Dal 2 febbraio al Museo di Belle Arti di Gand
Presto nelle Fiandre la più grande mostra mai realizzata su van Eyck

Jan (Maaseik?, c. 1390 -Bruges, 1441) and Hubert van Eyck (Maaseik, c. 1366/1370-Ghent, 1426)The Adoration of the Mystic Lamb, 1432. Exterior shutters. Oil on panel. Saint Bavo’s Cathedral, Ghent © www.lukasweb.be -Art in Flanders vzw
Francesca Grego
06/11/2019
Mondo - Sarà un’occasione che capita una sola volta nella vita la mostra che all’inizio del 2020 porterà nella storica città fiamminga di Gand più della metà delle opere sopravvissute di Jan van Eyck. Nell’anno dedicato al maestro quattrocentesco, Van Eyck. An Optical Revolution offrirà una spettacolare panoramica e una prospettiva inedita sulla sua opera nelle sale del Museum of Fine Arts. In arrivo capolavori da grandi collezioni come quelle del Prado e del Thyssen-Bornemisza di Madrid, la Gëmaldegalerie di Berlino, i Musei Vaticani e la Galleria Doria Pamphilj di Roma, il J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Attorno ai dipinti del padre della pittura a olio, le opere di grandi contemporanei tratteggeranno i contorni di un’epoca.
Fulcro dell’esposizione curata da Maximiliaan Martens e Till-Holger Borchert, tra i massimi esperti del pittore, sarà il capolavoro del Polittico dell’Agnello Mistico custodito nella Cattedrale di San Bavone, che il pubblico potrà osservare per la prima volta a distanza ravvicinata, con i pannelli interni accostanti a quelli interni per la prima volta dopo il restauro. Contrariamente a quanto accade nella loro sede consueta, ciascuno di essi sarà qui valorizzato nella sua qualità di gioiello lavorato con finezza estrema e dettagli capaci di regalargli dignità autonoma. Dopo la mostra, nessuna parte del Polittico uscirà più dal Duomo di Gand.
Sebbene non siano ancora note tutte le opere incluse nel percorso, si tratta della mostra più ampia e ambiziosa mai realizzata sul maestro fiammingo. Tra i prestiti più noti troviamo la Madonna della fontana, il Ritratto di Baudoin de Lannoy, il Ritratto di uomo col cappuccio azzurro, il Dittico dell’Annunciazione. Dipinti della bottega di van Eyck e copie dei secoli successivi permetteranno inoltre di far luce su alcune opere andate perdute.
Ma An Optical Revolution non è soltanto una sfilata di tesori: le ultime ricerche condotte dai curatori permetteranno di guardare al lavoro dell’artista da nuove prospettive, tra segreti tecnici e scoperte scientifiche. Come quella degli studi sulla percezione che, recuperando le teorie degli arabi, consentirono a van Eyck di diventare un mago della luce, di restituire ogni texture, riflesso, trasparenza.
Van Eyck. An Optical Revolution sarà visitabile al Museum of Fine Arts di Gand dal 1° febbraio al 30 aprile 2020.
Leggi anche:
• Nell’Anno di van Eyck l’Agnello Mistico torna a casa dopo un lungo restauro
• Quando Bruges era capitale del commercio internazionale come oggi New York – Parla Maximiliaan Martens
Fulcro dell’esposizione curata da Maximiliaan Martens e Till-Holger Borchert, tra i massimi esperti del pittore, sarà il capolavoro del Polittico dell’Agnello Mistico custodito nella Cattedrale di San Bavone, che il pubblico potrà osservare per la prima volta a distanza ravvicinata, con i pannelli interni accostanti a quelli interni per la prima volta dopo il restauro. Contrariamente a quanto accade nella loro sede consueta, ciascuno di essi sarà qui valorizzato nella sua qualità di gioiello lavorato con finezza estrema e dettagli capaci di regalargli dignità autonoma. Dopo la mostra, nessuna parte del Polittico uscirà più dal Duomo di Gand.
Sebbene non siano ancora note tutte le opere incluse nel percorso, si tratta della mostra più ampia e ambiziosa mai realizzata sul maestro fiammingo. Tra i prestiti più noti troviamo la Madonna della fontana, il Ritratto di Baudoin de Lannoy, il Ritratto di uomo col cappuccio azzurro, il Dittico dell’Annunciazione. Dipinti della bottega di van Eyck e copie dei secoli successivi permetteranno inoltre di far luce su alcune opere andate perdute.
Ma An Optical Revolution non è soltanto una sfilata di tesori: le ultime ricerche condotte dai curatori permetteranno di guardare al lavoro dell’artista da nuove prospettive, tra segreti tecnici e scoperte scientifiche. Come quella degli studi sulla percezione che, recuperando le teorie degli arabi, consentirono a van Eyck di diventare un mago della luce, di restituire ogni texture, riflesso, trasparenza.
Van Eyck. An Optical Revolution sarà visitabile al Museum of Fine Arts di Gand dal 1° febbraio al 30 aprile 2020.
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