Gli appuntamenti con l’arte a partire dal 21 gennaio
Dai Futuristi a Duchamp, otto mostre da vedere nel 2023
Tullio Crali, Passione tra le nuvole, Olio su tela, Collezione privata
Samantha De Martin
27/12/2022
Ci sono i linguaggi d’avanguardia nell’Italia di primo Novecento che trovano la loro più alta espressione nella generazione dei Futuristi. E c’è il contemporaneo a dialogo con l’architettura rinascimentale di Palazzo Strozzi, a Firenze, tra le sorprendenti visioni di Maurizio Cattelan, Sarah Lucas, Damien Hirst.
Il 2023 alle porte ha in serbo molte sorprese per gli amanti dell’arte, tra pittura, performance, fotografia.
Ecco otto mostre da non perdere nell’anno che sta per cominciare.
Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura si sfidano a Brescia
A partire dal 21 gennaio Brescia accoglierà una delle mostre più attese del 2023, parte del programma “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”. Il percorso espositivo intitolato Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo, a cura di Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia, del Comune di Bergamo, della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, porterà fino all’11 giugno a Palazzo Martinengo una selezione di oltre ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private italiane ed estere, che darà vita a un vero e proprio derby culturale e artistico.
Per la prima volta la mostra metterà in dialogo la cultura e la produzione artistica espressa da Bergamo e Brescia durante i quasi quattro secoli di dominazione veneziana.
Le creazioni dei grandi maestri bresciani del Rinascimento, da Foppa a Moretto, da Romanino e Savoldo a Gambara, si confronteranno con quelle dei colleghi bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto.
Il percorso metterà in luce come il comune substrato culturale lombardo, ravvivato dalle novità proposte dai pittori veneziani come Bellini e Tiziano, abbia dato vita a linguaggi espressivi in alcuni casi simili, in altri antitetici.
A Parma l’inverno è pop con Roy Lichtenstein
Parma ricorda Roy Lichtenstein a cento anni dalla nascita con una mostra, attesa a Palazzo Tarasconi dall’11 febbraio al 18 giugno. Il percorso, a cura di Gianni Mercurio, snocciolerà diversi temi affrontati dal grande artista americano attraverso una selezione di oltre 50 opere in arrivo da prestigiose collezioni europee e americane. Il pubblico sarà invitato a ripercorrere l’intera carriera artistica di Lichtenstein a partire dagli Sessanta, alla scoperta di temi e di generi, dai fumetti alla pubblicità, dalle incursioni nell’astrazione fino alla serie dei nudi femminili.
Roy Lichtenstein, Two Nudes, 1994
Renoir e l’Italia: un incontro a Rovigo
Era il 1881 quando l’allora quarantenne Pierre Auguste Renoir iniziò un suo personale Grand Tour per studiare i maestri del Rinascimento. Quel viaggio in Italia fu un’autentica rivoluzione per la pittura del maestro, scosso da una profonda inquietudine creativa. Da Venezia, dove l’artista rimase colpito da Carpaccio e Tiepolo, a Padova, da Firenze a Roma, dove fu travolto dalla “semplicità e grandezza” di Raffaello, fino a Napoli, Renoir restò letteralmente folgorato dal belpaese.
Guarda a questo rapporto straordinario, ripercorrendo le conseguenze di quel pellegrinaggio, la mostra Renoir e l’Italia, curata da Paolo Bolpagni e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, attesa a Palazzo Roverella dal 25 febbraio al 25 giugno.
Seguendo il racconto biografico del figlio Jean, celebre regista, la mostra si focalizza su una specifica fase della produzione di Renoir: dal viaggio in Italia alle opere della vecchiaia.
Pierre-Auguste Renoir, Portrait d’Adèle Besson, 1918, Olio su tela, 37 x 41 cm, Besançon, Musée des Beaux-Arts et d’Archéologie
Perugia celebra “Il meglio maestro d’Italia”
Tra gli eventi di punta del 2023, anno di Perugino, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia sfodera una mostra dedicata a Pietro Vannucci, il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento. Dal 4 marzo all’11 giugno, in occasione del V centenario della morte dell’artista, la Galleria accoglierà l’esposizione Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo, curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, e Veruska Picchiarelli.
