La percezione dall'interno

 

24/03/2002

Il Museo d’Arte Moderna di New York ha commissionato per quest’anno un nuovo progetto per ridisegnare e rinnovare l’architettura d’interno della sua struttura, che continuamente si rinnova e si espande; è ormai consuetudine dal 2000 infatti, che il Museo assegni ad importanti artisti internazionali delle installazioni – vere e proprie opere d’arte che conferiscono una sensazione di novità per il visitatore. L’installazione del 2002 è quella dell’artista danese Olafur Eliasson , concepita per le finestre del Garden Hall e presente al Museo fino al 21 Maggio 2002; si tratta di una serie di quindici pannelli di vetro e di specchi trasparenti che si estendono dal primo al secondo piano della struttura, creando effetti di forte impatto visivo. L’obiettivo del progetto di Eliasson è quello di analizzare la percezione sensoriale dello spettatore in relazione allo spazio nel quale è immerso, instaurando così un dialogo tra l’interno e l’esterno. Seeing yourself sensing è il titolo dell’opera dell’artista danese; si tratta di una vera e propria opera d’arte contemporanea che suggerisce l’idea del ‘sentire e del percepire’ come processo fenomenologico e fisico: l’ installazione infatti è funzionale all’ambiente e nel contempo è parte integrante di esso. Il progetto è stato forse il più lungo in termini di realizzazione poiché dietro alla semplice architettura d’arredo, l’installazione si pone innanzitutto come stimolo per una riflessione che va oltre la semplice struttura fisica: attraverso gli specchi e i vetri che riflettono le immagini si sé, il visitatore può osservarsi e scrutarsi nello spazio; è l’inizio di un percorso conoscitivo in continua tensione e svolgimento. La premessa di Eliasson è il coinvolgimento sensoriale dello spettatore con l’opera d’arte: attivata dalla presenza di uno o più visitatori, l’installazione cambia in accordo ai nostri spostamenti contingenti nello spazio circostante e ha significato solo se esiste lo spettatore che la osserva, che la può cambiare: infatti solo percependo l’opera nelle sue differenti forme d’espressione, ma anche mischiando e riordinando la sua struttura originaria, si può comprenderne appieno l’essenza. Eliasson ci presenta il concetto della percezione non come fenomeno universale e autonomo, bensì come ci si presenta agli occhi nelle differenti circostanze: e dunque muta continuamente rispetto al contesto specifico e al punto di vista dell’osservatore. Da ciò si deduce che –dato che la percezione non esiste di per sé, ma solo in funzione di uno spettatore- se viene a mancare quest’ultimo, la stessa opera d’arte cessa di avere significato, nonché di esistere. Seeing yourself sensing esprime l’antinomia della percezione e del rapporto tra lo spettatore e l’oggetto o opera d’arte: quando due persone guardano il medesimo oggetto, l’oggetto stesso si sdoppia poiché essi percepiscono due oggetti diversi. L’installazione di Eliasson ha dunque significato solo in quanto ‘osservata’ e in quanto permette al visitatore di ‘osservarsi’ attraverso gli specchi che la compongono. La percezione dell’esterno è dunque un processo interiore e soggettivo. E’ un modo diverso di concepire l’arte stessa, un processo attivo, critico. Museum of Modern Art 11West 53 Street- New York Tel (212) 708-9400 Orario di apertura: Dal Lun al Gio, sabato e domenica dalle 10.30 alle 17.45 Venerdi dalle 10.30 alle 18.15 Chiuso il Mercoledi

COMMENTI