben 100 i tesori da scoprire alla National Gallery dall’8 marzo al 22 giugno 2025. Tra questi spiccano le tavole della monumentale Maestà di Duccio di Buoninsegna, la prima pala d’altare dipinta fronte/retro. Creata per il Duomo di Siena, quest’opera maestosa e incredibilmente complessa fu smembrata nel XVIII secolo. Solo una parte rimase nella città d’origine, dove oggi è esposta presso il Museo dell’Opera Metropolitana, mentre alcune tavole sono andate disperse. Ora i tre pannelli conservati alla National Gallery saranno riuniti agli Episodi della vita di Cristo custoditi presso il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid (Cristo e la Samaritana) e la National Gallery of Art di Washington (La chiamata degli apostoli Pietro e Andrea).
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Duccio di Buoninsegna, pannelli della Maestà: Cristo e la Samaritana, 1308-11. Tempera e oro su tavola © Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid
Particolarmente innovativa per le soluzioni narrative adottate, la pala della Maestà è un esempio delle sperimentazioni portate avanti dai pittori senesi del Trecento: una fucina di nuovi formati e soluzioni compositive, dai grandi polittici articolati su più livelli al dipinto per la devozione personale declinato in una varietà di forme. La mostra esplorerà gli sviluppi di questi modelli, evidenziando come abbiamo influenzato gli sviluppi dell’arte europea dalla Francia all’Inghilterra e alla Boemia.
Un’altra attesa riunione sarà quella del Polittico Orsini di Simone Martini, ingegnosa composizione pieghevole pensata per la devozione privata. Commissionata probabilmente dal cardinale Napoleone Orsini, membro di uno dei casati più influenti nell’Italia medievale e rinascimentale, oggi l’opera è divisa tra il Louvre di Parigi, il Museo di Belle Arti di Anversa e la Gemäldegalerie di Berlino. I visitatori della National Gallery avranno la fortuna di ammirarla al completo, con i sei pannelli visibili sul fronte e sul retro, dall’Annunciazione alle scene della Passione di Gesù.
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Duccio di Buoninsegna, pannelli della Maestà: La chiamata degli apostoli Pietro e Andrea, 1308-11. Tempera e oro su tavola © The National Gallery of Art, Washington DC
Accanto alle tavole dei maestri più celebri - molte delle quali realizzate su preziosi fondo oro - la mostra illustrerà la rigogliosa fioritura dell’arte senese nel XIV secolo attraverso opere create con i materiali più disparati - metalli, smalto, vetro dorato, legno, marmo, manoscritti miniati - per poi aprire lo sguardo verso altri paesi e tradizioni artistiche, dove il nuovo stile proveniente dall’Italia ha ispirato avori, oggetti dipinti, tappeti e sete preziose.
Quella sul Trecento senese non è l’unico progetto che nel 2025 porterà sul palcoscenico della National Gallery i grandi maestri dell’arte italiana. Dal 10 aprile al 6 luglio The Carracci Cartoons: Myths in the Making condurrà i visitatori dietro le quinte della pittura dei fratelli Annibale e Agostino Carracci attraverso i cartoni preparatori dei monumentali affreschi che realizzarono per Palazzo Farnese a Roma. Testimoni di un’impresa memorabile, queste opere aprono una finestra sulle idee, sui processi creativi e sulle tecniche di due importanti protagonisti del Cinquecento europeo, tra le ispirazioni classiche e l’eredità di Michelangelo e Raffaello.
![](http://www.arte.it/foto/orig/2c/148801-NG1139.jpg)
Duccio di Buoninsegna, Pannelli della Maestà: L’Annunciazione, 1308-1311, Tempera all’uovo su tavola, 44.5 × 45.8 cm | © The National Gallery, London
Saranno ben 100 i tesori da scoprire alla National Gallery dall’8 marzo al 22 giugno 2025. Tra questi spiccano le tavole della monumentale Maestà di Duccio di Buoninsegna, la prima pala d’altare dipinta fronte/retro. Creata per il Duomo di Siena, quest’opera maestosa e incredibilmente complessa fu smembrata nel XVIII secolo. Solo una parte rimase nella città d’origine, dove oggi è esposta presso il Museo dell’Opera Metropolitana, mentre alcune tavole sono andate disperse. Ora i tre pannelli conservati alla National Gallery saranno riuniti agli Episodi della vita di Cristo custoditi presso il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid (Cristo e la Samaritana) e la National Gallery of Art di Washington (La chiamata degli apostoli Pietro e Andrea).
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Duccio di Buoninsegna, pannelli della Maestà: Cristo e la Samaritana, 1308-11. Tempera e oro su tavola © Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid
Particolarmente innovativa per le soluzioni narrative adottate, la pala della Maestà è un esempio delle sperimentazioni portate avanti dai pittori senesi del Trecento: una fucina di nuovi formati e soluzioni compositive, dai grandi polittici articolati su più livelli al dipinto per la devozione personale declinato in una varietà di forme. La mostra esplorerà gli sviluppi di questi modelli, evidenziando come abbiamo influenzato gli sviluppi dell’arte europea dalla Francia all’Inghilterra e alla Boemia.
Un’altra attesa riunione sarà quella del Polittico Orsini di Simone Martini, ingegnosa composizione pieghevole pensata per la devozione privata. Commissionata probabilmente dal cardinale Napoleone Orsini, membro di uno dei casati più influenti nell’Italia medievale e rinascimentale, oggi l’opera è divisa tra il Louvre di Parigi, il Museo di Belle Arti di Anversa e la Gemäldegalerie di Berlino. I visitatori della National Gallery avranno la fortuna di ammirarla al completo, con i sei pannelli visibili sul fronte e sul retro, dall’Annunciazione alle scene della Passione di Gesù.
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Duccio di Buoninsegna, pannelli della Maestà: La chiamata degli apostoli Pietro e Andrea, 1308-11. Tempera e oro su tavola © The National Gallery of Art, Washington DC
Accanto alle tavole dei maestri più celebri - molte delle quali realizzate su preziosi fondo oro - la mostra illustrerà la rigogliosa fioritura dell’arte senese nel XIV secolo attraverso opere create con i materiali più disparati - metalli, smalto, vetro dorato, legno, marmo, manoscritti miniati - per poi aprire lo sguardo verso altri paesi e tradizioni artistiche, dove il nuovo stile proveniente dall’Italia ha ispirato avori, oggetti dipinti, tappeti e sete preziose.
Quella sul Trecento senese non è l’unico progetto che nel 2025 porterà sul palcoscenico della National Gallery i grandi maestri dell’arte italiana. Dal 10 aprile al 6 luglio The Carracci Cartoons: Myths in the Making condurrà i visitatori dietro le quinte della pittura dei fratelli Annibale e Agostino Carracci attraverso i cartoni preparatori dei monumentali affreschi che realizzarono per Palazzo Farnese a Roma. Testimoni di un’impresa memorabile, queste opere aprono una finestra sulle idee, sui processi creativi e sulle tecniche di due importanti protagonisti del Cinquecento europeo, tra le ispirazioni classiche e l’eredità di Michelangelo e Raffaello.
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Duccio di Buoninsegna, Pannelli della Maestà: L’Annunciazione, 1308-1311, Tempera all’uovo su tavola, 44.5 × 45.8 cm | © The National Gallery, London
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