I programmi dal 18 al 24 dicembre
La settimana dell’arte in tv, da Tiziano a Van Gogh
Van Gogh - I Girasoli - Vincent looking up © Exhibition on Screen
Francesca Grego
18/12/2023
Correggio, Tiziano e Botticelli in scena su Rai 5
Baldassarre Castiglione la descrisse come “una città in forma di palazzo”. Oggi la residenza di Federico da Montefeltro è considerata una sorta di manifesto del suo tempo, un luogo unico dove l’arte incontra la matematica, dove l’architettura si fonde con la filosofia e l’astronomia, tra paesaggi mozzafiato, splendidi interni e meravigliose opere d’arte. Lo scopriremo lunedì 18 dicembre alle 19.20 su Rai 5 nel documentario Il Palazzo dei destini incrociati, primo di una serie di appuntamenti dedicati al Rinascimento italiano.
Martedì 19 si vola in Emilia con Correggio, dall’ombra alla luce di Emanuela Avallone e Linda Tugnoli (19.20). Geniale inventore di colori, luci e atmosfere, Correggio fu messo in ombra da predecessori del calibro di Leonardo, Michelangelo, Raffaello. Poi, a poco a poco, i suoi capolavori acquisirono valore, portando alla ribalta ingegnose innovazioni. Oggi “ogni museo del mondo ha il suo Correggio”, osserva il direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger, chiamato a dire la propria sul pittore cinquecentesco insieme a Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese di Roma, a Simone Verde, direttore del Complesso della Pilotta di Parma, e alla scrittrice Melania Mazzucco. Autore di piccoli quadri e di affreschi monumentali, Antonio Allegri detto il Correggio si svela in tutto il suo splendore, dal gioiello emiliano della Camera della Badessa al ritratto scoperto per caso a Fano da Dario Fo, fino alla magnifica cupola del Duomo di Parma.
Il Rinascimento è ancora protagonista con Tiziano senza fine, in onda mercoledì 20 alle 19.20. Quando arriva in una Venezia al culmine della sua gloria, Tiziano porta negli occhi i colori delle montagne cadorine. Assorbendo le novità di Giovanni Bellini e lavorando con Giorgione agli affreschi del Fondaco dei tedeschi, l’artista raccoglie l’eredità di una grande tradizione pittorica. Da quel momento il pennello di Vecellio è inarrestabile: la sua opera influenzerà i più illustri maestri della pittura europea, da Rubens a Caravaggio, da Rembrandt a Velàzquez, da Delacroix agli impressionisti e oltre.
Nel documentario di Luca e Nino Criscenti, sguardi, voci, suoni guidano lo spettatore attraverso la vita e l’opera del maestro, con i contributi di esperti come Enrico Dal Pozzolo, Augusto Gentili, Stefania Mason. Le immagini delle montagne del Cadore si mescolano ai riflessi di Venezia e agli splendori delle grandi corti europee, tra chiese, musei, palazzi che ancora oggi custodiscono capolavori immensi.
Perché quadri come la Nascita di Venere e la Primavera hanno affascinato artisti e spettatori di ogni tempo? Basta la bellezza a spiegare il loro successo? Il documentario Botticelli, la bellezza eterna ricostruisce gli influssi esercitati dal maestro fiorentino su artisti di tutto il mondo, anche a distanza di secoli dalla sua morte. Per vederci più chiaro, l’autrice Grit Lederer ha scavato negli archivi del MoMa di New York e del Gabinetto delle stampe e dei disegni dei Musei Statali di Berlino, ma ha anche incontrato artisti contemporanei come la francese Orlan, che da sempre mette in discussione i canoni classici della bellezza, e lo statunitense Michael Joaquin Gray, che in un suo video ha destrutturato una strepitosa opera rinascimentale (in onda giovedì 21 alle 19.15).
L’architettura che sorprende: in prima tv i Radical Landscapes di Fabrizio Fiumi
Dopo la morte di suo padre, l’architetto “radicale” Fabrizio Fiumi, Elettra trova in un polveroso magazzino il suo incredibile archivio: collages, schizzi, foto, disegni, lettere, documenti, oggetti e film originali, sopravvissuti al tempo e sconosciuti a lei e alla famiglia. Per catalogarlo le sono necessari sette anni, durante i quali un mondo straordinario torna finalmente alla luce: geniale architetto, inventore, docente, filmmaker e protagonista del Gruppo di Architettura Radicale 9999, Fabrizio Fiumi poneva al centro della propria ricerca l’uomo e la sua relazione con l’ambiente, preconizzando la necessità di un equilibrio e di una convivenza armonica tra natura e tecnologia. Lo scopriremo nel documentario Radical Landscapes di Elettra Fiumi, in prima visione tv mercoledì 20 dicembre alle 21.15 in una nuova puntata di Art Night.
