Crespi e il Seicento lombardo

Opera di Daniele Crespi
15/05/2006
A Busto Arsizio (Varese), dal 29 aprile al 25 giugno, le sale di Palazzo Cicogna accolgono la mostra “Daniele Crespi. Un grande pittore del Seicento lombardo”, primo, appassionante viaggio monografico lungo il percorso creativo dell’artista, attraverso settanta opere (tra tavole, tele, affreschi, disegni) e otto dipinti di scuola, provenienti dai più importanti musei italiani, come la Pinacoteca di Brera, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, la Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano, la Pinacoteca Ambrosiana di Milano, la Galleria degli Uffizi di Firenze, e internazionali come il Louvre, il Prado, il Museo delle Belle Arti di Budapest.
Dominio della Spagna e diocesi governata da Federico Borromeo, Milano gode all’inizio del Seicento di una straordinaria fioritura artistica: Cerano, Morazzone, i Procaccini, Tanzio da Varallo, Daniele Crespi (1597/1598-1630), morto giovane di peste.
Come sottolinea l’Assessore Ettore Albertoni la mostra si inserisce in un percorso di valorizzazione della tradizione pittorica lombarda, di cui Crespi è eccellente interprete: “Attraverso le sue opere è possibile rivivere la cupa e sofferta atmosfera del primo Seicento lombardo: la carestia e il flagello della peste, le calate sul territorio di truppe mercenarie (i lanzichenecchi), la dominazione spagnola e la strenua difesa della Chiesa ambrosiana da parte dei Borromeo contro le ostilità dei governatori spagnoli”.
Inediti e opere restaurate offrono un’inedita lettura del lavoro di Crespi. Il percorso espositivo documenta tutte le tappe della sua carriera artistica, dalla probabile formazione nelle grandi botteghe di frescanti a Milano (Avogadro, Pozzi) ai contatti precoci con l’ambiente pavese e piacentino, al supposto viaggio a Genova nel 1622; dalla formazione, verso il 1623, di un proprio linguaggio classicista e di una propria scuola alle grandi committenze per gli Ordini religiosi; proseguendo con l’incontro con Velázquez, Ribera, Murillo. La mostra testimonia anche il suo impegno per le due grandi Certose di Milano e di Pavia.
L’esposizione di Palazzo Cicogna ha in più un ideale collegamento con il territorio grazie a un itinerario che unisce i luoghi dove sono tuttora presenti opere del Crespi: le chiese di Milano (Certosa di Garegnano, Sant’Alessandro, Santa Maria della Passione, Sant’Eustorgio e San Vittore), di Pavia (Certosa) e di Novara (San Marco).
DANIELE CRESPI
Un grande pittore del Seicento lombardo
Busto Arsizio (Varese), Palazzo Cicogna
29 aprile 25 giugno 2006
Orario: da martedì a domenica 10 19; giovedì 10 22. Lunedì chiuso
Ingresso libero
Per info - Busto Arsizio: Tel. 0331 323475 0331 326348
Provincia di Varese -: Tel. 0332 252017
Dominio della Spagna e diocesi governata da Federico Borromeo, Milano gode all’inizio del Seicento di una straordinaria fioritura artistica: Cerano, Morazzone, i Procaccini, Tanzio da Varallo, Daniele Crespi (1597/1598-1630), morto giovane di peste.
Come sottolinea l’Assessore Ettore Albertoni la mostra si inserisce in un percorso di valorizzazione della tradizione pittorica lombarda, di cui Crespi è eccellente interprete: “Attraverso le sue opere è possibile rivivere la cupa e sofferta atmosfera del primo Seicento lombardo: la carestia e il flagello della peste, le calate sul territorio di truppe mercenarie (i lanzichenecchi), la dominazione spagnola e la strenua difesa della Chiesa ambrosiana da parte dei Borromeo contro le ostilità dei governatori spagnoli”.
Inediti e opere restaurate offrono un’inedita lettura del lavoro di Crespi. Il percorso espositivo documenta tutte le tappe della sua carriera artistica, dalla probabile formazione nelle grandi botteghe di frescanti a Milano (Avogadro, Pozzi) ai contatti precoci con l’ambiente pavese e piacentino, al supposto viaggio a Genova nel 1622; dalla formazione, verso il 1623, di un proprio linguaggio classicista e di una propria scuola alle grandi committenze per gli Ordini religiosi; proseguendo con l’incontro con Velázquez, Ribera, Murillo. La mostra testimonia anche il suo impegno per le due grandi Certose di Milano e di Pavia.
L’esposizione di Palazzo Cicogna ha in più un ideale collegamento con il territorio grazie a un itinerario che unisce i luoghi dove sono tuttora presenti opere del Crespi: le chiese di Milano (Certosa di Garegnano, Sant’Alessandro, Santa Maria della Passione, Sant’Eustorgio e San Vittore), di Pavia (Certosa) e di Novara (San Marco).
DANIELE CRESPI
Un grande pittore del Seicento lombardo
Busto Arsizio (Varese), Palazzo Cicogna
29 aprile 25 giugno 2006
Orario: da martedì a domenica 10 19; giovedì 10 22. Lunedì chiuso
Ingresso libero
Per info - Busto Arsizio: Tel. 0331 323475 0331 326348
Provincia di Varese -: Tel. 0332 252017
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Mondo | Dall’8 marzo al 22 giugno
Ricomposti alla National Gallery i grandi polittici del Trecento senese
-
Mondo | In mostra fino al 12 maggio
Alle origini della pittura italiana. Dal Louvre un nuovo sguardo su Cimabue
-
Roma | A Roma dal 6 febbraio al 23 marzo
Italia al lavoro. Ottant'anni di passione e creatività in mostra al Palaexpo
-
Roma | Fino al 28 febbraio al Palazzo della Cancelleria
Giordania: alba del Cristianesimo. A Roma 90 reperti per un viaggio tra storia e fede
-
Roma | L’artista belga a Roma fino al 1° marzo
"Difendo la vulnerabilità di tutto ciò che è vivo". Parla Jan Fabre, in mostra alla Galleria Mucciaccia di Roma
-
Reggio Calabria | Dall’8 febbraio al 27 aprile al Palazzo della Cultura “Pasquino Crupi”
A Reggio Calabria il progetto "SalvArti". In mostra le opere sottratte alla criminalità, da de Chirico a Warhol