Raffaello e Michelangelo
Vaticano
06/02/2001
Le famose Stanze di Raffaello furono commissionate al maestro da Giulio II nel 1509 e continuate negli anni seguenti sotto Papa Leone X. La decorazione vuole celebrare il potere e la forza della Fede e della Chiesa. Tra il 1512 e il 1514, Raffaello ha lavorato alla decorazione della stanza di Eliodoro. Nei successivi due anni ha affrescato la Stanza dell’Incendio di Borgo, che prende il nome dall’affresco principale eseguito insieme agli altri tre presenti nella stanza dalla scuola di Raffaello, sotto le strette direttive del maestro. Infine nella sala dei Palafrenieri erano esposti dei dipinti di Raffaello che sono andati distrutti e sono stati sostituiti nel tardo Cinquecento da altri affreschi ordinati da Gregorio XIII. La decorazione della Stanza di Costantino invece è stata realizzata da Giulio Romano. La Loggia di Raffaello, uno degli angoli più suggestivi ed importanti dell’intero complesso vaticano, è stata iniziata dal Bramante e terminata da Raffaello intorno al 1518. Le scene affrescate, tratte dalle storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, hanno visto la partecipazione di alcuni tra i più importanti discepoli di Raffaello, tra i quali si ricordano: Giulio Romano, Giovanni da Udine, Perin del Vaga, Pellegrino Aretusi da Modena, Vincenzo da San Gimignano, Polidoro da Caravaggio.
Il Museo Gregoriano Profano invece accoglie una vastissima raccolta di antichità greche e romane, provenienti dagli scavi archeologici eseguiti in passato nei territori dello Stato della Chiesa. Iniziata sotto Papa Gregorio XVI la collezione è stata trasferita nel 1970 da Papa Giovanni XXIII in spazi appositamente progettati dagli architetti Fausto e Lucio Passarelli. Il Museo, suddiviso in cinque sezioni, permette di apprezzare la scultura greca e di ricostruire, per la scultura romana, il percorso di crescita, dall’imitazione dei modelli greci fino alla produzione dell’età imperiale e della tarda antichità. Il Museo Pio Cristiano, fondato da Papa Pio IX nel 1854 riunisce invece una ricca collezione di oggetti trovati nelle catacombe e nelle antiche basiliche.
Il luogo forse più visitato all’interno dei Musei Vaticani è senz’altro la Cappella Sistina. Fatta costruire tra il 1471 e il 1484 da Papa Sisto IV della Rovere, da un punto di vista architettonico si presenta come un’ampia stanza rettangolare coperta da volte e divisa a metà da una splendida transenna in marmo realizzata da Mino da Fiesole, Giovanni Dalmata e Andrea Bregno. La maggiore attrazione all’interno della cappella sono sicuramente le decorazioni ad affresco che coprono una superficie totale di 800 metri quadrati, realizzate da Michelangelo in due fasi. Dal 1508 al 1512 l’artista ha affrescato la volta, realizzando un programma iconografico comprendente: al centro, cinque Storie della Creazione e tre scene della Vita di Noè, contornate da dodici troni con le figure dei Profeti e delle Sibille; nelle lunette e nelle vele, gli Antenati di Cristo, mentre nei pennacchi rappresentò quattro episodi biblici relativi alla liberazione del popolo eletto. Circa venticinque anni più tardi, invece, tra il 1536 e il 1541, sotto Papa Paolo III (Alessandro Farnese), Michelangelo dipinse sulla parete dell’altare il meraviglioso Giudizio Finale.
Splendidi anche gli affreschi che coprono le pareti laterali della Cappella, eseguiti principalmente da Pietro Perugino, da Cosimo Rosselli, da Domenico Ghirlandaio e da Sandro Botticelli tra il 1481 e l’aprile-maggio del 1482.
I restauri della Cappella Sistina, iniziati nel 1979 si sono conclusi nel 1999 con la pulitura degli affreschi delle pareti laterali raffiguranti le Storie della vita di Mosé e Storie della vita di Cristo.
Altra fondamentale tappa del tour all’interno dei Musei Vaticani è la Pinacoteca Vaticana. Situata all’epoca di Papa Pio VII nell'appartamento Borgia, poi in quello di Gregorio XIII, fu trasportata da San Pio X nel 1909 nella Galleria sottostante il braccio della Biblioteca, verso i giardini, e collocata poi da Pio XI nel 1932 in un apposito edificio presso il nuovo ingresso dei Musei. Si tratta di un’eccezionale raccolta di dipinti, sistemati in base ad un ordine cronologico, che coprono un arco di tempo che va dal XII al XVIII secolo. Tra gli artisti di maggior rilievo - le cui opere, presenti nella Pinacoteca, scandiscono in modo preciso lo sviluppo dell’arte italiana dalle origini sino all’epoca moderna - si ricordano: Veneziano, Giotto, Simone Martini, Beato Angelico, Melozzo da Forlì, Carlo e Vittorio Crivelli, Pinturicchio, Perugino, Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Guido Reni, Orazio Gentileschi; ed infine maestri stranieri come Poussin, Van Dyck e Rubens.
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