Nato a Firenze durante il dopoguerra Fabrizio ha vissuto appieno i rivoluzionari anni Sessanta e Settanta, e in seguito al suo matrimonio con Terry, americana, ha viaggiato negli Stati Uniti, riportando a casa innovazioni sorprendenti: lo Space Electronic, per esempio, una delle prime discoteche in Italia, luogo mitico di sperimentazioni artistiche ancora ignote (ospitando installazioni d’arte contemporanea, concerti rock di artisti come gli Area di Demetrio Stratos fino a Leo Ferrè, spettacoli e happening teatrali dal Living Theater di Julian Beck e Judith Malina -che compare nel film- e Dario Fo).
Nel lavoro di ricerca Elettra coinvolge tutta la famiglia nella scoperta e nella ricostruzione di vari momenti della vita del padre: Terry le porta le lettere d’amore che si scambiava con Fabrizio, la sorella ritrova i filmati Super8 del padre e della famiglia, il fratello racconta di curiosi esperimenti artistici durante l’infanzia. La memoria della “dimensione collettiva” dell’arte di quegli anni guida Elettra a ritrovare i membri del Gruppo 9999. E così, man mano che la ricerca prende corpo, Fabrizio si avvicina e riprende vita in un viaggio intimo e privato, ma anche storico, artistico e visionario, svelando una pagina di arte contemporanea inattesa. Un mondo fatto di progetti d’avanguardia, di collages utopici e giardini in discoteca, di proiezioni nel centro di Firenze, di case aperte agli amici giorno e notte, di enormi piatti di pastasciutta e arte, di bambini e di orti. Il filo invisibile che univa Elettra a suo padre diventa tangibile al punto da farle riportare in vita, oggi, una delle performance più importanti e attuali del Gruppo 9999 che gli valse un prestigioso premio al MoMa nel 1972 in occasione della mostra Italy. The new domestic landscapes: la “Casa Orto”che Elettra insieme a diversi artisti e ai membri della famiglia ricostruisce all’interno della discoteca Space Electronic.
Da Gauguin a Steve McCurry, da Tintoretto ad Altan: le proposte di Sky Arte
Maestri antichi e moderni si incontrano questa settimana su Sky Arte, in una programmazione che spazia dalla pittura alla fotografia, fino al fumetto. Si comincia nella serata di lunedì 18 dicembre con due fuoriclasse dell’obiettivo, al centro di altrettanti documentari: Infinito. L’universo di Luigi Ghirri alle 21.30 e Steve McCurry. La ricerca del colore, in onda alle 22.35.
Martedì 19 tocca alla maratona di Art Crimes, il programma targato Sky che indaga sui più clamorosi furti di opere d’arte: a partire dalle 21.15 voleremo ad Amsterdam per investigare sulla scomparsa di due dipinti di Van Gogh, ritrovati in Italia oltre dieci anni dopo, diversamente dalla Natività di Caravaggio trafugata nel ’69 a Palermo e mai ricomparsa, protagonista dell’episodio successivo. A seguire, i furti dell’Urlo di Munch a Oslo nel 1994 e di due capolavori di Raffaello a Budapest nel 1983, in quella che fu definita la “rapina del secolo”.
Dal Rinascimento al Novecento, su Sky Arte i maestri dell’arte non hanno più segreti: lo scopriremo giovedì 21 dicembre in docufilm come Michelangelo Infinito, con Enrico Lo Verso nei panni del genio fiorentino (12.45), Gauguin, una vita al limite (21.15) o Klimt & Schiele. Eros e Psiche (22.25). L’avventura continua venerdì 22 con Tintoretto, un ribelle a Venezia (12.50) e Van Gogh. I Girasoli (15.40), mentre sabato 23 tocca a Dentro Caravaggio, arricchito dai contributi dei massimi esperti del maestro seicentesco (18.45). E per finire, un omaggio a un grande disegnatore dei nostri giorni con il docufilm Mi chiamo Altan e faccio vignette di Stefano Consiglio (sabato 23 alle 22.15).
