Il Museo della Carta
l'arte della filigrana
11/07/2006
E’ a Fabriano che inizia la storia dell'industria cartiera in Italia.
Qui nasce nel 1276 la prima cartiera. Proprio i maestri fabrianesi daranno in un secondo momento un grande contributo alle tecniche di produzione della carta.
Nel piccolo centro marchigiano infatti già dalla fine del Duecento viene introdotta l’energia idrica per ridurre in fibra i materiali, procedura che prima richiedeva un intenso lavoro manuale.
A Fabriano viene impiegata prima che altrove la colla di gelatina animale derivata dalla conciatura delle pelli al fine di conservare e rendere impermeabile i fogli, mettendo così da parte le vecchie colle di amido che portavano ad un rapido deterioramento della carta favorendo la formazione di muffe.
Sempre a Fabriano viene inventata la filigrana sul finire del XIII secolo, originariamente usata per la riproduzione dei marchi dei produttori della carta o dei loro clienti per certificare la qualità del prodotto, ma poi divenuta arte a se stante.
Tutt’oggi parlare di Fabriano senza nominare la parola “carta” resta un’impresa.
Per quanto detto finora risulta fatale la presenza di un museo che testimoni tutto questo e altro nella piccola cittadina della provincia di Ancona.
L’ex convento di San Domenico è l’edificio che ospita l’istituzione fabrianese, un luogo in cui il visitatore ha la possibilità di vedere la più famosa attività manifatturiera italiana relativa alla carta.
E’ forse uno dei musei più originali d’Europa: la visita al suo interno risulta interessante per conoscere le varie fasi che da mille anni contraddistinguono la lavorazione della carta.
Nella sede del museo è stata ricostruita la Gualchiera Medievale Fabrianese: è quindi possibile seguire l’intero ciclo lavorativo, dallo stoccaggio degli stracci alla spedizione delle balle di carta finita, che un tempo partivano per i principali centri di consumo italiani ed europei attraverso i porti di Fano e di Telamone.
E’ in questa sezione che si può ammirare la già citata pista idraulica a magli multipli che sostituì gli antichi mortai nella trasformazione dello straccio in “pasta di carta” o “pisto”, cioè la riduzione del tessuto a fibra elementare.
Altro importante luogo del museo è rappresentato dalla “Sala delle filigrane”, che propone esempi di rilievo raffiguranti non solo lo stemma di Fabriano, ma anche volti illustri dell’arte rinascimentale italiana, quelli di Raffaello, Leonardo, Michelangelo, o monumenti celebri tra cui spicca la facciata della Basilica San Pietro.
Il tour prosegue con la “Sala dei moduli” anche nota come “sala dei Fornari” con alcuni telai (anticamente chiamati “moduli”), utilizzati come sorta di matrici per la stampa della filigrana. L’arte della filigrana è anche l’argomento dell’ultima sezione del museo: l’officina del filigranista in cui è possibile ammirare gli strumenti dei veri artisti di questa particolare produzione, troppo spesso considerati dei semplici artigiani.
Museo della Carta di Fabriano
Largo Fratelli Spacca, 2
Tel. 0732/22334, 0732/22334
Orari: da martedì a sabato 10h.00 - 18h.00, domenica e festivi 10h.00 - 12h.00 e 14h.00 - 17h.00, lunedì chiuso
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