Il percorso, evento di punta delle celebrazioni del centenario, restituirà a Perugino, assoluto protagonista del Rinascimento, il ruolo di preminenza artistica che il suo pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, attraverso prove capitali della sua produzione, tutte antecedenti al 1504, nel momento in cui si trovava all’apice della sua straordinaria carriera.
Il progetto espositivo, caratterizzato da oltre settanta opere, presenterà i dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale il pittore lavorava a tre commissioni che segnano il punto più alto della sua carriera: la Crocifissione della Cappella Chigi in Sant’Agostino a Siena, la Lotta fra Amore e Castità già a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen (Francia).
Le stelle dell’arte contemporanea brillano a Palazzo Strozzi
Dal 4 marzo 2023 la Fondazione Palazzo Strozzi presenta Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye. Il percorso, a cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, presenterà una selezione di opere dei più importanti artisti contemporanei internazionali come Maurizio Cattelan, Sarah Lucas, Damien Hirst, Lara Favaretto, Cindy Sherman, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere per celebrare a Firenze i trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più prestigiose collezioni italiane d’arte contemporanea. Promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la mostra indagherà le maggiori ricerche artistiche degli ultimi quattro decenni attraverso alcuni lavori che saranno distribuiti in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, con una nuova installazione per il cortile rinascimentale.
Oltre a esaltare la pittura, la scultura, l’installazione, la fotografia, i video, il progetto valorizzerà il dialogo tra Palazzo Strozzi e l’arte contemporanea, gettando al tempo stesso uno sguardo alle giovani generazioni.
Pietro Perugino (1448 - 1523), Sposalizio della Vergine, 1502, Olio su pannello, 234 x 185 cm, Musée des Beaux-Arts de Caen
A Lecco la primavera è dei Futuristi
I dinamismi di Giacomo Balla si intrecciano ai raid aerei di Crali, sfiorano gli Intonarumori di Russolo, incrociano la bottiglietta del Campari di Fortunato Depero. Accadrà dal 18 marzo al 18 giugno 2023 al Palazzo delle Paure di Lecco, dove la mostra Futuristi. Una generazione all’avanguardia esplorerà la presenza di linguaggi d’avanguardia nell’Italia dei primi decenni del Novecento. A cura di Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, il percorso frugherà nelle molteplici espressioni dell’esperienza futurista attraverso le opere dei suoi più celebri rappresentanti come Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini, Enrico Prampolini, Filippo Tommaso Marinetti, Antonio Sant’Elia, Fortunato Depero, Tullio Crali.
Nato e sviluppatosi in Italia, questo movimento, tra i più importanti d’Europa, ha irradiato la sua ventata di novità e rivoluzione nelle arti visive, nella letteratura, oltre che nel vivere quotidiano. La rassegna attesa a Lecco racconterà il Futurismo nelle sue diverse generazioni e declinazioni confrontandolo con altre tendenze ed espressioni artistiche d’avanguardia dei primi tre decenni del secolo ed esaminando i suoi rapporti con la scena Europea e con la società italiana del tempo.
Al Castello di Rivoli una mostra per i 90 anni di Michelangelo Pistoletto
Nell’autunno 2023, per celebrare il novantesimo compleanno di Michelangelo Pistoletto e in concomitanza con l’Art Week di Torino, il Castello di Rivoli presenterà una grande personale dell’artista che ha contribuito con la sua ricerca a ridefinire il concetto di arte a partire dalla metà degli anni Sessanta del secolo scorso. Per questo progetto al Castello di Rivoli - che vanta il più importante nucleo di opere storiche dell’Arte povera al mondo - Pistoletto ha concepito un’opera-installazione immersiva inedita di grande impatto visivo che invaderà gli spazi della Manica Lunga.
Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 1967, Rivoli, Museo d’Arte contemporanea del castello di Rivoli
Marcel Duchamp sbarca a Venezia
Alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia è conservata un’edizione de luxe di valigette da viaggio (Louis Vuitton), un autentico museo portatile con 69 repliche e riproduzioni in miniatura dell'opera di Duchamp, che la mecenate americana acquistò dall'artista nel 1941. Questa Scatola in una valigia (1935–41) sarà il fulcro della mostra intitolata Marcel Duchamp e la seduzione della copia, a cura di Paul B. Franklin, studioso indipendente ed esperto di Duchamp. In mostra si potranno apprezzare importanti prestiti da prestigiosi musei italiani e americani e da diverse collezioni private, e, in particolare, da una collezione privata veneziana.