Baldassarre Castiglione la descrisse come “una città in forma di palazzo”. Oggi la residenza di Federico da Montefeltro è considerata una sorta di manifesto del suo tempo, un luogo unico dove l’arte incontra la matematica, dove l’architettura si fonde con la filosofia e l’astronomia, tra paesaggi mozzafiato, splendidi interni e meravigliose opere d’arte. Lo scopriremo lunedì 18 dicembre alle 19.20 su Rai 5 nel documentario Il Palazzo dei destini incrociati, primo di una serie di appuntamenti dedicati al Rinascimento italiano.
Martedì 19 si vola in Emilia con Correggio, dall’ombra alla luce di Emanuela Avallone e Linda Tugnoli (19.20). Geniale inventore di colori, luci e atmosfere, Correggio fu messo in ombra da predecessori del calibro di Leonardo, Michelangelo, Raffaello. Poi, a poco a poco, i suoi capolavori acquisirono valore, portando alla ribalta ingegnose innovazioni. Oggi “ogni museo del mondo ha il suo Correggio”, osserva il direttore del Museo di Capodimonte Sylvain Bellenger, chiamato a dire la propria sul pittore cinquecentesco insieme a Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese di Roma, a Simone Verde, direttore del Complesso della Pilotta di Parma, e alla scrittrice Melania Mazzucco. Autore di piccoli quadri e di affreschi monumentali, Antonio Allegri detto il Correggio si svela in tutto il suo splendore, dal gioiello emiliano della Camera della Badessa al ritratto scoperto per caso a Fano da Dario Fo, fino alla magnifica cupola del Duomo di Parma.
Il Rinascimento è ancora protagonista con Tiziano senza fine, in onda mercoledì 20 alle 19.20. Quando arriva in una Venezia al culmine della sua gloria, Tiziano porta negli occhi i colori delle montagne cadorine. Assorbendo le novità di Giovanni Bellini e lavorando con Giorgione agli affreschi del Fondaco dei tedeschi, l’artista raccoglie l’eredità di una grande tradizione pittorica. Da quel momento il pennello di Vecellio è inarrestabile: la sua opera influenzerà i più illustri maestri della pittura europea, da Rubens a Caravaggio, da Rembrandt a Velàzquez, da Delacroix agli impressionisti e oltre.
Nel documentario di Luca e Nino Criscenti, sguardi, voci, suoni guidano lo spettatore attraverso la vita e l’opera del maestro, con i contributi di esperti come Enrico Dal Pozzolo, Augusto Gentili, Stefania Mason. Le immagini delle montagne del Cadore si mescolano ai riflessi di Venezia e agli splendori delle grandi corti europee, tra chiese, musei, palazzi che ancora oggi custodiscono capolavori immensi.
Perché quadri come la Nascita di Venere e la Primavera hanno affascinato artisti e spettatori di ogni tempo? Basta la bellezza a spiegare il loro successo? Il documentario Botticelli, la bellezza eterna ricostruisce gli influssi esercitati dal maestro fiorentino su artisti di tutto il mondo, anche a distanza di secoli dalla sua morte. Per vederci più chiaro, l’autrice Grit Lederer ha scavato negli archivi del MoMa di New York e del Gabinetto delle stampe e dei disegni dei Musei Statali di Berlino, ma ha anche incontrato artisti contemporanei come la francese Orlan, che da sempre mette in discussione i canoni classici della bellezza, e lo statunitense Michael Joaquin Gray, che in un suo video ha destrutturato una strepitosa opera rinascimentale (in onda giovedì 21 alle 19.15).
L’architettura che sorprende: in prima tv i Radical Landscapes di Fabrizio Fiumi
Dopo la morte di suo padre, l’architetto “radicale” Fabrizio Fiumi, Elettra trova in un polveroso magazzino il suo incredibile archivio: collages, schizzi, foto, disegni, lettere, documenti, oggetti e film originali, sopravvissuti al tempo e sconosciuti a lei e alla famiglia. Per catalogarlo le sono necessari sette anni, durante i quali un mondo straordinario torna finalmente alla luce: geniale architetto, inventore, docente, filmmaker e protagonista del Gruppo di Architettura Radicale 9999, Fabrizio Fiumi poneva al centro della propria ricerca l’uomo e la sua relazione con l’ambiente, preconizzando la necessità di un equilibrio e di una convivenza armonica tra natura e tecnologia. Lo scopriremo nel documentario Radical Landscapes di Elettra Fiumi, in prima visione tv mercoledì 20 dicembre alle 21.15 in una nuova puntata di Art Night.
