Le grandi mostre del 2023
Il Prado riparte dal Barocco. E punta su Guido Reni
Guido Reni, Atalanta e Ippomene,1615-18 circa, Olio su tela, 297 x 206 cm, Madrid, Museo Nacional del Prado | Foto: © Museo Nacional del Prado, Madrid
Francesca Grego
11/01/2023
Mondo - La grande pittura del Barocco brilla nel 2023 del Prado. A inaugurare la stagione espositiva del museo spagnolo sarà un maestro venuto dall’Italia: dal 28 marzo al 9 luglio una mostra realizzata in collaborazione con lo Städel Museum di Francoforte celebrerà l’astro di Guido Reni alla luce dei più recenti studi compiuti sul suo conto. Circa 100 capolavori - dipinti, ma anche sculture e opere grafiche - arriveranno a Madrid da importanti musei internazionali per esplorare a fondo il contributo offerto dal pittore bolognese all’arte del suo tempo. Accanto alle tele di Reni, troveremo opere di altri illustri protagonisti della scena europea tra Cinquecento e Seicento, da Caravaggio ad Annibale Carracci, fino allo spagnolo Francisco Zurbaràn, indispensabili per illustrare le interazioni artistiche alla base della fioritura del Barocco.
Guido Reni, Bacco e Arianna,1614-16 circa, Olio su tela, 86 x 96 cm, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles | Foto: © Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles
Tra i dipinti di Reni, “ce ne saranno alcuni inediti e assolutamente fondamentali”, ha annunciato il direttore del Prado Miguel Falomir, e anche “opere molto difficili da spostare”, che hanno richiesto un’organizzazione logistica fuori dal comune. Diverse tele, inoltre, si mostreranno per la prima volta in tutto il loro splendore dopo decenni, grazie a interventi di restauro terminati di recente: è il caso di Atalanta e Ippomene, tra i gioielli di proprietà del museo madrileno.
Particolare attenzione sarà riservata ai legami di Guido Reni con la Spagna, dove è stato un artista molto amato: lo testimoniano le collezioni di Reali e aristocratici, ma anche l’influenza esercitata su alcuni grandi protagonisti del Secolo d’Oro spagnolo.
Dalla mostra “Francisco de Herrera 'el Mozo' y el Barroco total”: Francisco de Herrera el Mozo, El triunfo de San Hermenegildo. Museo Nacional del Prado
Dopo Reni, il viaggio del Prado tra gli splendori del Barocco continuerà con Francisco de Herrera detto “el Mozo”, tra i più notevoli innovatori dell’arte iberica di questo periodo. Dal 7 marzo, inoltre, il museo ospiterà per la prima volta nove capolavori della Frick Collection di New York, usciti dal pennello di giganti della pittura spagnola come Velàsquez, El Greco, Murillo e Goya.
“Spanish Masterpieces from the Frick Collection”: Diego Velàsquez, Felipe IV en Fraga, New York, The Frick Collection © The Frick Collection
In estate, infine, il Prado parteciperà alle celebrazioni per i 50 anni dalla morte di Pablo Picasso, assiduo frequentatore del museo, il cui nome è ancora scritto nella lista dei copisti passati per le sue sale. La mostra ideata per l’occasione metterà a confronto le opere del genio modernista con i dipinti di El Greco, un maestro fondamentale per comprendere la prima parte della carriera di Picasso, tra il Periodo Blu e il Cubismo.
Dalla mostra “Picasso - Greco”: El Greco, Pentecostés. Museo Nacional del Prado
Guido Reni, Bacco e Arianna,1614-16 circa, Olio su tela, 86 x 96 cm, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles | Foto: © Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles
Tra i dipinti di Reni, “ce ne saranno alcuni inediti e assolutamente fondamentali”, ha annunciato il direttore del Prado Miguel Falomir, e anche “opere molto difficili da spostare”, che hanno richiesto un’organizzazione logistica fuori dal comune. Diverse tele, inoltre, si mostreranno per la prima volta in tutto il loro splendore dopo decenni, grazie a interventi di restauro terminati di recente: è il caso di Atalanta e Ippomene, tra i gioielli di proprietà del museo madrileno.
Particolare attenzione sarà riservata ai legami di Guido Reni con la Spagna, dove è stato un artista molto amato: lo testimoniano le collezioni di Reali e aristocratici, ma anche l’influenza esercitata su alcuni grandi protagonisti del Secolo d’Oro spagnolo.
Dalla mostra “Francisco de Herrera 'el Mozo' y el Barroco total”: Francisco de Herrera el Mozo, El triunfo de San Hermenegildo. Museo Nacional del Prado
Dopo Reni, il viaggio del Prado tra gli splendori del Barocco continuerà con Francisco de Herrera detto “el Mozo”, tra i più notevoli innovatori dell’arte iberica di questo periodo. Dal 7 marzo, inoltre, il museo ospiterà per la prima volta nove capolavori della Frick Collection di New York, usciti dal pennello di giganti della pittura spagnola come Velàsquez, El Greco, Murillo e Goya.
“Spanish Masterpieces from the Frick Collection”: Diego Velàsquez, Felipe IV en Fraga, New York, The Frick Collection © The Frick Collection
In estate, infine, il Prado parteciperà alle celebrazioni per i 50 anni dalla morte di Pablo Picasso, assiduo frequentatore del museo, il cui nome è ancora scritto nella lista dei copisti passati per le sue sale. La mostra ideata per l’occasione metterà a confronto le opere del genio modernista con i dipinti di El Greco, un maestro fondamentale per comprendere la prima parte della carriera di Picasso, tra il Periodo Blu e il Cubismo.
Dalla mostra “Picasso - Greco”: El Greco, Pentecostés. Museo Nacional del Prado
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