Dal 14 ottobre al 18 marzo la si potrà ammirare a Venezia assieme al lavoro dell’artista che, in tutta la sua opera, ha messo in discussione la gerarchia tradizionale tra originale e copia. Replicando il suo lavoro in diversi media con dimensioni variabili e in edizioni limitate, Duchamp ha ridefinito radicalmente ciò che costituisce un'opera d'arte e l'identità dell'artista stesso.
Leggi anche:
• Nel 2023 della Galleria Nazionale dell'Umbria brilla Perugino
• Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura e Brescia e Bergamo
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Ecco otto mostre da non perdere nell’anno che sta per cominciare.
Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura si sfidano a Brescia
A partire dal 21 gennaio Brescia accoglierà una delle mostre più attese del 2023, parte del programma “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”. Il percorso espositivo intitolato Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo, a cura di Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia, del Comune di Bergamo, della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, porterà fino all’11 giugno a Palazzo Martinengo una selezione di oltre ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private italiane ed estere, che darà vita a un vero e proprio derby culturale e artistico.
Per la prima volta la mostra metterà in dialogo la cultura e la produzione artistica espressa da Bergamo e Brescia durante i quasi quattro secoli di dominazione veneziana.
Le creazioni dei grandi maestri bresciani del Rinascimento, da Foppa a Moretto, da Romanino e Savoldo a Gambara, si confronteranno con quelle dei colleghi bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto.
Il percorso metterà in luce come il comune substrato culturale lombardo, ravvivato dalle novità proposte dai pittori veneziani come Bellini e Tiziano, abbia dato vita a linguaggi espressivi in alcuni casi simili, in altri antitetici.
A Parma l’inverno è pop con Roy Lichtenstein
Parma ricorda Roy Lichtenstein a cento anni dalla nascita con una mostra, attesa a Palazzo Tarasconi dall’11 febbraio al 18 giugno. Il percorso, a cura di Gianni Mercurio, snocciolerà diversi temi affrontati dal grande artista americano attraverso una selezione di oltre 50 opere in arrivo da prestigiose collezioni europee e americane. Il pubblico sarà invitato a ripercorrere l’intera carriera artistica di Lichtenstein a partire dagli Sessanta, alla scoperta di temi e di generi, dai fumetti alla pubblicità, dalle incursioni nell’astrazione fino alla serie dei nudi femminili.
Roy Lichtenstein, Two Nudes, 1994
Renoir e l’Italia: un incontro a Rovigo
Era il 1881 quando l’allora quarantenne Pierre Auguste Renoir iniziò un suo personale Grand Tour per studiare i maestri del Rinascimento. Quel viaggio in Italia fu un’autentica rivoluzione per la pittura del maestro, scosso da una profonda inquietudine creativa. Da Venezia, dove l’artista rimase colpito da Carpaccio e Tiepolo, a Padova, da Firenze a Roma, dove fu travolto dalla “semplicità e grandezza” di Raffaello, fino a Napoli, Renoir restò letteralmente folgorato dal belpaese.
Guarda a questo rapporto straordinario, ripercorrendo le conseguenze di quel pellegrinaggio, la mostra Renoir e l’Italia, curata da Paolo Bolpagni e promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il Comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, attesa a Palazzo Roverella dal 25 febbraio al 25 giugno.
Seguendo il racconto biografico del figlio Jean, celebre regista, la mostra si focalizza su una specifica fase della produzione di Renoir: dal viaggio in Italia alle opere della vecchiaia.
Pierre-Auguste Renoir, Portrait d’Adèle Besson, 1918, Olio su tela, 37 x 41 cm, Besançon, Musée des Beaux-Arts et d’Archéologie
Perugia celebra “Il meglio maestro d’Italia”
Tra gli eventi di punta del 2023, anno di Perugino, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia sfodera una mostra dedicata a Pietro Vannucci, il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento. Dal 4 marzo all’11 giugno, in occasione del V centenario della morte dell’artista, la Galleria accoglierà l’esposizione Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo, curata da Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, e Veruska Picchiarelli.