Nato a Firenze durante il dopoguerra Fabrizio ha vissuto appieno i rivoluzionari anni Sessanta e Settanta, e in seguito al suo matrimonio con Terry, americana, ha viaggiato negli Stati Uniti, riportando a casa innovazioni sorprendenti: lo Space Electronic, per esempio, una delle prime discoteche in Italia, luogo mitico di sperimentazioni artistiche ancora ignote (ospitando installazioni d’arte contemporanea, concerti rock di artisti come gli Area di Demetrio Stratos fino a Leo Ferrè, spettacoli e happening teatrali dal Living Theater di Julian Beck e Judith Malina -che compare nel film- e Dario Fo).
Nel lavoro di ricerca Elettra coinvolge tutta la famiglia nella scoperta e nella ricostruzione di vari momenti della vita del padre: Terry le porta le lettere d’amore che si scambiava con Fabrizio, la sorella ritrova i filmati Super8 del padre e della famiglia, il fratello racconta di curiosi esperimenti artistici durante l’infanzia. La memoria della “dimensione collettiva” dell’arte di quegli anni guida Elettra a ritrovare i membri del Gruppo 9999. E così, man mano che la ricerca prende corpo, Fabrizio si avvicina e riprende vita in un viaggio intimo e privato, ma anche storico, artistico e visionario, svelando una pagina di arte contemporanea inattesa. Un mondo fatto di progetti d’avanguardia, di collages utopici e giardini in discoteca, di proiezioni nel centro di Firenze, di case aperte agli amici giorno e notte, di enormi piatti di pastasciutta e arte, di bambini e di orti. Il filo invisibile che univa Elettra a suo padre diventa tangibile al punto da farle riportare in vita, oggi, una delle performance più importanti e attuali del Gruppo 9999 che gli valse un prestigioso premio al MoMa nel 1972 in occasione della mostra Italy. The new domestic landscapes: la “Casa Orto”che Elettra insieme a diversi artisti e ai membri della famiglia ricostruisce all’interno della discoteca Space Electronic.
Da Gauguin a Steve McCurry, da Tintoretto ad Altan: le proposte di Sky Arte
Maestri antichi e moderni si incontrano questa settimana su Sky Arte, in una programmazione che spazia dalla pittura alla fotografia, fino al fumetto. Si comincia nella serata di lunedì 18 dicembre con due fuoriclasse dell’obiettivo, al centro di altrettanti documentari: Infinito. L’universo di Luigi Ghirri alle 21.30 e Steve McCurry. La ricerca del colore, in onda alle 22.35.
Martedì 19 tocca alla maratona di Art Crimes, il programma targato Sky che indaga sui più clamorosi furti di opere d’arte: a partire dalle 21.15 voleremo ad Amsterdam per investigare sulla scomparsa di due dipinti di Van Gogh, ritrovati in Italia oltre dieci anni dopo, diversamente dalla Natività di Caravaggio trafugata nel ’69 a Palermo e mai ricomparsa, protagonista dell’episodio successivo. A seguire, i furti dell’Urlo di Munch a Oslo nel 1994 e di due capolavori di Raffaello a Budapest nel 1983, in quella che fu definita la “rapina del secolo”.
Dal Rinascimento al Novecento, su Sky Arte i maestri dell’arte non hanno più segreti: lo scopriremo giovedì 21 dicembre in docufilm come Michelangelo Infinito, con Enrico Lo Verso nei panni del genio fiorentino (12.45), Gauguin, una vita al limite (21.15) o Klimt & Schiele. Eros e Psiche (22.25). L’avventura continua venerdì 22 con Tintoretto, un ribelle a Venezia (12.50) e Van Gogh. I Girasoli (15.40), mentre sabato 23 tocca a Dentro Caravaggio, arricchito dai contributi dei massimi esperti del maestro seicentesco (18.45). E per finire, un omaggio a un grande disegnatore dei nostri giorni con il docufilm Mi chiamo Altan e faccio vignette di Stefano Consiglio (sabato 23 alle 22.15).
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