Il percorso, evento di punta delle celebrazioni del centenario, restituirà a Perugino, assoluto protagonista del Rinascimento, il ruolo di preminenza artistica che il suo pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, attraverso prove capitali della sua produzione, tutte antecedenti al 1504, nel momento in cui si trovava all’apice della sua straordinaria carriera.
Il progetto espositivo, caratterizzato da oltre settanta opere, presenterà i dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale il pittore lavorava a tre commissioni che segnano il punto più alto della sua carriera: la Crocifissione della Cappella Chigi in Sant’Agostino a Siena, la Lotta fra Amore e Castità già a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e lo Sposalizio della Vergine per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen (Francia).
Le stelle dell’arte contemporanea brillano a Palazzo Strozzi
Dal 4 marzo 2023 la Fondazione Palazzo Strozzi presenta Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye. Il percorso, a cura di Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, presenterà una selezione di opere dei più importanti artisti contemporanei internazionali come Maurizio Cattelan, Sarah Lucas, Damien Hirst, Lara Favaretto, Cindy Sherman, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere per celebrare a Firenze i trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più prestigiose collezioni italiane d’arte contemporanea. Promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la mostra indagherà le maggiori ricerche artistiche degli ultimi quattro decenni attraverso alcuni lavori che saranno distribuiti in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, con una nuova installazione per il cortile rinascimentale.
Oltre a esaltare la pittura, la scultura, l’installazione, la fotografia, i video, il progetto valorizzerà il dialogo tra Palazzo Strozzi e l’arte contemporanea, gettando al tempo stesso uno sguardo alle giovani generazioni.
Pietro Perugino (1448 - 1523), Sposalizio della Vergine, 1502, Olio su pannello, 234 x 185 cm, Musée des Beaux-Arts de Caen
A Lecco la primavera è dei Futuristi
I dinamismi di Giacomo Balla si intrecciano ai raid aerei di Crali, sfiorano gli Intonarumori di Russolo, incrociano la bottiglietta del Campari di Fortunato Depero. Accadrà dal 18 marzo al 18 giugno 2023 al Palazzo delle Paure di Lecco, dove la mostra Futuristi. Una generazione all’avanguardia esplorerà la presenza di linguaggi d’avanguardia nell’Italia dei primi decenni del Novecento. A cura di Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi – Visit Different, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Urbano Lecchese, il percorso frugherà nelle molteplici espressioni dell’esperienza futurista attraverso le opere dei suoi più celebri rappresentanti come Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini, Enrico Prampolini, Filippo Tommaso Marinetti, Antonio Sant’Elia, Fortunato Depero, Tullio Crali.
Nato e sviluppatosi in Italia, questo movimento, tra i più importanti d’Europa, ha irradiato la sua ventata di novità e rivoluzione nelle arti visive, nella letteratura, oltre che nel vivere quotidiano. La rassegna attesa a Lecco racconterà il Futurismo nelle sue diverse generazioni e declinazioni confrontandolo con altre tendenze ed espressioni artistiche d’avanguardia dei primi tre decenni del secolo ed esaminando i suoi rapporti con la scena Europea e con la società italiana del tempo.
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Michelangelo Pistoletto, Venere degli stracci, 1967, Rivoli, Museo d’Arte contemporanea del castello di Rivoli
Marcel Duchamp sbarca a Venezia
Alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia è conservata un’edizione de luxe di valigette da viaggio (Louis Vuitton), un autentico museo portatile con 69 repliche e riproduzioni in miniatura dell'opera di Duchamp, che la mecenate americana acquistò dall'artista nel 1941. Questa Scatola in una valigia (1935–41) sarà il fulcro della mostra intitolata Marcel Duchamp e la seduzione della copia, a cura di Paul B. Franklin, studioso indipendente ed esperto di Duchamp. In mostra si potranno apprezzare importanti prestiti da prestigiosi musei italiani e americani e da diverse collezioni private, e, in particolare, da una collezione privata veneziana.
Dal 14 ottobre al 18 marzo la si potrà ammirare a Venezia assieme al lavoro dell’artista che, in tutta la sua opera, ha messo in discussione la gerarchia tradizionale tra originale e copia. Replicando il suo lavoro in diversi media con dimensioni variabili e in edizioni limitate, Duchamp ha ridefinito radicalmente ciò che costituisce un'opera d'arte e l'identità dell'artista stesso.
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